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Carta di Roma: «Preoccupano i ripetuti dinieghi ai colleghi che hanno richiesto di accedere ai Cie» (Foto: Cartadiroma.org)
Carta di Roma 30 Gen 2017

Cie, accessi negati ai giornalisti. Carta di Roma: «Indispensabile consentire ai media di svolgere il proprio lavoro»

Ripetuti dinieghi ricevuti di recente dai giornalisti che hanno chiesto di entrare nei Cie. Li denuncia Carta di Roma, che chiede ai colleghi di continuare a segnalare eventuali rifiuti ad accedere alle strutture. «È indispensabile consentire ai media di svolgere il proprio lavoro», scrive l'associazione.

Associazione Carta di Roma esprime preoccupazione per i ripetuti dinieghi ricevuti di recente dai colleghi che hanno richiesto l’accesso all’interno dei Centri di identificazione ed espulsione. «Come ci segnala LasciateCIEntrare – si legge sul sito web dell’Associazione – i dinieghi riguardano, in particolare, l’ingresso nei Cie di Torino e di Ponte Galeria. Le motivazioni addotte dal ministero degli Interni sarebbero generiche e non sufficienti a giustificare l’impedimento dell’accesso alla stampa e, di fatto, l’impedimento dell’esercizio del diritto di cronaca all’interno di tali centri di trattenimento».

Già nel 2012 il Tar del Lazio era intervenuto in materia dichiarando illegittimo il divieto di opporre ai giornalisti un generico diniego di accesso ai centri di identificazione e espulsione per migranti (Cie). Alla sentenza si era giunti grazie al ricorso presentato dai giornalisti Raffaella Maria Cosentino e Stefano Liberti, ai quali era stato ripetutamente negato l’accesso, sulla base di una circolare diffusa nel 2011 dal ministero dell’Interno, allora guidato da Roberto Maroni, che disponeva il divieto di ingresso per i giornalisti presso i “centri per immigrati”.

«Affinché l’immigrazione sia raccontata in modo corretto e completo – conclude l’Associazione Carta di Roma – è indispensabile consentire ai giornalisti lo svolgimento del proprio lavoro. Invitiamo, dunque, i colleghi a continuare a segnalare gli eventuali dinieghi ricevuti».

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