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Freelance 20 Mag 2010

"Freeccp": il Coordinamento precari dell'Emilia-Romagna "dà i numeri" 1250 giornalisti freelance a fronte di 1450 dipendenti. Presentati i 6 candidati all'Ordine sostenuti dall'Assostampa

Un anno fa è nato il Coordinamento regionale giornalisti precari e freelance con il sostegno dell'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser). Ora presenta una prima analisi del mercato del lavoro e, sempre con l'appoggio dell'Assostampa, propri candidati alle elezioni per l'Ordine professionale. Camillo Galba (Presidente dell'Aser): "In attesa della riforma presentata in Parlamento è necessario che negli organismi dell'Ordine vi siano colleghi che esercitano effettivamente la professione". 

Un anno fa è nato il Coordinamento regionale giornalisti precari e freelance con il sostegno dell'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser). Ora presenta una prima analisi del mercato del lavoro e, sempre con l'appoggio dell'Assostampa, propri candidati alle elezioni per l'Ordine professionale.
Camillo Galba (Presidente dell'Aser): "In attesa della riforma presentata in Parlamento è necessario che negli organismi dell'Ordine vi siano colleghi che esercitano effettivamente la professione". 

Bologna, 20 maggio - È nato un anno fa in Emilia Romagna il coordinamento dei giornalisti precari e freelance, 'Freeccp', che - con il sostegno dell’Associazione Stampa Regionale – candida, alle elezioni del prossimo Consiglio regionale e nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Antonella Cardone e Claudio Visani (Consiglio nazionale - professionisti); Michela Suglia (Consiglio regionale - professionisti); Valeria Tancredi e Paolo Tomassone (Consiglio nazionale - pubblicisti) e Giuseppe Persichella (Consiglio regionale - pubblicisti). Il gruppo dei sei già sta lavorando da tempo nelle province della regione per promuovere le proprie attività e diffondere le proposte presso gli 'atipici'. Oggi si è svolta la presentazione ufficiale alla stampa.

Una occasione per diffondere anche alcuni numeri, redatti a partire dalle iscrizioni alla gestione separata e principale dell'Inpgi. Se in Italia i freelance sono 25mila contro 17mila assunti, in Emilia-Romagna le stime indicano 1250 precari contro 1450 assunti, una quasi sostanziale parità. Anche perché, come ha sottolineato Cardone, "ad essi si devono aggiungere quanti versano all'Inps e non all'Inpgi, nonché i giornalisti che lavorano negli uffici stampa". Ad oggi, tra questi ultimi, il coordinamento è riuscito a contattare 700 persone.

Il coordinamento emiliano romagnolo ha realizzato nelle ultime due settimane due sondaggi on line sui compensi dei freelance e sulla riforma dell'Ordine. In tutto 100 i contatti raggiunti, dai quali emerge che quasi la metà dei freelance in regione (il 45%) prende meno di 10 euro lordi a pezzo, il 28% dei quali meno di 5 e il 17% da 5 a 10 euro; il 22% incassa tra i 10 e i 20 euro ad articolo e solo il 9% più di 20 euro. Solo il 23% può

contare su un fisso mensile, che quasi mai supera la soglia dei 600 euro al mese. Paghe leggermente superiori per chi ha contratti co.co.co o partita iva, ma comunque nettamente inferiori rispetto agli assunti, pur lavorando spesso a tempo pieno.

"La legge Bersani del 2006 sulle liberalizzazioni - ha fatto notare Gerardo Bombonato, Presidente dell'Ordine dell'Emilia-Romagna - ha penalizzato fortemente i precari con la cancellazione del tariffario".

Insomma una situazione drammatica che ha provocato la nascita del Coordinamento il quale ha stilato proposte precise: innanzitutto l'obiettivo si ottenere un salario minimo garantito e sanzioni a chi sfrutta il lavoro. ma anche tariffe agevolate e nuovi servizi. Il Coordinamento chiede alla Regione Emilia-Romagna un intervento sul modello di quanto già accade nel Lazio, ovvero un sostegno economico fino a 700 euro l'anno per chi guadagna meno di 15mila euro e agevolazioni come contributo per l'affitto, sconti su mezzi pubblici e per la formazione.

Verrà redatto un progetto di legge regionale che sarà consegnato a tutti i gruppi dell'assemblea legislativa affinché possa ottenere l'approvazione del Consiglio regionale. E una lettera in tal senso raggiungerà domani anche il Presidente Vasco Errani.

Un'altra richiesta verrà invece rivolta al presidente dell'Odg, allorché si verifichino situazioni di sfruttamento, perché venga inviata al direttore di testata, una sorta di moral suasion. E ancora, la possibilità di attrezzare presso la sede dell'Ordine di Bologna una saletta con pc e telefoni. (ADNKRONOS)

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