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Dibattito Fnsi 28 Mag 2005

'GiornalistiOggi per un nuovo sindacato': "Editori intransigenti, è il risultato di una gestione poco oculata del sindacato"

La Fnsi chiama tutti a sostenere le vacillanti fortune della sua politica contrattuale, tutti, anche quelli delle cui sorti si è troppo a lungo disinteressata: freelance, precari, disoccupati.

La Fnsi chiama tutti a sostenere le vacillanti fortune della sua politica contrattuale, tutti, anche quelli delle cui sorti si è troppo a lungo disinteressata: freelance, precari, disoccupati.

"La Fnsi chiama tutti a sostenere le vacillanti fortune della sua politica contrattuale, tutti, anche quelli delle cui sorti si è troppo a lungo disinteressata: freelance, precari, disoccupati. Se è vero che gli editori 'mirano alla demolizione dei contratti giornalistici', come si legge in un comunicato della Fnsi, è altrettanto vero che il sindacato unico ha dato loro un notevole aiuto, con una miopia durata almeno gli ultimi otto anni su come si evolveva la categoria e su come gli editori modificavano, senza incontrare resistenza, condizioni e regolamentazioni di lavoro. Il primo contratto Aer-Anti-Corallo suscitò molte critiche e sarebbe interessante riuscire a confrontare il numero di giornalisti per i quali ha determinato un regolare contratto col numero di tutti quelli che realmente prestano la loro opera in questo settore. L'ultimo contratto con la Fieg, firmato con atto d’imperio contro le proteste di quanti reclamavano un referendum, nulla risolse per freelance, precari, disoccupati, oltre che ammettere dispositivi aberranti per i contrattualizzati, come il regolamento di disciplina. 'GiornalistiOggi-per un nuovo sindacato' non può non notare che l'intransigenza degli editori è solo la conclusione naturale di una gestione quanto meno poco oculata del sindacato unico dei giornalisti italiani e dei nostri istituti, tutti governati - talvolta grazie a meccanismi che impediscono l’effettiva rappresentanza democratica dell’intera categoria – dalla stessa corrente, cieca di fronte al mercato del lavoro e sorda alle richieste di tutte le varie fattispecie di Non Garantiti, che sono ormai la maggioranza dei giornalisti italiani. L’attuale governo della Fnsi e degli altri istituti di categoria, incurante del malessere diffuso tra i giornalisti e nel degrado di una professione un tempo rispettata e stimata, sta permettendo il rapido proliferare di scuole e corsi universitari di giornalismo, con praticantato e stage inclusi, che, oltre a influire sui livelli dei compensi a qualsiasi titolo riconosciuti, si sta rivelando una fabbrica di giovani illusi e disillusi. 'GiornalistiOggi - per un nuovo sindacato' trova difficoltà a dichiararsi solidale con una piattaforma Fnsi che vuole inserire in contratto l’accesso privilegiato nelle redazioni dei soli stagisti provenienti dai corsi riconosciuti dall’Ordine (peraltro, discriminazione assurda nei confronti di quelli che vengono dalle università), ma non si cura di imporre controlli credibili e ferrei sul loro utilizzo e di dare piena attuazione alle misure per il riassorbimento dei disoccupati. La Fnsi vorrebbe 'misure più vincolanti per i diritti di informazione dei Cdr', che non solo sono ormai espressione di una parte assai ridotta di quanti lavorano per le varie testate, ma che - come è evidente - nulla hanno fatto per contrastare lo sfruttamento di freelance, precari, stagisti, né si sono impegnati per il riassorbimento dei disoccupati. Vorrebbe anche 'misure più vincolanti' per il ruolo di garanzia dell'autonomia professionale dei direttori responsabili. Sono almeno dieci anni che molti sostengono che la figura del direttore, in quanto fiduciario della proprietà, non ha più senso nel contratto giornalistico, ma adesso si vuole la dirigenza anche per i vicedirettori! 'GiornalistiOggi - per un nuovo sindacato' non può non rilevare che il peggioramento delle condizioni di lavoro, che colpisce per prime le figure professionali più deboli, inevitabilmente, rinnovo dopo rinnovo, investe anche la schiera sempre più ristretta dei contrattualizzati. Solidale con tutta la categoria, GiornalistiOggi vuole comunque ricordare alla Fnsi che è difficile chiamare allo sciopero tutti coloro che, per una politica contrattuale decisamente autolesionista, sindacalmente non esistono. Noi auspichiamo un rinnovo del contratto alle migliori condizioni possibili per tutti, ma invitiamo anche tutti i colleghi a una decisa mobilitazione, per favorire il rapido ricambio della dirigenza della Fnsi e di tutti gli altri istituti della categoria che consenta l'effettiva rappresentatività dei giornalisti italiani e l'instaurazione di nuove e più certe regole, per garantire una qualità dell'informazione e del lavoro giornalistico quantomeno accettabili nel nostro paese". GiornalistiOggi – per un nuovo sindacato

@fnsisocial