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Freelance 02 Ago 2012

Moffa e Carra scrivono preoccupati al sottosegretario Peluffo La Fnsi apprezza e sostiene la lettera-appello dei due deputati

Preoccupati dal rallentamento registrato al Senato dalla legge sull'equo compenso dei giornalisti, Silvano Moffa, presidente commissione Lavoro Camera e primo firmatario della proposta di legge, insieme Enzo Carra (relatore della pdl) hanno scritto al sottosegretario con delega all'Editoria, Paolo Peluffo.La denuncia dei tentativi di insabbiamento del progetto di legge per l’equo compenso ai giornalisti e l’appello dei deputati Silvano Moffa e Enzo Carra, sono stati condivisi e apprezzati dalla Segreteria della Fnsi riunita per discutere anche di questo tema, più urgente che mai.

Preoccupati dal rallentamento registrato al Senato dalla legge sull'equo compenso dei giornalisti, Silvano Moffa, presidente commissione Lavoro Camera e primo firmatario della proposta di legge, insieme Enzo Carra (relatore della pdl) hanno scritto al sottosegretario con delega all'Editoria, Paolo Peluffo.
La denuncia dei tentativi di insabbiamento del progetto di legge per l’equo compenso ai giornalisti e l’appello dei deputati Silvano Moffa e Enzo Carra, sono stati condivisi e apprezzati dalla Segreteria della Fnsi riunita per discutere anche di questo tema, più urgente che mai.

Preoccupati dal rallentamento registrato al Senato dalla legge sull'equo compenso dei giornalisti, Silvano Moffa, presidente commissione Lavoro Camera e primo firmatario della proposta di legge, insieme Enzo Carra (relatore della pdl) hanno scritto al sottosegretario con delega all'Editoria, Paolo Peluffo.
"Al Senato - ricordano - giace da tempo la proposta di legge sull'equo compenso del lavoro giornalistico già approvata in sede legislativa alla commissione Cultura della Camera con il parere favorevole del governo".
"Il voto unanime alla Camera significa che tutte le forze politiche hanno ritenuto la legge un provvedimento giusto. Successivamente, col voto al decreto editoria, lei stesso ha dato parere favorevole a un ordine del giorno che ne sollecita la rapida approvazione. Poi, al Senato, in modo irrituale si è registrato un rallentamento, anzi, un tentativo di insabbiare una legge alla quale era stata riconosciuta la corsia preferenziale. Si rischia così di dar vita a un pericoloso precedente. Lei, signor sottosegretario, è un uomo d'onore, e ha detto in aula alla Camera che al Senato nulla avrebbe ostacolato le procedure".
"Anche il presidente Schifani, alcuni giorni fa, con una sua lettera ha confermato che Palazzo Madama avrebbe garantito tempi certi per l'approvazione definitiva. Siamo sicuri -aggiungono Moffa e Carra rivolgendosi a Peluffo - che la sua onorabilità e la posizione del governo espressa in aula sono altrettante assicurazioni che sarà sbarrata la strada ad ogni tentativo di impedire l'approvazione di una legge che vuole porre rimedio ad una ingiustizia sociale". (ROMA, 2 AGOSTO – ADNKRONOS) EQUO COMPENSO: LA FNSI APPREZZA E SOSTIENE APPELLO MOFFA E CARRA A PELUFFO

“La denuncia dei tentativi di insabbiamento del progetto di legge per l’equo compenso ai giornalisti e l’appello dei deputati Silvano Moffa e Enzo Carra (primo firmatario e relatore della legge) al Sottosegretario Peluffo perché sblocchi, con idoneo parere del Governo similmente a quanto ha fatto alla Camera, il provvedimento fermo in Senato, sono condivisi e apprezzati dalla Segreteria della Fnsi che ha messo al centro della sua riunione odierna la questione, più urgente che mai.
Nelle ultime settimane si assiste, infatti, ad uno scaricabarile di responsabilità sul ‘fermo della proposta di legge’, che aveva avuto un voto unanime alla Camera in sede legislativa. Il Governo è chiamato a sciogliere i nodi. Se sono necessari adeguamenti tecnici alle luce delle intervenute novità legislative, se c’è la volontà reale di agire contro ingiustizie palesi e con interventi tesi a stroncare lavoro nero e precariato,  non ci vuole molto per introdurli.
La legge dell’equo compenso per i giornalisti autonomi si pone soprattutto per l’esigenza di combattere un fenomeno grave di caporalato che incide sulla qualità, sulla libertà e sulla democrazia dell’informazione ed anche  perché la specificità del lavoro e del suo riconoscimento quale frutto di un’attività professionale per la quale sono richiesti i titoli di un proprio Ordinamento. Le leggi generali non riescono ad assicurare le garanzie di equo compenso e le condizioni di autonomia che una professione a contenuto etico e civile deve avere.
L’appello degli onorevoli Moffa e Carra va in questa direzione e merita, così  come le nostre istanze da tempo sul tavolo, di avere rapidi chiarimenti e coerenti risposte.”

GIORNALISTI: EQUO COMPENSO;CARRA,GOVERNO PENSA A EMENDAMENTO

PER RENDERE COMPATIBILE PROVVEDIMENTO CON RIFORMA LAVORO

(ANSA) - ROMA, 2 AGO - Il governo pensa a un ''emendamento che renda il provvedimento sull'equo compenso giornalistico compatibile con la riforma del mercato del lavoro recentemente approvata'': ad annunciarlo e' Enzo Carra, deputato Udc e relatore del ddl sull'equo compenso ai giornalisti non dipendenti, fermo al Senato dopo l'approvazione alla Camera. ''Il sottosegretario all'editoria Peluffo - spiega Carra - mi ha contattato per chiedermi un incontro: obiettivo, mettere a punto, con la collaborazione del Dipartimento per l'editoria, un emendamento che armonizzi i due provvedimenti, rassicurando anche il ministro del Lavoro Fornero'', che aveva espresso perplessita' sul ddl sull'equo compenso. L'incontro potrebbe tenersi gia' domani. Dopo la denuncia dei tentativi di insabbiamento del disegno di legge, Carra e Silvano Moffa, primo firmatario del provvedimento, avevano lanciato un appello a Peluffo perche' ne sbloccasse l'iter. (ANSA).

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