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Freelance 08 Ott 2012

Per la legge sull’equo compenso la mobilitazione continua Fini: la Camera farà un sollecito esame

Continua a svilupparsi, con successo, l’iniziativa della Commissione lavoro autonomo della Fnsi a sostegno dell’approvazione della proposta di legge già approvata dalla Camera dei deputati ed ora all’esame della Commissione lavoro del Senato della Repubblica. Sono già oltre 1700, ed aumentano ogni giorno, le firme raccolte in calce alla petizione, rilanciata su web dall'associazione Articolo 21, che chiede al nostro Parlamento di approvare entro questa legislatura una legge che deve avere lo scopo di compiere un atto di giustizia nei confronti di migliaia di giornalisti che lavorano, da anni, senza che la loro attività venga ricompensata come equità e norme costituzionali vorrebbero.

Continua a svilupparsi, con successo, l’iniziativa della Commissione lavoro autonomo della Fnsi a sostegno dell’approvazione della proposta di legge già approvata dalla Camera dei deputati ed ora all’esame della Commissione lavoro del Senato della Repubblica. Sono già oltre 1700, ed aumentano ogni giorno, le firme raccolte in calce alla petizione, rilanciata su web dall'associazione Articolo 21, che chiede al nostro Parlamento di approvare entro questa legislatura una legge che deve avere lo scopo di compiere un atto di giustizia nei confronti di migliaia di giornalisti che lavorano, da anni, senza che la loro attività venga ricompensata come equità e norme costituzionali vorrebbero.

Giornalisti, personalità della cultura e dello spettacolo, delle istituzioni e della politica, associazioni sindacali e sociali hanno sottoscritto l’appello riconoscendo la giustezza della nostra battaglia.
Tra i firmatari, oltre al segretario generale ed al Presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale, ed al segretario dell’Ordine dei giornalisti, Giancarlo Ghirra, molti freelance e giornalisti contrattualizzati, rappresentanti di Associazioni di stampa regionali, dell’Ordine e di Coordinamenti di lavoratori autonomi.
A sostegno dell’appello anche l’ex-sindaco di Venezia Massimo Cacciari, l'astrofisica Margherita Hack, gli attori Ottavia Piccolo, Lella Costa, Alessandro Gassman, Alessio Boni ed Ascanio Celestini, il cantautore, attore e regista, David Riondino, oltre al NIdiL, sindacato dei lavoratori atipici della Cgil, la campagna “Giovani (Non+) disposti a tutto” della stessa Cgil e la responsabile delle Politiche giovanili della Cgil nazionale, Ilaria Lani, l’associazione 20 Maggio – Flessibilità Sicura del Forum del Lavoro del Partito democratico, Eleonora Voltolina, direttore de “la Repubblica degli stagisti!” ed Antonio Pizzinato, già segretario generale Cgil, ex-deputato e sottosegretario al Lavoro del primo governo di Romano Prodi.
A sostenere le ragioni dell’appello si sono uniti anche i parlamentari Giuseppe Giulietti (gruppo misto e portavoce di Articolo 21), De Biasi e Anna Maria Carloni, Daniela Sbrollini, Furio Colombo, Roberto Zaccaria, Olga D’Antona, Mario Adinolfi, Giorgio Merlo, Andrea Sarubbi, Vincenzo Vita, Sandra Zampa (Pd), Goisis e Rivolta (Lega), Frassinetti e Giancarlo Mazzucca (Pdl), Enzo Carra e- Pierluigi Mantini (Udc), Silvano Moffa (Popolo e territorio), Pardi e Zazzera (Idv), Enzo Raisi e Fabio  Granata (Fli).
Il miglior modo di ringraziare tutti è quello di proseguire l’azione intrapresa dando luogo a nuove iniziative come quelle che hanno fatto seguito alla conferenza stampa tenuta nella stessa sede del Senato, con l’incontro svoltosi a Napoli e, poi, di nuovo a Roma per iniziativa delle Associazioni regionali di stampa. 
Fino all’approvazione della legge la Fnsi non intende demordere perché quella per l’equo compenso è assieme una battaglia di giustizia sociale e di libertà.
E dopo l'auspicata approvazione l’impegno proseguirà perché la legge sia correttamente e completamente applicata.

DOMANI AL SENATO LE FIRME PER EQUO COMPENSO

La raccolta adesioni sull'appello per l'approvazione della legge sull'equo compenso dei giornalisti freelance sta per concludersi. Domani, martedì 9 ottobre, infatti, le firme verranno consegnate al Parlamento dove, in Commissione Lavoro del Senato, è all'esame la proposta di legge già approvata all'unanimità alla Camera. Ringraziamo i tanti - quasi 2000- che in pochi giorni hanno sottoscritto l'appello promosso dalla Commissione nazionale Lavoro autonomo della Fnsi (il sindacato dei giornalisti italiani) e fatto poi proprio, supportato e rilanciato on line dall'Associazione Articolo 21. Le adesioni raccolte non sono solo di giornalisti, ma anche di personalità della cultura e dello spettacolo, delle istituzioni e della politica, di realtà sindacali, sociali e di lavoratori di altre categorie (insegnanti, impiegati, professionisti...), trasversalmente alle appartenenze. E di questo aspetto siamo particolarmente grati. Ma proprio per questo chiediamo a tutti, nelle prossime ore, di fare un ultimo sforzo: firmate - se non l'avete ancora fatto - e fate firmare tutti quelli – singoli e gruppi e associazioni- che ritenete possano condividere questa battaglia di civiltà e rispetto della dignità del lavoro. Una battaglia tesa a fare cessare l’indegno e incontrollato sfruttamento a cui è oggi sottoposta la maggior parte dei giornalisti lavoratori autonomi. 5-10-20 euro lordi ad articolo, senza rimborsi spese e tutele di welfare, contratti spesso inesistenti, retribuzioni modificate unilateralmente al ribasso dai datori di lavoro, ritardi di mesi nei pagamenti, articoli commissionati e non pagati: sono queste le condizioni di lavoro tipiche della maggior parte dei freelance italiani. E non solo quando collaborano con piccoli giornali e radio locali ma, ormai sempre più spesso, anche nei rapporti con testate nazionali. Oggi in Italia, a fronte di circa 20.000 giornalisti dipendenti, 24.000 sono i lavoratori autonomi, e la stragrande maggioranza di questi è ultraprecarizzata e senza alcuna tutela. E di questi, nelle attuali condizioni di “libertà di mercato” senza regole, il 75% si trova a guadagnare meno di 10.000 euro lordi l’anno, e il 62% meno di 5.000. Sono dati, questi, che spiegano da soli la necessità di una legge che faccia cessare questa condizione di intollerabile e incontrollato sfruttamento del lavoro. E' per queste ragioni che alla Camera è stato approvato il progetto di legge n. 3555 (“Norme per promuovere l'equità retributiva nel  giornalistico”, che è ora all'esame del Senato. Nell'appello si chiede che venga effettivamente garantito il rispetto dei diritti costituzionali del lavoro anche per i giornalisti lavoratori autonomi, definendo dei livelli minimi di retribuzione dignitosa e degli ammortizzatori sociali, oggi inesistenti. Forte è il timore che il disegno di legge, anche per la richiesta di alcuni emendamenti e la conseguente necessità di un ulteriore passaggio alla Camera, si areni a un passo dal traguardo, per la fine della legislatura. Per questo vi chiediamo di aiutarci a tutelare i diritti, finora ignorati, dei freelance.  Perchè se l'equo compenso dev'essere  un diritto di tutti i lavoratori, di ogni settore, garantirlo ai giornalisti freelance significa anche garantirne l'autonomia professionale, e quindi, in ultima analisi, il presupposto stesso della libertà di stampa. Per queste ragioni vi chiediamo di firmare e fare firmare l'appello al Parlamento, entro stasera, on line su questa pagina:
http://www.articolo21.org/2012/09/equo-compenso-comunicato-appello-ai-parlamentari-della-commissione-nazionale-lavoro-autonomo-fnsi/

ASR E OSSIGENO INCONTRANO PRESIDENTE CAMERA
FINI: LA CAMERA FARA’ UN ESAME SOLLECITO 

“La Camera farà un esame sollecito della proposta di legge sull’equo compenso per i giornalisti appena sarà stata trasmessa dal Senato”, ha assicurato il presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, nel corso di un incontro a Palazzo Montecitorio con il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini e il giornalista Alberto Spampinato, direttore di “Ossigeno per l’Informazione”, che gli hanno illustrato il Rapporto annuale sui giornalisti minacciati pubblicato dall’Osservatorio promosso dalla FNSI e dall’Ordine dei Giornalisti.
Fini ha spiegato di aver proposto “una sorta di corsia accelerata” per tutte le leggi che hanno già avuto la ratifica dell’altro ramo del Parlamento, in modo che possano giungere all’approvazione finale prima della fine della legislatura. “Ho già proposto ai capigruppo – ha spiegato - di fare un inventario di queste proposte di legge e di proporre per esse un sollecito esame da parte della Commissione competente e il rapido passaggio all’esame dell’aula”.
La legge sull’equo compenso per i giornalisti rientra in questa casistica: approvata una prima volta dalla Camera, è attualmente all’esame della Commissione Lavoro del Senato e, a causa delle modifiche, richiederà una nuova lettura della Camera dei deputati. Roma, 5 ottobre 2012

FIRMA L’APPELLO: “Equo compenso, no ai giornalisti “in saldo”

Pubblichiamo di seguito il comunicato-appello rivolto ai parlamentari italiani sul tema delle legge per l’equo compenso. Redatto dalla Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi e che Articolo21 ha deciso di fare proprio e rilanciare … (dal sito www.articolo21.org)

EQUO COMPENSO: Assostampa di Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Veneto aderiscono all'appello al Parlamento e invitano a firmare la petizione.

INIZIATIVA DELL’ASR PER SOLLECITARE LA CONCLUSIONE DELL’ITER LEGISLATIVO
LEGGE EQUO COMPENSO: APPROVARLA SUBITO ENTRO OTTOBRE, IMPEGNO BIPARTISAN DI DEPUTATI E SENATORI

Approvare entro ottobre al Senato la proposta di legge sull’equo compenso giornalistico affinché possa essere, immediatamente dopo, varata in via definitiva dalla Camera e dunque prima della fine della legislatura. E’ l’impegno preso dai parlamentari intervenuti questa mattina all’incontro organizzato dall’Associazione stampa romana per sollecitare la conclusione dell’iter legislativo. I giornalisti hanno ribadito l’importanza di porre un freno allo sfruttamento e al ricatto cui sono quotidianamente sottoposti coloro che, privi di garanzie e tutele, rappresentano oltre la metà dei professionisti dell’informazione in Italia.
Di tutte le età. Non si tratta infatti né di un problema generazionale, né di esclusivo interesse dei giornalisti. Un’informazione sotto ricatto è un gravissimo danno per i cittadini e la democrazia. “L’equo compenso - ha spiegato il segretario dell’Associazione stampa romana, Paolo Butturini - è uno strumento per difendere i colleghi e per dare loro la possibilità di essere autonomi e rispondere solo ai cittadini. Una legge importante che andrà comunque accompagnata da una serie di norme contrattuali e di regole da contrattare con gli editori”. Simile la posizione di Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa che ha sottolineato come “l’equo compenso sia un passo avanti nella battaglia del sindacato. L’obiettivo è anche la stabilizzazione dei colleghi che di fatto lavorano come dipendenti nelle aziende”. Rossi ha poi ringraziato le personalità del mondo della scienza, dello spettacolo e della società civile che hanno aderito all’appello lanciato ai parlamentari dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, trasformata in una raccolta di firme dall’Associazione articolo 21, il cui direttore, Stefano Corradino, è intervenuto all’iniziativa. Oltre 1.500 le firme raccolta in una settimana. “Sono cautamente ottimista e vedo segnali positivi per l’approvazione del progetto di legge entro la fine del mese”, ha spiegato il sentore Vincenzo Vita (Pd) membro della Commissione Lavoro al Senato dove si sta discutendo l’equo compenso. Un messaggio ai parlamentari è stato invece lanciato dal deputato Enzo Carra (Udc): “Faccio una proposta ai colleghi: impegnamoci a bloccare la riforma sull’editoria se non passa l’equo compenso”.  Presente il Presidente della Fnsi, Roberto Natale, hanno illustrato le proposte sull’equo compenso Bruno Tucci, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Massimo Marciano, consigliere di amministrazione dell’Inpgi e membro della Commissione regionale lavoro autonomo e Moira Di Mario, responsabile del Coordinamento collaboratori atipici e precari di Asr. A garantire il proprio impegno per la rapida approvazione della legge e anche il riesame dell’intera normativa italiana ed europea sul lavoro giornalistico, sono intervenuti, oltre a Vita e Carra, anche il deputato Andrea Sarubbi (Pd) e il parlamentare europeo David Sassoli (Pd). Hanno inviato messaggi di impegno e solidarietà, il senatore Stefano Pedica (Idv) e i deputati Maria Coscia (Pd), Antonio Rugghia (Pd) e Giuseppe Giulietti (gruppo misto). Roma, 1 ottobre 2012

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