CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Associazioni 21 Lug 2010

Ddl Alfano e intercettazioni, Assostampa Ligure: “Non è tempo di andare al mare”

Erano evidentemente fondate le proteste e il no al bavaglio espresso dai giornalisti italiani e da decine di associazioni, movimenti e da larga parte dell’opinione pubblica se qualcosa sta (forse) cambiando. Ma non è ancora il tempo di  disarmare la mobilitazione, anzi è questa la fase in cui l’attenzione dovrà essere più alta. Perché gli interrogativi aperti sono ancora molti. E gli specchietti per le allodole molto diffusi.

Erano evidentemente fondate le proteste e il no al bavaglio espresso dai giornalisti italiani e da decine di associazioni, movimenti e da larga parte dell’opinione pubblica se qualcosa sta (forse) cambiando. Ma non è ancora il tempo di  disarmare la mobilitazione, anzi è questa la fase in cui l’attenzione dovrà essere più alta. Perché gli interrogativi aperti sono ancora molti. E gli specchietti per le allodole molto diffusi.

L’udienza filtro in cui determinare gli atti pubblicabili nel rispetto certamente della riservatezza, ma non come ipocrita paravento dietro al quale occultare e censurare l’informazione, è un primo passo importante.
Ma le correzioni proposte non risolvono ancora i problemi del “bavaglio”. Non sono determinati i tempi  entro i quali l’udienza-filtro deve svolgersi: il rischio, certo, è che si modifichi solo il sistema del bavaglio, che permarrebbe per mesi o anni.
Non solo: quali sono i parametri entro i quali sarà stabilità la pubblicabilità degli atti?
E non è accettabile che sia rimasto il vincolo del riassunto degli atti come unica forma pubblicabile. Chi farà questo riassunto? E sulla base di quale indicazione? Nei tribunali in crisi in cui personale e magistrati deve portarsi da casa la carta per i fax  e la carta igienica, verranno istituiti nuovi “uffici del riassunto”?
Questi non secondari punti interrogativi minano l’autonomia professionale perché è il giornalista a scegliere cosa e come, nel caso,  sintetizzare, dopo che il rischio di intrusioni nei fatti privati non attinenti alle indagini è stato risolto alla radice.
Non tiri un sospiro di sollievo chi ha storto il naso per mesi di fronte alle iniziative della Fnsi e delle associazioni regionali di stampa, i colleghi non si illudano che tutto è a posto. Anzi, il rischio è che la politica venda solo un illusorio specchietto per le allodole.

@fnsisocial

Articoli correlati