Il 10 ottobre l'Associazione stampa abruzzese promuove a Pescara un dibattito sul precariato

Con il progetto “Identità sospese” l’Associazione stampa abruzzese ha voluto muovere i primi passi per un avvicinamento tra il sindacato territoriale e la vasta componente di collaboratori e free lance che effettivamente lavora all’interno delle redazioni.

 E’ stato distribuito un questionario, al quale hanno risposto 118 colleghi e i risultati sono stati trasferiti in una pubblicazione che, il prossimo sabato 10 ottobre, verrà presentata a Pescara, in occasione di un convegno sul precariato giornalistico, che si terrà nella sala conferenze del museo Vittoria Colonna, lungomare Matteotti 131, con inizio alle ore 9.30. Dopo i saluti del segretario dell’Associazione stampa abruzzese, Lodovico Petrarca, e delle autorità, l’incontro sarà aperto dal segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, che ha curato la prefazione del libro. Il Presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, farà il punto su aspetti e innovazioni nella previdenza per i lavoratori autonomi; da Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto della Fnsi e Responsabile del Dipartimento Uffici stampa, avremo un focus su stato dell’occupazione e prospettive in uno dei settori della professione più delicati, quello, appunto, degli Uffici stampa. I dati salienti dell’indagine sulle condizioni di lavoro di collaboratori e free lance saranno illustrati da Patrizia Pennella, consigliere nazionale della Fnsi, ed inseriti in una “cornice” sulla precarizzazione delle attività professionali nell’intervento del professor Giovanni Di Bartolomeo, dell’Università di Teramo. Le conclusioni del convegno saranno del Presidente della Fnsi, Roberto Natale. Nella pubblicazione dell’Assostampa abruzzese, oltre ai contributi di tutti i relatori del convegno, ci sono un intervento del segretario dell’Usigrai, Carlo Verna, e due testimonianze emblematiche di precariato, quelle dei colleghi Alessandro Biancardi e Antonio Fragassi. Una giovane vignettista, Giò, ha regalato al lavoro un tocco di ironia.