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Freelance 10 Feb 2011

Gruppo freelance Refusi e fotogiornalisti del Gsgiv del Veneto sottoscrivono un patto di azione comune per contrastare il lavoro precario e sottopagato ottmizzando gli strumenti messi a disposizione dal Sindacato dei giornalisti

Una stretta collaborazione tra giornalisti freelance e fotogiornalisti per contrastare il lavoro precario e sottopagato, attraverso un’incisiva azione unitaria che utilizzi al meglio gli strumenti operativi del sindacato.E’ questa la volontà fermamente condivisa da Re:Fusi e Gsgiv, i coordinamenti di rispettivo riferimento in Veneto, al termine di un incontro convocato dai fotografi al parco scientifico tecnologico Vega di Marghera.

Una stretta collaborazione tra giornalisti freelance e fotogiornalisti per contrastare il lavoro precario e sottopagato, attraverso un’incisiva azione unitaria che utilizzi al meglio gli strumenti operativi del sindacato.
E’ questa la volontà fermamente condivisa da Re:Fusi e Gsgiv, i coordinamenti di rispettivo riferimento in Veneto, al termine di un incontro convocato dai fotografi al parco scientifico tecnologico Vega di Marghera.

"Come fotogiornalisti pensiamo sia fondamentale una stretta unità d’azione con i colleghi freelance – spiega Andrea Merola, presidente del Gsgiv – da realizzare tanto sul piano regionale quanto su quello nazionale, attraverso la Commissione e l’Assemblea del lavoro autonomo. Sono istanze sulle quali il recente congresso di Bergamo ha scommesso con convinzione e noi non intendiamo perdere questo treno".
Una lettura sottoscritta pure nelle virgole da Re:Fusi, rappresentata dal presidente Nicola Chiarini e da Paola Vescovi, componente del direttivo e neoeletta nel consiglio nazionale della Fnsi, che hanno posto l’accento non solo sulla necessità di una forte unità operativa, a partire dalle sfide concretamente poste dalla multimedialità.Tra le battaglie che il Gsgiv intende ingaggiare c’è quella per un tariffario minimo da costruire assieme al sindacato e da presentare agli editori, per accrescere il quadro di tutele e contrastare il dumping che avvilisce il valore delle professionalità."Per farlo, per prima cosa, puntiamo a realizzare un’inchiesta sulla condizione del lavoro fotogiornalistico in Veneto – sottolinea Andrea Pattaro, segretario del Gsgiv – per risolvere i problemi è necessario conoscerli nella loro esatta entità. Un passo che Re:Fusi ha già compiuto con un efficace questionario che noi intendiamo replicare. Altro priorità sono le coperture assicurative, specie a tutela delle nostre attrezzature di lavoro. Costituire un gruppo sempre più numeroso ci permetterà anche di ottenere convenzioni migliori con le compagnie".

@fnsisocial

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