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Il generale Vannacci alla presentazione del libro di Salvini (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Cdr 01 Mag 2024

Vannacci sbeffeggia giornalista di Repubblica, il Cdr: «Dimostra idiosincrasia nei confronti della stampa»

I rappresentanti sindacali stigmatizzano la «mal concepita ironia» del generale nei confronti di Matteo Pucciarelli durante la presentazione del libro di Salvini il 30 aprile 2024, a Roma. «Il cronista messo all'indice», denunciano. «Questo reiterato dileggio da parte di un personaggio pubblico con un ruolo militare di comando e grande responsabilità - aggiungono - è purtroppo sintomo dello stato della nostra democrazia». Al collega la solidarietà della Fnsi.

«Ti auguro lo stesso successo che ha avuto la mia prima pubblicazione. Ti farò una piccola raccomandazione. Manderò un messaggino a Pucciarelli (Matteo, giornalista di Repubblica, ndr), che è stato il grandissimo promotore del mio primo libro, affinché faccia il più presto possibile una recensione anche sul tuo in modo tale da vendere ancora di più delle quasi 300 mila copie che ho venduto de 'Il mondo al contrario». A parlare è il generale Roberto Vannacci durante la presentazione, martedì 30 aprile 2024, a Roma, del libro di Matteo Salvini, 'Controvento', pubblicato da Piemme.

Affermazioni che suscitano l'immediata reazione del Comitato di redazione del quotidiano diretto da Maurizio Molinari. «Per l'ennesima volta - scrivono i rappresentanti sindacali in una nota pubblicata anche sul sito web del giornale - il collega Matteo Pucciarelli è diventato bersaglio pubblico di mal concepita ironia da parte di Roberto Vannacci, oltre ad altre invettive private e sui social ricevute dal generale stesso e da suoi sostenitori in passato».

«Oggi però - prosegue il Cdr - Vannacci è un candidato alle elezioni in un partito di governo, quindi è ufficialmente un politico a tutto tondo. Sarebbe quasi inutile dilungarsi sul metodo, qualcuno direbbe squadrista, di mettere all'indice una o un giornalista, dimostrando idiosincrasia nei confronti della stampa, del diritto di critica e dell'onesto racconto dei tempi in cui ci troviamo. Ma il fatto che un'abitudine si ripeta non deve farci desistere dal denunciare pratiche che ben poco hanno a che fare con le regole di un dibattito sano».

Per il Cdr, «questo reiterato dileggio da parte di un personaggio pubblico con un ruolo militare di comando e grande responsabilità è purtroppo sintomo dello stato della nostra democrazia. Da parte nostra - incalzano i giornalisti - continueremo a fare il nostro mestiere che è quello di informare la pubblica opinione e di denunciare parole e comportamenti discriminatori verso i più deboli, convinti che il giornalismo sia uno dei principali argini contro ogni deriva autoritaria».

Al fianco di Matteo Pucciarelli si schiera la Federazione nazionale della Stampa italiana, che esprime piena solidarietà e vicinanza al collega.

@fnsisocial

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