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Fnsi 21 Feb 2003

Franco Siddi: “Crisi mercato giornale non si risolve facendo dimagrire la Rai”

Franco Siddi: “Crisi mercato giornale non si risolve facendo dimagrire la Rai”

Franco Siddi: “Crisi
mercato giornale
non si risolve facendo dimagrire la Rai”

A commento della presentazione dell’indagine sui bilanci dei quotidiani presentata oggi dalla Fieg, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana; Franco Siddi ha dichiarato: Il sistema editoriale non può essere sostenuto in modo artificiale con una suddivisione astratta del mercato pubblicitario. L’analisi della Fieg sui bilanci delle imprese editrici dei giornali rileva certo una situazione difficile per quanto riguarda i ricavi della pubblicità nell’ultimo biennio, ma le soluzioni proposte (aumento canone e riduzione pubblicità Rai) appaiono per un verso ciniche e per un altro figlie di una visione di corto respiro tipica di una concezione dirigistica di un mercato protetto. Per altro c’è una certa contraddizione con la linea, sostenuta come strategica, dell’integrazione multimediale. Ad essere benevoli si può parlare di soluzioni tampone o episodiche, come è già successo quando si voleva considerare come decisiva per la ripresa del mercato dei quotidiani la possibilità di vendita fuori dalle edicole. E’ indispensabile certamente l’ampliamento del mercato della lettura, in modo da, migliorare il rapporto dei ricavi tra vendite e pubblicità e far crescere il valore stesso di quest’ultima, ma l’obiettivo richiede primariamente investimenti strategici nella riqualificazione del prodotto e quindi investimenti seri sulle qualità e le risorse professionali. Gli editori su questo terreno sono gravemente indietro e hanno disperso finora le grandi opportunità offerte dagli anni precedenti che erano stati di vere e proprie vacche grasse. Ecco perché suona davvero singolare l’idea di far dimagrire il servizio pubblico, sottraendo le risorse che nessuna legge può indirizzare ai giornali, se non si cambia strategicamente registro. Per il sistema dell’informazione nel suo complesso sarebbe una beffa. E per cambiare strada, anche se l’impresa appare oggi complessa, sarebbe utile cercare le vie di una concertazione programmatica tra editori e giornalisti.

@fnsisocial

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