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Componenti Fnsi 21 Gen 2013

Carlo Parisi: “Il giornalismo non è accattonaggio”

Pochi bla bla bla, ma azioni concrete in difesa di una categoria, quella dei giornalisti, che, tra patologie croniche e nuove forme di sfruttamento, non se la passa tanto bene. Questo il filo rosso degli interventi che si sono susseguiti nell’animato convegno su “Il ruolo dell’informazione per una Stampa Libera e Indipendente”, promosso dal Movimento unitario dei giornalisti della Campania nella sede del Circolo Unione di Pagani, affollata, per l’occasione, da giornalisti provenienti da varie parti della regione.

Pochi bla bla bla, ma azioni concrete in difesa di una categoria, quella dei giornalisti, che, tra patologie croniche e nuove forme di sfruttamento, non se la passa tanto bene. Questo il filo rosso degli interventi che si sono susseguiti nell’animato convegno su “Il ruolo dell’informazione per una Stampa Libera e Indipendente”, promosso dal Movimento unitario dei giornalisti della Campania nella sede del Circolo Unione di Pagani, affollata, per l’occasione, da giornalisti provenienti da varie parti della regione.

Professionisti e pubblicisti della carta stampata, dei giornali on line, della radio e della tv che si sono dati appuntamento nel piccolo centro tra Napoli e Salerno, cuore verace della Campania, per dibattere sui temi spinosi dell’informazione e di chi cerca, ogni giorno, di garantirla, con nomi di spicco della categoria. Primo tra tutti, Lorenzo De Boca, presidente emerito dell’Ordine nazionale dei giornalisti, dopo essere stato in carica per tre mandati consecutivi, oggi consigliere nazionale dell’Odg e della Fnsi. Accanto a lui, al tavolo dei relatori, Carlo Parisi, vicesegretario della Federazione Nazionale della Stampa e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria; Ezio Ercole, componente del Comitato amministratore dell’Inpgi 2 e vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte; i padroni di casa Mimmo Falco, componente della Giunta esecutiva della Fnsi e vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, moderatore incalzante dell’incontro, e Salvatore Campitiello, consigliere nazionale dell’Odg e presidente dell’Assostampa Campania – Valle del Sarno (“Tutta la solidarietà, mia e dell’Assostampa ai tre colleghi di Angri 80 denunciati per diffamazione con una richiesta di 30mila euro di risarcimento che, per un giornale locale, significa la chiusura”, ha esordito aprendo, insieme a Falco, il convegno e incassando la solidarietà anche degli altri protagonisti), entrambi esponenti del Movimento unitario dei giornalisti della Campania, che a Pagani ha aderito ufficialmente a Stampa Libera e Indipendente (attesi, fino all’ultimo, Gino Falleri, presidente nazionale del Gus e del Dipartimento Uffici Stampa della Fnsi e vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, e Ugo Armati, componente del Comitato Esecutivo nazionale dell’Ordine dei giornalisti, bloccati a Roma da condizioni meteo a dir poco inclementi); al tavolo anche Enzo Cimino, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, dal Molise (pochi giorni fa si è incatenato davanti alla Prefettura di Campobasso per richiamare l’attenzione delle istituzioni sui giornalisti precari). Mentre il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, pur non essendo presente a Pagani, ha voluto salutare con un messaggio l’iniziativa e i colleghi.
Sotto la lente, manco a dirlo, la crisi dell’editoria e la piaga del precariato giornalistico. “Il momento è particolare – ha esordito Ezio Ercole – e la crisi tangibile, ma se analizziamo la realtà, dobbiamo ammettere che le crisi, economiche, politiche, sociali, si ripetono ciclicamente da sempre. In questo Paese, come altrove. E proprio questo Paese ha ancora energie, donne e uomini in grado di battersi per la propria dignità, il lavoro e, nella fattispecie, per un’informazione libera e indipendente”.
Occorre, insomma, “accettare la sfida – ha rimarcato il vicepresidente dell’Odg Piemonte – e osare un po’ di più, senza arroccarsi nelle singole peculiarità, in roccaforti chiuse che non fanno bene a nessuno: il giornalista di oggi dev’essere un giornalista aperto al mondo, alle nuove tecnologie e agli altri”.
Capita, però, che “oggi – ha sottolineato Ercole – ci sono molti nemici della categoria dei giornalisti all’interno della categoria stessa. Ecco perchè stiamo facendo questo ‘giro d’Italia’ (la tappa campana segue, infatti, quelle di Torino e Milano, e anticipa le prossime in altre regioni, già in calendario) – per unire le donne e gli uomini di buona volontà che abbiano voglia di impegnarsi in nome della categoria giornalistica e in difesa, quella vera, dell’informazione”.
Quando si dice che l’unione fa la forza. Un concetto, non a caso, ben presente ai protagonisti dell’incontro di Pagani, abbracciato, dopo Ercole, da Lorenzo Del Boca e Carlo Parisi. Un Del Boca, piemontese di Romagnano Sesia, che saluta la folta platea di colleghi ribadendo che “sono meridionale nel cuore: il militare, tra l’altro, l’ho fatto a Salerno e qui a Pagani il campo estivo. Sono, in realtà, un neoborbonico”. Ouverture che lascia trapelare la sapienza sagace dello storico e che strappa sorrisi e applausi. Torna subito sul punto, il presidente emerito dell’Ordine dei giornalisti, cioè l’unità: “Abbiamo, innanzitutto, bisogno, di ritrovarci fratelli d’Italia e, tra noi giornalisti, fratelli nelle stesse battaglie”.
Senza prescindere, però, da quello che per Del Boca rappresenta “un punto di partenza indispensabile: la serietà. Ci vuole serietà – ha detto, con forza, quello che Mimmo Falco ha presentato come ‘il miglior presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti’ – nella professione giornalistica e, in questo senso, i giornalisti professionisti devono fare molto più degli altri, perchè è tra loro che serpeggia, troppo spesso, un’ignoranza inaccettabile. Per essere un buon giornalista bisogna prepararsi, studiare, leggere. Non si può tollerare un uso sgrammaticato della lingua per chi sceglie il nostro mestiere, è vergognoso indovinare ogni tanto un congiuntivo!”.
Bastone e carota: “D’altro canto – ha proseguito De Boca – non si può essere un buon giornalista con il portafogli vuoto, facendo la fame. Come può un giornalista garantire una corretta informazione se può essere comprato anche solo con una cena? Occorre ripristinare un livello economico per la categoria che sia davvero equo e dignitoso”. Non solo: “Dobbiamo fare un G8, anzi un G20 dell’informazione - lancia la sfida dalla Campania il tre volte presidente dell’Odg – perchè il problema è mondiale e allora perchè l’Italia deve risolverselo da sola? Se è vero che l’informazione è il sale della democrazia, l’informazione va considerata per il peso che ha. E maneggiata con cura”.
Sembrano i tasti di un unico pianoforte, gli interventi di Ezio Ercole, Lorenzo Del Boca, Mimmo Falco (“Vogliamo essere una componente attenta, pronta ad impegnarsi concretamente, e non con i tempi della politica, per un giornalismo vero e corretto, per il quale la deontologia professionale non sia solo un concetto astratto”) e Carlo Parisi.
“Stampa Libera e Indipendente – attacca il vicesegretario della Fnsi – non è un partito, non è una corrente politica. E’ un’idea. E, come tale, va sviluppata, nutrita, arricchita. Perchè il giornalismo è una professione, nel senso più nobile del termine, sia per chi la svolge da professionista, sia per chi la svolge da pubblicista. Per gli uni e per gli altri vale la stessa regola fondamentale: non può esistere qualità dell’informazione senza qualità del lavoro giornalistico. Il giornalista va pagato, come ogni altro professionista. Il giornalismo – tuona Parisi – non può trasformarsi in accattonaggio”.
Anche in questo caso, la moneta va girata: “Il giornalista dev’essere all’altezza del suo ruolo – ha ribadito Carlo Parisi – che è delicatissimo: può fare molti più danni un pessimo giornalista che un pessimo medico. Una cattiva informazione uccide molte persone, anche in una sola volta”.
Lo sguardo si sposta, inevitabilmente, agli organismi di categoria, all’Ordine e al Sindacato dei giornalisti che, ricorda Parisi, “sono fatti di persone che, democraticamente, non la pensano tutte allo stesso modo e, tra queste, c’è Lorenzo Del Boca, uno dei più grandi presidenti dell’Ordine nazionale. E oggi più che mai – parla chiaro Carlo Parisi, facendosi portavoce di un pensiero condiviso dagli altri relatori, – abbiamo bisogno di persone come lui per difendere la categoria e la professione dei giornalisti. Siamo qui – ha chiosato Parisi – per spronare i colleghi ad uno scatto di dignità, invitandoli ad aderire a Stampa Libera e Indipendente, componente di maggioranza della Fnsi che riunisce sotto un’unica bandiera, che non è quella della politica, quanti credono ancora nella professione giornalistica. E, non caso, siamo qui anche per dire apertamente che vogliamo riportare alla presidenza dell’Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca”. (di n.g. da www.giornalisticalabria.it)

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