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Un momento dell'incontro (Foto: casadeigiornalisti.it)
Associazioni 29 Gen 2024

Diritto di cronaca e presunzione d'innocenza, a Torino confronto tra Alessandra Costante ed Enrico Costa

Il faccia a faccia durante un seminario organizzato dall'Assostampa Subalpina lunedì 29 gennaio 2024. La segretaria generale Fnsi: «In gioco c'è il diritto dei cittadini ad avere un'informazione trasparente».

Il rapporto tra diritto di cronaca e presunzione d'innocenza è stato il tema del seminario con giornalisti, esperti di diritto e rappresentanti politici che si è tenuto lunedì 29 gennaio 2024, a Palazzo Ceriana Mayneri, a Torino. Per la prima volta, la segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante e il deputato di Azione Enrico Costa si sono confrontati in un faccia a faccia (benché da remoto) sulla norma che mira a vietare la pubblicazione, integrale o per estratto, delle ordinanze di custodia cautelare fino alla conclusione delle indagini preliminari o al termine dell'udienza preliminare.

L'esigenza di bilanciare il diritto ad essere informati con il diritto alla presunzione di non colpevolezza è stato l'argomento al centro dell'intervento di Enrico Costa, che ha difeso la proposta di modificare il codice di procedura penale nella logica di una maggiore tutela della reputazione delle persone.

Argomentazioni alle quali Alessandra Costante ha replicato evidenziando le ripercussioni della 'norma Costa' sul lavoro dei giornalisti e sul diritto dei cittadini a conoscere. «Ad esempio, quante cose non avremmo saputo per anni, mentre erano in corso le indagini sul ponte Morandi? Invece abbiamo saputo molte cose dalle ordinanze cautelari», ha osservato.

«Qualche volta – ha aggiunto Costante – ci sono persone che escono immacolate dalle indagini ma non si può pensare che per anni l'informazione si fermi: la notizia è un bene deperibile, col tempo perde di rilevanza e questa è una privazione per i cittadini e per il loro diritto ad avere un'informazione trasparente».

Per la segretaria generale Fnsi, «il punto non è se dare o non dare una notizia, ma come dare la notizia al meglio. Io credo che sia sempre meglio avere il testo dell'ordinanza cautelare, perché – ha concluso – è meglio parlare con quelle parole, per evitare che qualcuno dica: 'Avete capito male'. L'impressione è che si voglia andare nella direzione di trovare una scusa per chiudere la partita della libertà di stampa».

Il dibattito, organizzato dall'Associazione Stampa Subalpina, è stato introdotto dalla segretaria del sindacato regionale, Silvia Garbarino e chiuso dal presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, Stefano Tallia.

@fnsisocial

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