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Emittenza locale 26 Giu 2015

Aser, “Stipendi non pagati Telesanterno, Telecentro e Publivideo2 in sciopero: l’azienda rispetti gli accordi”

Telesanterno, Telecentro e Publivideo2: stipendi non pagati ai dipendenti. Due ore di sciopero alla rovescia devolute all'Ail, l'Associazione italiana contro le leucemie. Il presidente dei giovani industriali dell’Emilia-Romagna, Claudio Bighinati, solleciti l’azienda a rispettare accordi sindacali.

Telesanterno, Telecentro e Publivideo2: stipendi non pagati ai dipendenti. Due ore di sciopero alla rovescia devolute all'Ail, l'Associazione italiana contro le leucemie. Il presidente dei giovani industriali dell’Emilia-Romagna, Claudio Bighinati, solleciti l’azienda a rispettare accordi sindacali.

“I lavoratori di Telesanterno, Telecentro e Publivideo 2 denunciano, ancora una volta, il mancato pagamento degli stipendi. L'azienda non sta rispettando un accordo sottoscritto coi sindacati e i 36 dipendenti si sono fatti carico delle difficoltà dichiarate dalla proprietà che ha evitato, a lungo, di discutere dei problemi insieme alle organizzazioni sindacali”.
Lo annuncia l’Associazione della Stampa dell’Emilia Romagna (Aser), che rilancia il documento approvato all'unanimità dall'assemblea dei lavoratori delle tre emittenti locali.
“I lavoratori – prosegue la nota - hanno accettato di rateizzare le retribuzioni non corrisposte attraverso un accordo, faticosamente conquistato, che prevede di dilazionare anche gli stipendi futuri fino al mese di settembre. Sono state, dunque, accettate le scadenze temporali proposte dall'azienda e stupisce che a violare l'intesa sia un gruppo televisivo che vede in ruoli di responsabilità aziendale Claudio Bighinati, che è anche Presidente dei giovani industriali dell'Emilia-Romagna, e che, in quella veste, dovrebbe per primo sollecitare le parti datoriali al rispetto degli accordi sottoscritti”.
“I sindacati – conclude il documento - hanno proclamato per il 2 luglio due ore di sciopero alla rovescia, che i dipendenti effettueranno presentandosi normalmente al lavoro, ma devolvendo le retribuzioni a scopo benefico all'Ail, l'Associazione italiana contro le leucemie. All'azienda i lavoratori chiedono il rispetto degli accordi sottoscritti, riservandosi ulteriori azioni legali”.

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