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Il giornalista Giuseppe Tallino
Minacce 05 Lug 2018

Caserta, il giornalista Giuseppe Tallino nel mirino del boss. Il Sugc: «Pronti a costituirci parte civile»

In un'intervista Augusto La Torre definisce il collega 'pseudo giornalista altro lecchino' che scrive menzogne senza leggere gli atti processuali. Le stesse accuse sono rivolte anche al pm della Dda Alessandro D'Alessio. «Sul caso sarà  inviato un dossier al ministro dell'Interno», spiega il sindacato regionale.

Il Sindacato unitario giornalisti della Campania è pronto a costituirsi parte civile se ci sarà un processo sulle minacce al giornalista di Cronache di Caserta Giuseppe Tallino, al quale esprime piena solidarietà. «Il boss di Mondragone Augusto La Torre – spiega in una nota il sindacato regionale – in un'intervista definisce il collega 'pseudo giornalista altro lecchino che non solo scrive menzogne e non legge gli atti processuali, limitandosi a trascrivere le parti che gli passa qualcuno che è dovuto al segreto istruttorio, ma ha addirittura citato intercettazioni ambientali e telefoniche che non esistono'».

Le stesse accuse sono rivolte anche al pm della Dda Alessandro D'Alessio, già minacciato di morte dallo stesso boss. «Sul caso – prosegue il Sugc – sarà inviato anche un dossier al ministro dell'Interno, tramite il comitato istituito presso il Viminale per la sicurezza dei giornalisti».

Nell'intervista, inoltre, La Torre parla anche di un altro giornalista: 'Non ho mai amato nascondermi dietro la vigliaccheria, una sola volta che volli minacciare un giornalista (Mimmo Pelagalli), lo feci scrivendogli una lettera firmata a mio nome'. «Il giornalista citato, proboviro del sindacato, che pure si è occupato di cronaca giudiziaria in passato, non ha mai ricevuto alcuna lettera dal boss. Anche questa – conclude il sindacato della Campania – è una circostanza che meriterebbe un serio approfondimento da parte della magistratura».

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