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Una delle immagini esposte nella mostra: il corpo senza vita di Salvo Lima (Foto: assostampasicilia.it)
Appuntamenti 10 Gen 2024

'Macelleria Palermo': dal 15 gennaio al 10 febbraio l'Assostampa Sicilia ospita una mostra fotografica

Nella sala ”˜Orlando Scarlata' verranno esposte 48 foto di Franco Lannino e Michele Naccari che documentano altrettanti delitti avvenuti a cavallo degli anni Ottanta e Novanta nel capoluogo siciliano. All'inaugurazione, in programma per venerdì 12 gennaio 2024, sarà  presente anche Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

Dal 15 gennaio sino al 10 febbraio 2024 la sala "Orlando Scarlata" dell'Associazione siciliana della stampa in via Francesco Crispi 286 a Palermo ospiterà la mostra "Macelleria Palermo" con le foto di Franco Lannino e Michele Naccari. L'inaugurazione avverrà venerdì 12 gennaio alle 18:30 con la partecipazione di Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi. Da lunedì 15 gennaio la mostra sarà aperta dalle 9 alle 13 tutti i giorni tranne sabato e domenica. Il lunedì e il mercoledì l'orario sarà prolungato sino alle 18.

La mostra di Lannino e Naccari è un viaggio nella città mattatoio per ricordare quegli orrori oggi dimenticati da molti, e per i più giovani, ancora sconosciuti. Quarantaquattro foto tutte in bianco e nero per quarantaquattro delitti avvenuti a cavallo degli anni Ottanta e Novanta, tra le guerre di mafia e le stragi che hanno sfigurato il volto della “Palermo felicissima”. “Macelleria Palermo” è alla seconda uscita palermitana dopo quella dell'estate scorsa nello studio degli architetti Prestileo Bianco e si appresta a un tour nazionale con tappe a Milano (a Lacchiarella e a Corsico) e a Trieste al teatro Miela.

«Non dobbiamo ringraziare nessuno, se non chi ci ospita», spiega Franco Lannino che aggiunge: «Non abbiamo voluto aiuti né sponsor, perché pensiamo che mettere in mostra questi cadaveri che raccontano un pezzo drammatico della storia di Palermo non abbia necessità di finanziamenti».

Molte di quelle immagini, come racconta la copertina del catalogo, oggi non potrebbero essere pubblicate perché sarebbero di grave turbamento per la quantità di sangue, per l’orrore mostrato in primo piano. Scene che, però, oggi ci ridanno perfettamente l’idea di quella che era la Palermo insanguinata degli anni Ottanta, dei 150 morti scanditi sulla prima pagina del giornale L’Ora con i numeri crescenti, dei cadaveri incaprettati ritrovati nei portabagagli delle auto, delle scene da Beirut provocate dall’autobomba che uccise il giudice Rocco Chinnici in via Pipitone Federico, sino ad arrivare alla stagione di speranza del maxiprocesso nel 1986.

Le ultime foto, naturalmente, riguardano la fine del secolo dopo le stragi del 1992. «Per Capaci non eravamo ancora attrezzati per stampare a colori e quindi le prime immagini le mandammo in bianco e nero». Cinquantasette giorni dopo però Studiocamera aveva il kit per stampare a colori i terribili scatti dell’inferno in via D’Amelio. E lì che si chiude un cerchio. Gli anni seguenti segnano anche la fine del periodo stragista di Cosa nostra e, conclude Lannino, «anche del ritorno a una città più normale dove è bello fare questo lavoro perché ogni giorno ci si può occupare di qualcosa di diverso».

@fnsisocial

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