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Giornalisti 25 Giu 2012

Il pm Antonio Ingroia da oggi è anche giornalista

Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo, è stato iscritto nell'elenco dei giornalisti pubblicisti tenuto dal Consiglio dell'Ordine della Sicilia. Collaboratore della testata ''I love Sicilia'' e da qualche tempo anche dell' ''Unita''', Ingroia ha ricevuto stamani la tessera di giornalista dal presidente dell'Ordine, Riccardo Arena. La consegna è avvenuta nella sala delle conferenze dell'Ordine siciliano, che si trova a Palermo, in una villa confiscata alla mafia, di fronte a quella in cui abitò Totò Riina.

Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo, è stato iscritto nell'elenco dei giornalisti pubblicisti tenuto dal Consiglio dell'Ordine della Sicilia. Collaboratore della testata ''I love Sicilia'' e da qualche tempo anche dell' ''Unita''', Ingroia ha ricevuto stamani la tessera di giornalista dal presidente dell'Ordine, Riccardo Arena. La consegna è avvenuta nella sala delle conferenze dell'Ordine siciliano, che si trova a Palermo, in una villa confiscata alla mafia, di fronte a quella in cui abitò Totò Riina.

Nella sala alcuni pannelli ricordano le storie degli otto giornalisti siciliani uccisi dalla mafia e di Maria Grazia Cutuli, assassinata in Afghanistan dai terroristi.
Arena ha ricordato che l'iscrizione di Ingroia è molto importante per il ruolo ricoperto dal nuovo pubblicista, sia a livello professionale che nella società civile: ''La sua presenza nell'albo, unita a quella di molti altri personaggi pubblici, è la dimostrazione pratica dell'importanza dell'elenco dei pubblicisti, che assieme a tantissimi, validi giornalisti a tempo pieno, ospita anche figure esterne, impegnate in altre professioni o impieghi. È anche una risposta a chi, frettolosamente e senza valutarne le conseguenze, vorrebbe cancellare sic et simpliciter questa componente dell'Ordine, se non l'Ordine intero''.
Ingroia ha detto di avere sempre avuto la passione per lo scrivere: ''Non scrivo però romanzi, come sostiene qualche uomo politico alludendo a nostre recenti indagini - ha detto il magistrato - ma nelle mie rubriche su I love Sicilia mi sono occupato di tutto, dalla gastronomia al cinema, alla politica e alla lotta alla mafia. Riconosco l'importanza del ruolo del giornalista, nella sua opera di mediazione tra il fatto e la notizia, e delle testimonianze lasciate dai giornalisti assassinati dalla mafia. Ritengo che il magistrato pubblicista potrà aiutare i giornalisti nell'opera di diffusione e comprensione delle notizie di rilievo. Al tempo stesso il fare parte della categoria potrà aiutare il magistrato a conoscere meglio il mestiere del giornalista e i problemi che vi sono connessi''. (PALERMO, 25 GIUGNO - ANSA)

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