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Un momento del seminario su fake news e giornalismo
Iniziative 23 Set 2018

'Le parole non siano pietre', il 6 ottobre la firma della carta di Assisi

L'iniziativa è stata rilanciata nel corso di un incontro su fake news e giornalismo, organizzato nell'ambito del 'Cortile di Francesco 2018', a cui hanno preso parte anche il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, e il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento, padre Enzo Fortunato.

Si è tenuto ad Assisi, durante il 'Cortile di Francesco 2018', un incontro sulle fake news e sul giornalismo che prova a combattere le false notizie al quale hanno partecipato Giuseppe Giulietti, Nello Scavo e don Antonio Rizzolo. «Per l'occasione - ha spiegato Roberto Pacilio, della Sala Stampa del Sacro convento - abbiamo lanciato con i partecipanti l'incontro del 6 ottobre ad Assisi, che vedrà coinvolti nella firma del Manifesto contro i muri mediatici giornalisti e uomini di buona volontà. Tantissimi studenti hanno partecipato al panel. Un bell'esempio di attenzione da parte dei presenti, che aderiranno all'iniziativa del 6 ottobre per favorire le buone pratiche di comunicazione».
Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento ha aperto l'incontro mostrando una pietra e sottolineando l'importanza delle parole che «non sono pietre perché possono segnare definitivamente una persona. Se l'informazione non fa un grande lavoro, allora noi giornalisti stiamo contribuendo ad abbrutire questa società e questa democrazia», ha detto.
«Il 6 ottobre - ha proseguito il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti - insieme, credenti e non credenti, firmeranno la Carta di Assisi. Le parole non sono pietre perché è giunto il momento di passare dalla indignazione all'azione di contrasto e denuncia nei confronti del linguaggio dell'odio e del razzismo. Il rispetto della Costituzione, dei trattati internazionali, delle carte deontologiche, del principio di non discriminazione deve diventare pratica quotidiana, perché chi usa le parole come proiettili si propone di distruggere l'informazione, ma anche e soprattutto di colpire a morte la democrazia».

@fnsisocial

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