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Dibattito Fnsi 20 Ott 2009

Il Coordinamento delle Associazioni di Stampa (Capss): "Da Piazza del Popolo un'indicazione fortemente unitaria per il superamento delle correnti interne alla Fnsi verso una fase costituente di un nuovo soggetto"

Il Coordinamento delle associazioni regionali di stampa per un sindacato di servizio riunito nei giorni scorsi in Molise conferma il proprio impegno in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati per esercitare quel controllo popolare sull’esercizio del potere che deriva dallo spirito e dalla lettera della Costituzione.

Il Coordinamento delle associazioni regionali di stampa per un sindacato di servizio riunito nei giorni scorsi in Molise conferma il proprio impegno in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati per esercitare quel controllo popolare sull’esercizio del potere che deriva dallo spirito e dalla lettera della Costituzione.

 Il diritto all’informazione - implicitamente riconosciuto dall’articolo 21 della Carta costituzionale e per il quale i giornalisti italiani hanno manifestato nelle scorse settimane in Piazza del Popolo a Roma – esige oggi una rigorosa manutenzione delle leggi di sistema che regolano il settore dell’editoria: dall’Ordine dei giornalisti ad una coerente normativa antitrust; dalla mitigazione dei conflittidi interesse (declinati al plurale) ad una ridefinizione del ruolo del servizio pubblico televisivo che sottragga la Rai al controllo dell’esecutivo (oggi di centrodestra, ieri di centrosinistra) per restituirla alla propria funzione di motore culturale per l’intera Nazione. La convocazione degli Stati generali dell’editoria – opportunamente richiamata un anno fa dal sottosegretario Paolo Bonaiuti – non può ulteriormente essere procrastinata. A fronte di nuovi tentativi di comprimere il dovere di informare i cittadini che si profilano con la riproposizione del disegno legge sulla Giustizia, il Coordinamento conferma la propria determinazione a battersi perché siano espunte le norme che ponevano in capo ai giornalisti e agli editori sanzioni spropositate per il solo fatto di fare il loro lavoro, ovvero pubblicare notizie. Il Coordinamento condivide la scelta della Fnsi che ha già indetto uno sciopero della categoria - iniziativa sospesa, ma non revocata - rispondendo con la stessa fermezza che già due anni e mezzo orsono valse a bloccare un analogo disegno legge promosso dal ministro Mastella, allora esponente del centrosinistra.

L’avere riportato all’attenzione dell’opinione pubblica e del confronto politico grandi questioni democratiche come quelle che attengono alla libertà di informazione testimonia della maturità, tenacia, unità e autonomia della Fnsi in tutte le sue articolazioni: nazionali, territoriali, di base. L’unità tra le grandi componenti del giornalismo italiano ha permesso ai giornalisti italiani di rispondere agli attacchi che nel corso degli anni sono venuti da governi di opposto colore, difendere l’autonomia contrattuale del sindacato e gli istituti di categoria che sovrintendono al welfare e alla previdenza nel momento in cui la crisi economica non risparmia l’editoria. Ci sono le condizioni perché questo processo unitario sperimenti forme nuove. Nel momento in cui da alcuni parti si cerca di accreditare l’immagine di un sindacato “corporativo” è utile e possibile avviare un confronto che si ponga l’obiettivo di dare vita ad una fase costituente di un nuovo soggetto politico-sindacale che tuteli in primo luogo l’autonomia della Fnsi, un’autonomia che ci permette di non temere l’aggressione dei poteri forti e mantenere la tensione unitaria verso coloro i quali pur avendo più volte manifestato di condividere le nostre scelte strategiche hanno avuto difficoltà ad affiancarci in alcune iniziative che confermiamo invece essere coerenti con il mandato delle assise congressuali della Fnsi. Il Coordinamento valuta positivamente che la proposta della fase costituente di un nuovo soggetto politico–sindacale avanzata al termine della propria convention di Matera sia condivisa e rilanciata da altre componenti. La fase costituente che noi immaginiamo avrà da essere inclusiva, rispettosa della storia comune e di ciascuno; laicamente impegnata a definire obiettivi e strumenti e quindi meno condizionata da logiche di appartenenza; impegnata fin dall’inizio a promuovere la formazione di nuovi quadri al fine di metterne alla prova la capacità di direzione. Non una fusione a freddo, decisa da vertici “illuminati” e poi trasferita alla base, ma un processo che già nel suo divenire produca innovazione e sperimentiforme diverse di organizzazione assumendo le migliori pratiche delle diverse esperienze che si vuole unire, non sommare.

@fnsisocial