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Fnsi 05 Nov 2003

Nuove disposizioni restrittive del Governo israeliano sulla libertà di informazione. Protesta Reporter senza frontiere

Nuove disposizioni restrittive del Governo israeliano sulla libertà di informazione. Protesta Reporter senza frontiere

Nuove disposizioni restrittive del Governo israeliano sulla libertà di informazione. Protesta Reporter senza frontiere

Reporter senza frontiere è profondamente allarmata per le nuove condizioni di attribuzione delle tessera stampa in Israele che saranno ormai sottoposte al controllo dello Shin Bet, i servizi segreti per la sicurezza interna. Queste misure, che verranno applicate sia ai giornalisti israeliani, sia ai loro colleghi palestinesi e esteri, sono portatrici di conseguenze nefaste e pericolose per la libertà di stampa. Reporter senza frontiere chiede l’immediato ritiro delle nuove misure per i professionisti dei media, poiché costituiscono una flagrante violazione dei diritti dei giornalisti. "L'esame delle domande delle tessere stampa e l’approvazione obbligatoria dello Shin Bet sono delle misure totalmente antidemocratiche e pregiudizievoli per la libertà di stampa", ha dichiarato Robert Ménard, segretario generale dell’organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa. "L'attribuzione delle tessere stampa da parte di un organismo governamentale, e non eventualmente da parte dai rappresentanti della categoria, era già una specificità israeliana, inesistente in altri paesi democratici. Ma adesso, con la copertura dei motivi di sicurezza, le autorità israeliane vogliono arrogarsi il privilegio di scegliere chi può lavorare come giornalista e chi invece non può svolgere questo mestiere nel paese. Questa misura permetterà di impedire semplicemente, ad alcuni giornalisti israeliani e ai corrispondenti esteri, di coprire il conflitto con i Palestinesi". Reporter senza frontiere ha raccolto telefonicamente l’opinione di diversi giornalisti israeliani e stranieri su queste nuove disposizioni. Tutti hanno espresso il loro timore di fronte a quello che descrivono come un tentativo "pericoloso", "patetico", "ipocrita" e "liberticida" di controllo dei media.. I giornalisti israeliani contattati hanno giudicato "anomala" la natura delle informazioni richieste dal GPO (Government Press Office), come per esempio, "il nome del nonno" o i "soggetti e temi" sui quali lavorano i giornalisti. In generale, tutti hanno dichiarato la loro indignazione per questa misura che indirettamente contribuisce a fare dello Shin Bet l’organismo che attribuisce le tessere stampa in Israele. Ora, lo Shin Bet è una istituzione centrale della società israeliana sulla quale qualsiasi giornalista potrebbe un giorno dover svolgere un’inchiesta. "Come scrivere allora un articolo sull’organismo che consegna la tessera stampa senza rischiare di perdere questa tessera l’anno successivo?", si chiedono allarmati i giornalisti contattati da Reporter senza frontiere. Secondo loro, questa misura avrà come conseguenza automatica di intimidire i professionisti dei media. Inoltre, la tessera stampa del GPO è indispensabile per coprire l’attualità nei Territori palestinesi e per superare i check-point militari israeliani. Senza nessuna trasparenza e con il pretesto dei "motivi di sicurezza", il GPO si riserva la possibilità di scegliere in modo totalmente soggettivo e arbitrario, quale giornalista o media avrà la possibilità di coprire il conflitto nei territori occupati dall’esercito israeliano. Le nuove regole infatti non fanno altro che dare nuova legittimità alle discriminazioni perennemente in vigore nei confronti dei giornalisti palestinesi. In effetti, la sezione 3H del regolamento stabilito dal GPO precisa che "ai residenti o ai cittadini di una regione in conflitto armato con lo Stato di Israele", non verrà attribuita la tessera stampa. Dal 1° gennaio 2002, la gran parte dei giornalisti palestinesi che avevano chiesto l’accredito, compresi i collaboratori dei media internazionali, si sono visti rifiutare il rinnovo della loro tessera stampa. Infine, se la tessera stampa del GPO non è vitale per i giornalisti dei grandi media israeliani, è invece indispensabile per l’attività dei giornalisti freelance, israeliani o esteri. La decisione del direttore del GPO, Daniel Seaman, di ridurre da 8 000 a 1 000 il numero di tessere stampa attribuite ai giornalisti israeliani, svela la volontà del governo di imporre una selezione in entrata ai professionisti dei media, non basata su parametri di trasparenza, ma su criteri puramente politici. I giornali di sinistra e di estrema sinistra potrebbero essere particolarmente penalizzati dalle nuove misure.

@fnsisocial

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