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Freelance 28 Mar 2011

La Fnsi e le Associazioni di stampa del Veneto e del Friuli V. G. al fianco dei colleghi de Il Gazzettino contro il taglio dei compensi

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il Sindacato dei Giornalisti del Veneto, e l’Associzione stampa del Friuli Venezia Giulia, esprimono solidarietà e appoggio ai  colleghi collaboratori de Il Gazzettino, che si astengono dalle collaborazioni in segno di protesta contro i tagli dei compensi, già assolutamente inadeguati. 

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il Sindacato dei Giornalisti del Veneto, e l’Associzione stampa del Friuli Venezia Giulia, esprimono solidarietà e appoggio ai  colleghi collaboratori de Il Gazzettino, che si astengono dalle collaborazioni in segno di protesta contro i tagli dei compensi, già assolutamente inadeguati. 

I compensi ai giornalisti freelance, come denunciato oggi dalla delegazione della Fnsi  alla Commissione d’indagine sull’Editoria istituita dal Senato, sono assolutamente inadeguati, e servirebbe da subito un tariffario che tuteli i giornalisti autonomi, un giusto compenso, come prescrive l’articolo 36 della Costituzione generalmente disatteso dagli editori. L’ulteriore taglio dei compensi che si registra in tutta l’area del lavoro autonomo giornalistico,  rappresenta per i collaboratori de Il Gazzettino una vera offesa e un’umiliazione per chi lavora producendo almeno il 40 per cento degli articoli pubblicati ogni giorno sul quotidiano veneto. La Fnsi ricorda alla Federazione Italiana Editori Giornali che la questione del lavoro autonomo giornalistico, come quella del precariato, non possono essere ignorate. Lo sciopero dei collaboratori de Il Gazzettino è il sintomo di una situazione esplosiva che va affronta con determinazione. In questo senso la Fnsi si augura che si aprano al più presto i tavoli di confronto tra le parti sociali  anche in fase di negoziazione per il rinnovo della parte economica del con tratto Fnsi-Fieg. La Fnsi e le Assostampa regionali confidano che l’azienda non porrà in essere comportamenti che possano configurarsi come una ritorsione ai danni dei giornalisti in agitazione per la difesa dei propri diritti sindacali.    

Lo sciopero dei collaboratori padovani, avviato oggi, è una giusta risposta ai nuovi tagli ai compensi, già indecorosamente bassi, dei precari del Gazzettino: Re:Fusi, come coordinamento regionale dei giornalisti freelance, intende assumere con il Sindacato dei giornalisti del Veneto un ruolo attivo nella costruzione di un quadro rispettoso delle professionalità. Vi è dunque pieno supporto alle azioni di questi lavoratori e invitiamo tutti i colleghi, assunti e collaboratori, a non prestarsi a eventuali iniziative che possano indebolire una protesta giusta e nell’interesse di tutta la categoria.

Nessuno, dunque, accetti di sostituire chi ha incrociato le braccia. Non va dimenticato che al Gazzettino, nel giro di pochi mesi, i collaboratori vengono colpiti per la seconda volta da un editore che, evidentemente, non vuole rendersi conto del ruolo centrale di questi lavoratori che, pur precari, garantiscono il maggior numero dei pezzi necessari all’uscita in edicola del quotidiano, come referenti della testata nei principali centri della provincia veneta. All’azienda chiediamo una decisa inversione di tendenza e di prendere atto che, in altre realtà regionali, il confronto tra azienda e lavoratori ha portato a concreti miglioramenti delle condizioni come al Corriere del Veneto (aumento dei compensi a pezzo, riconoscimento di rimborsi chilometrici e telefonici) o all’Arena, dove è riconosciuta una rappresentanza dei collaboratori precari. Chiediamo, dunque, l’apertura di una riflessione perché questo continuo gioco al ribasso non solo avvilisce il ruolo dei lavoratori, ma rischia di approfondire un oggettivo disagio di cui non beneficerebbero né l’autorevolezza della testata, né il diritto dei lettori ad avere un’informazione adeguata e indipendente. Quali garanzie ci possono essere, del resto, quando un pezzo viene pagato quattro euro lordi e bastano solo le telefonate di verifica delle notizie per lavorare in perdita?
Il direttivo di Re:Fusi

L'Assostampa Fvg è al fianco dei collaboratori padovani del Gazzettino, in sciopero contro la decisione dell'editore di tagliare compensi notoriamente già bassi. Cambiano i giornali, cambiano le regioni e le zone del Paese, ma la ricetta proposta dai nostri editori è sempre la stessa: far pagare le crisi dei giornali, ma anche la propria incapacità di raddrizzare la baracca, sempre e comunque ai più deboli, ai non contrattualizzati, ai collaboratori esterni già pagati pochissimo, senza tutele contrattuali, previdenziali e assistenziali. Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale, che deve essere affrontata dal sindacato (dai singoli Cdr fino alla Fnsi, passando per le Assostampa regionali), dai colleghi contrattualizzati, ma anche - come insegna l'esempio padovano - anche dagli stessi giornalisti collaboratori, spesso "l'un contro l'altro armati" in un'assurda guerra dei poveri, e che invece dovrebbero fare fronte comune per difendere posizioni, diritti ed esigenze comuni. Nella consapevolezza che senza il lavoro quotidiano di migliaia di collaboratori i nostri giornali e i nostri notiziari non verrebbero pubblicati e trasmessi.

L'associazione polesana della stampa esprime solidarietà ai precari del Gazzettino di Padova, in sciopero per contestare l'ennesimo taglio dei compensi già magri che l'editore vuole imporre: la protesta è una prima condivisibile risposta a questo atto inaccettabile.
Come articolazione provinciale del Sindacato dei giornalisti del Veneto intendiamo supportare, con ogni misura utile, anche nel nostro territorio percorsi di rivendicazione mirati a imporre una controtendenza e avviare un percorso virtuoso.
Si deve e si può, come dimostrano i risultati ottenuti dai collaboratori al Corriere del Veneto (aumento dei compensi, riconoscimento dei rimborsi) e all'Arena di Verona (rappresentanza dei collaboratori riconosciuta dall'azienda).
Un invito particolare viene rivolto ai redattori: non si rendano responsabili di pressioni per dividere il fronte di chi rivendica legittimamente i propri diritti. La solidarietà tra giornalisti è una regola deontologica fondamentale e chi la violasse, compirebbe un atto grave e formalmente censurabile dagli organismi di categoria.
Auspichiamo in questo senso, infine, una decisa presa di posizione da parte del Cdr: il sostegno ai collaboratori non è solo un obbligo morale, ma una logica necessità per salvaguardare il valore del nostro lavoro dentro e fuori dalle redazioni.
Si tratterebbe di un atto importante, perfettamente aderente alla giusta linea prospettata dalle Associazioni regionali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, dal coordinamento dei precari Re:Fusi, dalle prese di posizione assunte in queste ore dall'Ordine dei giornalisti ai livelli nazionale e regionale.

@fnsisocial

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