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Giornalisti 05 Feb 2016

Giornalisti minacciati e querele temerarie, la Fnsi incontra il sottosegretario Migliore

Il documento del Sindacato dei giornalisti della Campania e la questione delle querele temerarie sono state al centro di un incontro tra i vertici della Federazione della stampa e il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore. “Le richieste di risarcimento avanzate in malafede e con pretese economiche sproporzionate sono da considerare come un vero e proprio atto di intimadazione”, hanno spiegato il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.

Il documento del Sindacato dei giornalisti della Campania e la questione delle querele temerarie sono state al centro di un incontro tra i vertici della Federazione della stampa e il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore. “Le richieste di risarcimento avanzate in malafede e con pretese economiche sproporzionate sono da considerare come un vero e proprio atto di intimadazione”, hanno spiegato il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.

I vertici della Fnsi hanno consegnato al sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, il documento predisposto dal Sindacato unitario giornalisti della Campania relativo alle aggressioni subite da alcuni cronisti della regione e ha chiesto al sottosegretario di attivarsi al più presto per affrontare tali situazioni, come peraltro ha assicurato anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
“Al sottosegretario Migliore – spiegano il segretario generale Raffaele Lorusso e il presidente Giuseppe Giulietti – abbiamo anche chiesto di rivolgere una particolare attenzione al delicato e ancora irrisolto tema delle querele temerarie, che potrebbe trovare la giusta definizione nell’ambito del provvedimento di legge sulla diffamazione, ancora fermo al Senato, o nell’ambito del riordino del processo civile”.
Ad ogni modo, “qualsiasi definizione delle querele temerarie – concludono Lorusso e Giulietti - deve partire dal presupposto che le richieste che vengono avanzate in malafede e con pretese economiche sproporzionate sono da considerarsi come un vero e proprio atto di intimidazione nei confronti del libero esercizio dell’articolo 21 della Costituzione e una minaccia al diritto di cronaca e al diritto dei cittadini ad essere informati. In questi casi è necessario che al richiedente temerario venga comminata una sanzione proporzionata all’entità della richiesta”.

@fnsisocial

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