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Contratti 03 Feb 2006

Il sindacato giornalisti del Veneto compatto a favore della mobilitazione e degli scioperi anche nel corso delle olimpiadi invernali e della campagna elettorale

Il Veneto compatto per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei giornalisti: difesa dei diritti, difesa della professionalità, difesa della libertà di informazione, difesa dei colleghi più deboli, sfruttati e relegati nella condizione di precariato.Questo il messaggio uscito dal Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto riunitosi il 3 febbraio a Padova, alla presenza del Segretario nazionale della Federazione nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi.

Il Veneto compatto per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei giornalisti: difesa dei diritti, difesa della professionalità, difesa della libertà di informazione, difesa dei colleghi più deboli, sfruttati e relegati nella condizione di precariato.Questo il messaggio uscito dal Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto riunitosi il 3 febbraio a Padova, alla presenza del Segretario nazionale della Federazione nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi.

Il Segretario, nella sua relazione, ha assicurato che la battaglia della Federazione nazionale è la battaglia per il futuro della categoria, mai come oggi minacciata nelle sue prerogative dalla posizione degli editori che dicono di chiedere flessibilità, ma in realtà pretendono sottomissione professionale e insicurezza economica. Sette giorni di sciopero – ha ricordato Paolo Serventi Longhi – sono stati già proclamati e in questa situazione non si vedono alternative: la Fnsi è disposta a tornare immediatamente al tavolo delle trattative, ma con una controparte che rispetti la categoria e il suo ruolo sociale, che voglia condurre una battaglia – anche durissima – con le finalità condivise di difendere la qualità dell’informazione e la libertà di stampa come elementi fondanti di una democrazia, non con editori che intendono invece questo rinnovo contrattuale come la battaglia finale per eliminare ogni regola e ridurre gli organi di stampa a meri contenitori pubblicitari o a strumenti di potere. In questo senso il caso drammatico del Gazzettino diventa una sorta di "laboratorio" dove sperimentare le nuove regole che vogliono gli editori, ossia l’assoluta mancanza di confronto con il sindacato. La Fnsi pone il caso Gazzettino tra le priorità della sua agenda, e garantisce – come ha fatto fino ad oggi e come sta facendo anche nei confronti dei giornalisti dell’Arena impegnati in una difficile trattativa – il massimo appoggio ai colleghi per il ripristino delle regole quotidianamente calpestate. Preoccupazione ha espresso il Segretario Serventi Longhi anche per l’imminente sbarco nel Veneto dei nuovi giornali dell’editore Grauso: se la difesa dell’occupazione e l’impegno per favorire il suo incremento, sono primari per un sindacato, per la Fnsi questi valori devono andare di pari passo con il rispetto del Contratto e la difesa della qualità dell’informazione e della libertà di stampa.

@fnsisocial

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