CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 12 Giu 2003

Editoria, Tar Lazio: illegittima la delibera dell'Inpgi sui contributi Fieg: "Ripristinata la parità tra imprese" Montezemolo soddisfatto Fnsi: "La sentenza non cancella le violazioni" Inpgi: "In discussione solo tetti più elevati"

Editoria, Tar Lazio: illegittima la delibera dell'Inpgi sui contributiFieg: "Ripristinata la parità tra imprese"Montezemolo soddisfattoFnsi: "La sentenza non cancella le violazioni"Inpgi: "In discussione solo tetti più elevati"

Editoria, Tar Lazio: illegittima la delibera dell'Inpgi sui contributi
Fieg: "Ripristinata la parità tra imprese"
Montezemolo soddisfatto
Fnsi: "La sentenza non cancella le violazioni"
Inpgi: "In discussione solo tetti più elevati"

E' illegittima, secondo il Tar del Lazio, la delibera del cda dell'Inpgi del 7 luglio 2001 che aveva modificato per le aziende editoriali il regime sanzionatorio per le omissioni e inadempienze in materia contributiva previsto per tutte le aziende dalla Finanziaria 2001. Con la sentenza depositata ieri, il Tar ha annullato il decreto interministeriale (Lavoro e Tesoro) che aveva approvato la delibera. Dopo il ricorso proposto dalla Fieg, dalla Editrice La Stampa S.p.A., dalla RCS Editori S.p.A. e RCS Periodici S.p.A. e dal gruppo editoriale L'Espresso S.p.A., la delibera dell'Inpgi è stata dichiarata illegittima dal Tar in quanto ha introdotto «una deroga ingiustificata al sistema di coordinamento» con le norme che regolano il sistema delle prestazioni e dei contributi delle forme di previdenza sociale obbligatoria, sia generale che sostitutive, al quale regime l'Inpgi è sottoposto in base alla legge per l'editoria (art. 38 della 416/81, nel testo modificato dall'art.76 della 338/2000). Il Tar ha deciso che l'esercizio da parte dell'Inpgi della potestà di autonomia normativa, a decorrere dalla entrata in vigore della Finanziaria 2001, «richiede il coordinamento specifico con le norme generali che regolano il sistema contributivo e delle prestazioni previdenziali». (ANSA). «La decisione del TAR ripristina la parità di trattamento tra le imprese editrici e tutte le altre imprese italiane, parità che era stata negata dall'Inpgi in nome della sua autonomia": è quanto scrive la Federazione Italiana degli Editori in una nota di commento alla sentenza del Tar del Lazio secondo il quale è illegittima la delibera del cda dell'Inpgi del 7 luglio 2001. «Viene così sconfitta una linea massimalista che - si legge - ha determinato una situazione di grave tensione tra l'Istituto di previdenza e gli editori e che ha avuto negativi riflessi anche sulle relazioni sindacali del settore. Nemmeno la decisione della Suprema Corte di Cassazione, che aveva già accertato la legittimità della posizione editoriale, aveva indotto l' Inpgi e la Federazione della Stampa a rivedere la propria posizione di intransigenza sul regime sanzionatorio da applicare agli editori. C'è voluto un giudizio amministrativo per affermare che tutti, Inpgi compreso, devono rispettare le leggi dello Stato». «La sentenza del TAR - prosegue la Fieg - dimostra come l'autonomia dell'INPGI non possa essere interpretata come 'separatezza' dell'Istituto dall'ordinamento giuridico italiano e non possa essere utilizzata per arrecare danni agli editori. L'auspicio è che, finalmente, cessi la politica dell'Inpgi ispirata ad obiettivi di penalizzazione degli editori e possa instaurarsi un clima di maggiore collaborazione tra le componenti editoriali e giornalistiche del settore».(ANSA). "Siamo molto soddisfatti della decisione del Tar anche se non è certo fisiologico che si sia dovuto affrontare un giudizio per veder riconosciuto un diritto così elementare, quale quello di non essere discriminati rispetto alla legge dello Stato. Spero vivamente che questa decisione contribuisca a riportare un clima di maggiore serenità è all'abbandono di quel rituale di contrapposizione e di scontro che fa solo danni e che non serve certo a difendere meglio gli interessi dei giornalisti". E' quanto dichiara il presidente della Fieg, Luca Cordero di Montezemolo, intervenendo sulla decisione del Tar relativa all'Inpgi. “La Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa si riunirà domani per valutare la sentenza del Tar del Lazio. Il Sindacato dei giornalisti -afferma una nota della Fnsi - in relazione alle dichiarazioni della Fieg e del Presidente Luca Cordero di Montezemolo, ritiene che si debba, però, da subito richiamare la realtà dei fatti. L’esultanza degli editori non trova ragione se si considera che la sentenza non cancella le violazioni accertate dai servizi ispettivi dell’Inpgi e di cui sono responsabili moltissimi editori che hanno evaso oppure eluso contributi previdenziali dei giornalisti per decine di milioni di Euro. Il Tar del Lazio ha messo in discussione soltanto i limiti più elevati delle sanzioni applicate dall’Inpgi e questo significa che le aziende dovranno comunque pagare multe, sia pure in percentuale più ridotta, e dovranno sanare le violazioni contributive. La Federazione Nazionale della Stampa, che ha condiviso l’iniziativa di rigorosa vigilanza delle norme contributive da parte dell’Inpgi, sarà al fianco dell’Istituto in relazione alle decisioni che si deciderà di assumere”. "Il Tar del Lazio ha annullato un decreto dei ministri del Lavoro e dell'Economia, i quali avevano condiviso ed approvato una delibera dell'Inpgi in materia di sanzioni per i contributi evasi od omessi dalle aziende editoriali. La stessa sentenza non ha però annullato la legge 140/97, la quale tuttora conferisce agli enti previdenziali privatizzati (quale è l'Inpgi) la potesta' di deliberare autonomamente sulla materia riguardante le sanzioni civili ed il condono". E' quanto si legge in una nota dell'Inpgi diffusa in seguito alla sentenza del Tar del Lazio che ha dichiarato illegittima la delibera del Cda dell'Inpgi del 7 luglio 2001. "Questa potestà, dalla lettura del sunto della sentenza, non è disconosciuta, mentre - aggiunge l'Inpgi - sembrano messi in discussione soltanto i tetti piu' elevati, rispetto al sistema generale, riguardanti le fattispecie delle evasioni e delle omissioni contributive. Tetti che, comunque, i ministeri vigilanti avevano condiviso ed approvato. Una lettura completa della motivazione della sentenza del Tar sarà comunque indispensabile per valutare la portata del pronunciamento e per decidere l'eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Nell'attesa comunque, l'Inpgi ribadisce che ogni azione ispettiva compiuta in tutti questi anni, lungi dall''arrecare danni agli editori' è sempre stata volta a fare applicare a tutte le aziende editoriali le leggi sul lavoro e le norme contrattuali, a tutela innanzitutto dei giornalisti, ma anche degli editori che correttamente rispettano le leggi". (ANSA).

@fnsisocial

Articoli correlati