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Aggressione neofascista al Verano: la solidarietà  di Ifj, Efj e Snj-Cgt
Minacce 10 Gen 2019

Aggressione neofascista ai giornalisti dell'Espresso: la solidarietà  di Ifj, Efj e sindacato francese

«Episodi come questo testimoniano il crescente pericolo rappresentato dai partiti e dai governi di estrema destra in Europa e in particolare in Italia», dice Patrick Kamenka del Snj-Cgt. «L'Italia è uno dei Paesi con il più alto numero di segnalazioni pubblicate nel 2018 sulla piattaforma del Consiglio d'Europa per la protezione del giornalismo», fanno notare le Federazioni internazionale ed europea.

«A nome del sindacato Snj-Cgt desidero esprimere alla Federazione nazionale della Stampa italiana e a tutti i colleghi italiani la più viva solidarietà per l'aggressione subita a Roma dai giornalisti Federico Marconi e Paolo Marchetti ad opera di attivisti neofascisti ». Lo scrive, in un messaggio inviato al segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, il responsabile per le relazioni internazionali della principale organizzazione sindacale dei giornalisti francesi, Patrick Kamenka.

«Episodi come questo – prosegue – testimoniano il crescente pericolo rappresentato dai partiti e dai governi di estrema destra in Europa e in particolare in Italia. In molti Paesi la libertà di stampa e la libertà dei giornalisti di svolgere il loro lavoro sono minacciate dal populismo, dai regimi autoritari e dalla politica antisociale della UE. I sindacati dei giornalisti, insieme con Federazione internazionale, dovrebbero reagire ogni volta che un nostro collega è vittima di violenze da parte di gruppi neofascisti, razzisti o altro».

Quattro anni dopo il massacro dei giornalisti di Charlie Hebdo, incalza Kamenka, «possiamo ancora tollerare eventi del genere? Sarebbe il caso di organizzare manifestazioni a Roma, Parigi e Bruxelles per dire: 'Basta uccidere la libertà di stampa'. Anche in vista delle prossime elezioni europee sarebbe il caso di far sentire la nostra voce su questi temi».

Sui fatti del Verano si sono espresse, nelle scorse ore, anche la Federazione internazionale e la Federazione europea dei giornalisti che, in comunicato pubblicato anche sui rispettivi siti web, condannano l'attacco ed esprimono «seria preoccupazione per il crescente clima di violenza e minacce contro i giornalisti nel Paese».

Le organizzazioni internazionali, inoltre, evidenziamo come quello di Roma sia solo l'ultima conferma «della drammatica situazione» che vive la libertà di stampa in Italia: «I dati pubblicati sulla piattaforma del Consiglio d'Europa per la protezione del giornalismo – rilevano Ifj ed Efj – mostrano un grave deterioramento delle condizioni di lavoro dei giornalisti nel Paese. L'Italia è uno dei Paesi con il più alto numero di segnalazioni nel 2018: 13, lo stesso numero della Russia, una in meno di Turchia e Ucraina».

Inoltre, incalzano i giornalisti internazionali, «l'Italia è anche lo Stato la cui situazione si è deteriorata più seriamente l'anno scorso: il numero delle violazioni della libertà di stampa è più che triplicato rispetto al 2017. Nessun altro Stato europeo ha subito un tale degrado. E la maggior parte delle segnalazioni registrate nell'ultimo anno riguarda eventi verificatisi dopo l'installazione ufficiale del governo populista».

@fnsisocial

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