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Associazioni 20 Mag 2010

Manifestazione del Sindacato dei Giornalisti del Veneto in collaborazion e con l'Ordine regionale, venerdì 28 maggio, alle 10.30, a Venezia con magistrati, avvocati, parlamentari, sindacalisti e dirigenti della Fnsi contro la legge bavaglio sulle i

Seguendo le indicazioni della Giunta straordinaria della Fnsi, tenutasi a Milano martedì anche il Sindacato dei giornalisti del Veneto s'impegna a organizzare iniziative regionali contro la il ddl Alfano che preparino il terreno per uno sciopero nazionale dell'informazione. Giovedì 20 si è tenuto a Padova il Direttivo regionale che ha preso alcune decisioni riassunte in un documento votato all'unanimità. Venerdì 28, dalle 10.30, nella sede regionale del Sindacato e dell'Ordine a Venezia si terrà, in calle pezzana (Campo S. Polo) in collaborazione con l'Unione cronisti, una manifestazione pubblica con magistrati, avvocati, dirigenti della Fnsi, parlamentari veneti e sindacalisti. Il sindacato ha inoltre elaborato un "decalogo di resistenza" alla censura della legge bavaglio per i Comitati di redazione ei fiduciari.

Seguendo le indicazioni della Giunta straordinaria della Fnsi, tenutasi a Milano martedì anche il Sindacato dei giornalisti del Veneto s'impegna a organizzare iniziative regionali contro la il ddl Alfano che preparino il terreno per uno sciopero nazionale dell'informazione. Giovedì 20 si è tenuto a Padova il Direttivo regionale che ha preso alcune decisioni riassunte in un documento votato all'unanimità. Venerdì 28, dalle 10.30, nella sede regionale del Sindacato e dell'Ordine a Venezia si terrà, in calle pezzana (Campo S. Polo) in collaborazione con l'Unione cronisti, una manifestazione pubblica con magistrati, avvocati, dirigenti della Fnsi, parlamentari veneti e sindacalisti. Il sindacato ha inoltre elaborato un "decalogo di resistenza" alla censura della legge bavaglio per i Comitati di redazione ei fiduciari.

Il testo del disegno di legge Alfano del Governo passato in Commissione giustizia del Senato sancisce la censura preventiva, decreta la cancellazione del diritto costituzionale dei cittadini a essere informati, impedisce ai giornalisti di esercitare il diritto di cronaca, utilizzando in maniera strumentale il grimaldello di una privacy fatta su misura solo per i potenti. Carcere e multe per i giornalisti, sanzioni pesanti per gli editori che pubblicheranno notizie di un procedimento, anche non coperte dal segreto, prima della conclusione dell'udienza preliminare.
 
Una legge che impedirebbe la pubblicazione delle notizie che stiamo leggendo in questi giorni su appaltopoli e sul malcostume dilagante anche tra i rappresentanti del popolo.
 
L’attacco alla libertà di stampa non è mai stato così mirato e totale e portato su più fronti solo apparentemente slegati. Il Ddl Alfano, i tagli ai finanziamenti alla piccola editoria e alle tv locali, le massicce ristrutturazioni nelle aziende editoriali, lo sfruttamento selvaggio dei collaboratori sempre più ricattabili, il passaggio caotico e discriminante per la piccola emittenza al digitale terrestre hanno un unico obiettivo dichiarat impedire l’agibilità, l’indipendenza e l’autonomia di chi fa informazione.
 
Lo sciopero generale dei giornalisti è quindi un passaggio obbligato di opposizione sì al Ddl sulle intercettazioni, ma con un approccio comprensivo del pericolo democratico sotteso, che deve essere preceduto dalla mobilitazione all’interno e all’esterno della categoria, da assemblee in tutte le redazioni e da manifestazioni pubbliche.
 
La Fnsi e le Associazioni stampa regionali da tempo e con una accelerazione a partire dal 3 ottobre del 2009 hanno aperto una campagna di opinione e mobilitazione contro il bavaglio alla stampa che è proseguita in tutte le sedi, anche al Parlamento europeo, e nei congressi del giornalismo internazionale (a Istanbul e  il prossimo, quello mondiale, dal 25 maggio a Cadice) per portare il caso Italia a conoscenza dei governi del mondo e per  preparare nel caso che il decreto venga  approvato dai due rami del Parlamento, il terreno per il ricorso alla Corte di giustizia europea per i diritti dell’uomo.
 
Il Sindacato giornalisti del Veneto riunito oggi a Padova con i Comitati di Redazione dei quotidiani, periodici, tv e radio della Regione e con i colleghi freelance, aderisce alle iniziative che la Fnsi metterà in campo e promuove insieme all’Ordine dei Giornalisti del Veneto e all'Unci veneto per il prossimo 28 maggio nella sede di Venezia una mobilitazione pubblica con il coinvolgimento della società civile, delle organizzazioni dei lavoratori Cgil, Cisl, Uil e Ugl,  dell’Associazione dei Magistrati, dell’Ordine degli Avvocati.
 
Il Sindacato veneto chiede alla Fnsi di  proclamare al più presto e nel momento più opportuno lo sciopero generale.
Nel frattempo propone a tutti i colleghi un decalogo di “resistenza” da attuare all’interno delle redazioni in modo coordinato allo scopo di sensibilizzare lettori, telespettatori, ascoltatori, utenti del web.

QUESTO IL DECALOGO DI RESISTENZA CONTRO IL DDL ALFANO 1. Pubblicazione sui giornali e su radio, tv e web dei comunicati sindacali in modo visibile
2. Simulazione di servizi redatti ante e post legem su un qualunque fatto di cronaca da pubblicare/trasmettere contestualmente
3. Inserimento a fine servizio della dicitura “questo non si sarebbe potuto scrivere/trasmettere se il ddl Alfano fosse legge”
4. Fare pressione per un incontro urgente con presidente del Veneto e parlamentari veneti di maggioranza
5. Sensibilizzazione dei direttori sull’importanza di dare conto degli effetti devastanti del ddl Alfano
6. Sensibilizzazione anche degli editori
7. Altre forme di disobbedienza da concordare: spazi bianchi in pagina, finestre vuote in tv ecc.
8. Sollecitare  in tv, radio servizi e interviste informative con rappresentanti del Sindacato, dell’Ordine e dei cdr
9. Assemblee di redazione
10. Sollecitare i parlamentari nel caso di approvazione del decreto a leggere in aula, al Senato e alla Camera,  gli atti secretati per renderli pubblici.

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