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Fnsi 07 Set 2004

Iraq, due giornaliste italiane rapite a Bagdad. Serventi Longhi: "Bisogna fare tutto il possibile per liberarle". La solidarietà dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna. Assostampa Romana: "Sono due giovani donne che lavorano per la pace".

Iraq, due giornaliste italiane rapite a Bagdad. Serventi Longhi: "Bisogna fare tutto il possibile per liberarle". La solidarietà dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna. Assostampa Romana: "Sono due giovani donne che lavorano per la pace". "Madri Abu Ghraib" contro la liberazione

Iraq, due giornaliste italiane rapite a Bagdad. Serventi Longhi: "Bisogna fare tutto il possibile per liberarle". La solidarietà dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna. Assostampa Romana: "Sono due giovani donne che lavorano per la pace". "Madri Abu Ghraib" contro la liberazione

Due volontarie italiane di "Un Ponte per.." sono state rapite nel pieno centro di Baghdad. Simona Torretta, romana, 27 anni, e Simona Pari, riminese, di 29, sono state prelevate da un commando armato che ha fatto irruzione negli uffici che ospitano anche altre due Ong italiane, InterSos e Ics. Insieme a loro sono stati portati via due iracheni, un ingegnere, Raad, che lavorava anche lui per "Un Ponte per...", e una ventinovenne volontaria di InterSos. Il commando, composto da una ventina di uomini armati con fucili d'assalto Ak-47, e' arrivato a bordo di tre veicoli alle 17 ora locale, le 15 in Italia. Secondo alcuni testimoni avrebbero detto di appartenere a una formazione che hanno chiamato Gruppo islamico. Il sequestro in pieno giorno e nel centro di Baghdad (l'edificio e' a dieci minuti d'auto dall'hotel Palestine) segna un ulteriore salto di qualita' nelle azioni della guerriglia. Sabato un razzo aveva colpito una casa vicina agli uffici delle Ong italiane. (AGI) "Bisogna fare tutto il possibile per ottenere la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta. Questa vicenda non deve concludersi come quella tragica di Enzo Baldoni". Lo afferma il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi secondo il quale "non sono tollerabili dichiarazioni draconiane ed incaute sul ruolo dell'Italia in Iraq, non e' accettabile alcuna sottovalutazione dei rischi che le due giovani corrono, ci si astenga da ogni facile ottimismo sulla loro sorte". La Federazione della Stampa Italiana, prosegue Serventi Longhi, esprime "gravissima preoccupazione per questo nuovo atto di brutale violenza terroristica che colpisce due giovani donne, militanti pacifiste e collaboratrici di testate giornalistiche. Il loro lavoro al servizio della pace e di una informazione completa e corretta e' la ragione prima di questo sequestro che deve cessare al piu' presto. Il Governo italiano deve fare la sua parte - conclude il segretario della Fnsi - attivare tutti gli strumenti per ottenere il risultato sperato e operare, da subito, per garantire una reale sicurezza a tutti i cittadini italiani che per un motivo o per l'altro si trovano in questo momento in Iraq". (AGI) Simona Pari e' iscritta all'Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna, albo dei pubblicisti, dal 15 settembre 1997. Tra le varie collaborazioni giornalistiche, anche quella con l' Unita'. ''Grande preoccupazione e solidarieta' alla famiglia'' e' stata espressa dal presidente regionale dell'Ordine Gerardo Bombonato. Simona e' figlia di una cittadina sammarinese, Donatella Rossi, modico, residente a Rimini. La segreteria degli esteri della piccola repubblica si e' messa in contatto con il ministero italiano. (ANSA). L'Associazione Stampa Romana comunica: "Due giovani donne, volontarie di un'organizzazione non governativa che a Baghdad lavora per la pace, giornaliste, rapite dai terroristi iracheni: Simona Torretta e Simona Pari, collaboratrici di alcuni quotidiani ed emittenti radio, dirigenti dell'organizzazione non governativa "Un ponte per", devono tornare libere subito. Non è un auspicio: è l'impegno che dobbiamo prendere tutti - ha dichiarato Silvia Garambois, Segretario dell'Associazione Stampa Romana. Il terrorismo ha colpito due giovani donne al lavoro per la ricostruzione dell'Iraq: è la prima volta che vengono rapite due occidentali. Ha colpito due giovani donne che oltre a impegnarsi nell'opera di volontariato raccontavano all'Occidente la realtà irachena, sui giornali e alla radio. Il nostro Governo deve spendere ogni energia per stabilire quei contatti che portino nel più breve tempo possibile alla loro liberazione. Il nostro Governo deve proteggere i volontari che vanno in Iraq per aiutare le popolazioni martoriate dalla guerra, così come i giornalisti che vanno in zone di guerra per raccontare la realtà di quel Paese. Ma anche in Italia noi giornalisti abbiamo un dovere e un impegno forti: quello di informare l'opinione pubblica, ben al di là delle culture e delle frontiere, contro il terrorismo e per la pace. E, oggi, perché il nostro Paese si muova per Torretta e Pari con la stessa forza e unità di quanto sta facendo la Francia per i suoi giornalisti rapiti". Nella 'chat room' del sito ''islamic-minbar.com'' una nuova comunicazione si aggiunge alle precedenti a proposito del rapimento di Simona Pari e di Simona Torretta. In un messaggio firmato 'Ansar El Jihad Al Musallah' (i partigiani della lotta armata) si afferma: ''le madri dei prigionieri di Abu Ghraib chiedono di non liberare le prigioniere italiane''. (ANSA).

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