La locandina del flash mob di giovedì 20 luglio

Amnesty Turchia, gli attivisti restano in carcere. Il 20 luglio flash mob a Roma per Idil, Taner e gli altri

Un tribunale turco ha deciso di tenere in carcere sei attivisti di diritti umani, tra cui la direttrice di Amnesty International in Turchia. Lo ha reso noto la Ong, denunciando quella che ha chiamato «una parodia della giustizia». Gli attivisti turchi e la direttrice di Amnesty Turchia, Idil Eser, sono stati arrestati il 5 luglio, insieme a due formatori, uno svedese e uno tedesco.

«Sei di loro sono stati arrestati e altri quattro rilasciati sotto controllo giudiziario. Sono accusati di aver commesso un crimine per conto di un'organizzazione terroristica, senza farne parte», ha riferito Andrew Gardner, ricercatore specialista della Turchia presso Amnesty.

«Sarebbe potuto capitare anche a noi», è la frase che apre l’appello di Amnesty per la liberazione degli attivisti e che scandirà la mobilitazione indetta per giovedì 20 luglio a Roma.

«Nel giro di un mese – si legge sul sito web dell’organizzazione – Idil Eser e Taner Kılıç, direttrice e presidente di Amnesty International Turchia sono stati arrestati e rinviati a giudizio per la grottesca accusa di sostegno a organizzazioni terroristiche: con loro, decine di difensori dei diritti umani, giornalisti, accademici, parlamentari e attivisti sono in carcere , in un clima sempre più pesante di oppressione favorito dallo stato d’emergenza introdotto dopo il fallito colpo di stato del luglio del 2016».

"Sarebbe potuto capitare a noi": è la frase che da sempre ispira chi lavora e chi si attiva per Amnesty International. «Ed è questo – conclude la Ong – che rappresenteremo con un flash mob a Roma, giovedì 20 luglio, alle 18.30, in piazza del Colosseo: saremo lì per Idil, Taner e tutti gli altri attivisti in carcere in Turchia per dire che difendere i diritti umani non è un reato».

Con Amnesty sarà in piazza anche la Fnsi, per ribadire il sostegno ai difensori dei diritti umani in Turchia e in segno di solidarietà con i giornalisti del quotidiano Cumhuriyet che il 24 luglio saranno in tribunale per difendersi dall’accusa di sostenere il terrorismo.