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Associazioni 02 Lug 2010

Maratona antibavaglio del Sindacato dei giornalisti del Veneto, della Fnsi, insieme con il Coordinamento freelance Re:fusi presenti il primo luglio a due manifestazioni nel Padovano

Maratona anti legge bavaglio per il Sindacato dei giornalisti del Veneto presente il primo luglio a due manifestazioni. La prima organizzata da Fnsi e Popolo Viola, ha raccolto in Piazza delle Erbe, nel cuore di Padova, centinaia di persone venute a denunciare quello che, a tutti gli effetti, è un attacco alla libertà di stampa e di opinione. La denuncia dei cittadini imbavagliati che pretendono il diritto a un'informazione libera, corretta e senza censure come recita l'articolo 21 della Costituzione. La seconda, organizzata alle 21 dal Comune di Este e promossa da associazioni della società civile e del commercio equo e solidale.

Maratona anti legge bavaglio per il Sindacato dei giornalisti del Veneto presente il primo luglio a due manifestazioni. La prima organizzata da Fnsi e Popolo Viola, ha raccolto in Piazza delle Erbe, nel cuore di Padova, centinaia di persone venute a denunciare quello che, a tutti gli effetti, è un attacco alla libertà di stampa e di opinione. La denuncia dei cittadini imbavagliati che pretendono il diritto a un'informazione libera, corretta e senza censure come recita l'articolo 21 della Costituzione. La seconda, organizzata alle 21 dal Comune di Este e promossa da associazioni della società civile e del commercio equo e solidale.

   Padova si è stretta attorno alla categoria, per una volta cittadini e giornalisti insieme, come dovrebbe essere sempre. Sono intervenuti il vice segretario dell'Fnsi, Enrico Ferri, presente il segretario del Sindacato dei giornalisti del Veneto, Daniele Carlon, vari esponenti politici, da Pd a Idv e il segretario padovano della Cgil.   Per R:fusi, coordinamento Freelance del Veneto è intervenuta, Antonella Benanzato (nella Giunta del sindacato veneto e componente della Commissionale nazionale lavoro autonomo) che ha ricordato come la libertà di stampa "sia sotto attacco e sotto sequestro" e che la categoria dei freelance, precari, sia "ancora più minacciabile e sotto ricatto rispetto ai colleghi stabilizzati. In un'industria, quella editoriale - ha proseguito - che forse ha inventato per prima il precariato. Noi freelance siamo dunque i precari dei precari".   "Siamo noi che ogni giorno facciamo gran parte dei giornali e gran parte dell'informazione. Se passerà il Ddl Alfano - ha sottolineato Antonella Benanzato - avremo garanzie e tutele ancora minori se possibile".   Malgrado ciò, in un contesto come quello attuale ha continuato la collega "possiamo concederci il lusso della verità, perché in questo paese la verità è diventata un lusso, o peggio un miraggio nella nostra condizione di precari a contratto o spesso senza uno straccio di contratto. Da sottopagati e vittime di 'autocensura preventiva perché nessuno ci tutela, facciamo un lavoro che diventa ancora più difficile se fatto sul serio. Oggi in Italia non ci sono solo i tagli della finanziaria, assistiamo nostro malgrado al taglio della verità e al taglio della libertà di stampa".   "Essere in piazza oggi - ha evidenziato la giornalista del direttivo di Re: fusi - a manifestare e a dire queste cose può essere un rischio per me e per ogni mio collega. Il rischio di perdere le magre collaborazioni, eppure sono felice di essere qui a raccontare la nostra storia. Perché quella di rischiare è l'ultima libertà che ci è rimasta".      

@fnsisocial

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