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Associazioni 18 Mag 2010

Intercettazioni, documento dell’assemblea della sezione provinciale di Siracusa dell’Assostampa Siciliana

La sezione provinciale di Siracusa dell’Associazione Siciliana della Stampa, riunita in assemblea plenaria il 9 maggio 2010, dopo approfondito dibattito, all’unanimità ribadisce grande preoccupazione per l’imminente adozione di provvedimenti volti a comprimere ulteriormente l’esercizio del diritto di cronaca e che, pur in nome del legittimo interesse alla tutela della privacy, di fatto si concretizzano una serie di norme, anche duramente punitive nei confronti dei giornalisti, che renderanno sostanzialmente impossibile lo svolgimento di quella naturale funzione di “sentinella” della democrazia, che è prerogativa propria ed insopprimibile del giornalismo;

La sezione provinciale di Siracusa dell’Associazione Siciliana della Stampa, riunita in assemblea plenaria il 9 maggio 2010, dopo approfondito dibattito, all’unanimità ribadisce grande preoccupazione per l’imminente adozione di provvedimenti volti a comprimere ulteriormente l’esercizio del diritto di cronaca e che, pur in nome del legittimo interesse alla tutela della privacy, di fatto si concretizzano una serie di norme, anche duramente punitive nei confronti dei giornalisti, che renderanno sostanzialmente impossibile lo svolgimento di quella naturale funzione di “sentinella” della democrazia, che è prerogativa propria ed insopprimibile del giornalismo;

RIFIUTA

con forza ogni tentativo in atto, più o meno palese, di condizionare lo svolgimento del lavoro giornalistico anche con ricorso a norme pesantemente interferenti con lo stesso diritto di cronaca, in un momento in cui, peraltro, la stringente crisi economica sta vedendo i giornalisti impegnati nella difesa del posto di lavoro e, con questo, nella difesa stessa del mantenimento della pluralità di informazione;

DENUNCIA

la contraddittorietà fra l’azione legislativa restrittiva promossa dal governo e la sua prassi amministrativa, alla luce del pericoloso tentativo, operato questa volta in nome della trasparenza, di diffondere sul web, in maniera parziale, acritica e indistinta, informazioni sensibili che, in quanto tali, dovrebbero essere invece destinate ope legis alla professionale “lavorazione” giornalistica, quali sono i cosiddetti “mattinali” degli uffici territoriali delle forze dell’ordine.

La divulgazione delle informazioni in essi contenute, per la molteplicità dei diritti che vengono messi in gioco, richiede tutto uno specifico corredo di professionalità necessario per svolgere una simile azione, che secondo l'ordinamento vigente è tipica ed esclusiva prerogativa dell'attività professionale giornalistica, disciplinata da norme deontologiche ed etiche che rendono i giornalisti legalmente garanti nei confronti dell’opinione pubblica  di ciò che viene pubblicato con ogni mezzo di diffusione.

Saltare la fase della selezione, del vaglio e dell'elaborazione professionale delle notizie di cronaca nera, affidando ai mattinali la funzione impropria di “vetrina” dell'attività di una pubblica amministrazione, comporta l'eliminazione sostanziale della fase di verifica dei fatti e del rilevante interesse pubblico ad essi connesso da parte di un soggetto terzo indipendente, tecnicamente attrezzato allo scopo, con l'evidente distorsione di quel diritto ad essere correttamente informati che è fondamento primario perchè il cittadino possa formarsi una opinione libera nel senso pieno ed oggettivo del termine.

Alla luce di quanto sopra, l’Assemblea degli iscritti alla sezione provinciale di Siracusa dell’Associazione Siciliana della Stampa

SOLLECITA
la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Unione Nazionale Cronisti Italiani ad una attenta riflessione e ad avviare, se del caso, tutte le azioni necessarie ad ottenere l’adozione dei correttivi occorrenti per bloccare una linea di tendenza che, attraverso la compressione legislativa dell'esercizio del diritto di cronaca accompagnata da una contestuale prassi amministrative che ne comporta il suo snaturamento, appare volta a determinare la sostanziale cancellazione del giornalista come figura professionale autonoma ed indipendente.

@fnsisocial

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