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Freelance 13 Giu 2013

Piattaforma unitaria per il lavoro non dipendente

A conclusione dei lavori del 7 giugno 2013 a Padova, l’assemblea generale dei giornalisti atipici, freelance, precari, e il Sindacato del Veneto condividono una piattaforma di azione che si pone come primo obiettivo la stabilizzazione nelle aziende editoriali dei collaboratori strategici.Questa stabilizzazione dovrà avvenire attraverso opportuni percorsi contrattuali, volti ad accompagnare queste professionalità entro il perimetro del Contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico (Ccnlg) e, in particolare, degli articoli 2, 12, 36.

A conclusione dei lavori del 7 giugno 2013 a Padova, l’assemblea generale dei giornalisti atipici, freelance, precari, e il Sindacato del Veneto condividono una piattaforma di azione che si pone come primo obiettivo la stabilizzazione nelle aziende editoriali dei collaboratori strategici.
Questa stabilizzazione dovrà avvenire attraverso opportuni percorsi contrattuali, volti ad accompagnare queste professionalità entro il perimetro del Contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico (Ccnlg) e, in particolare, degli articoli 2, 12, 36.

In quest’ottica, centrale è l’esperienza avviata nell’ambito del Gruppo Athesis, con una vertenza che si regge sulla forte unità d’azione tra il Comitato di redazione (Cdr) e il coordinamento dei collaboratori. Questo modello può e deve essere replicato anche nelle altre aziende, convinti che i risultati non si ottengono con soluzioni estemporanee e individuali, ma con l’impegno organizzato di tutti e ciascuno.
Gli articoli 2, 12, 36 del Ccnlg, che garantiscono piena contribuzione Inpgi e accesso alla Casagit, vanno però riformati dal punto di vista retributivo, garantendo compensi e condizioni adeguate, puntando a una flessibilità condivisa e a un uso appropriato di queste forme di lavoro dipendente che, in nessun modo, possono essere sostitutive di quelle ex articolo 1.
Per questo l’assemblea e il Sindacato del Veneto si rivolgono, in primo luogo, alla Giunta della Fnsi che sta gestendo la dialettica con la Fieg per il rinnovo del Ccnlg. E’ quanto mai opportuno un accordo complessivo in tempi rapidi, perché la crisi morde e non consente dilazioni. Come articolazione regionale, siamo a disposizione per sostenere quest’accelerazione di passo e condividerne la responsabilità.
La regolamentazione del mercato del lavoro passa, come è ovvio, attraverso percorsi legislativi. Per questa ragione salutiamo con favore l’insediamento della Commissione per la definizione dell’equo compenso, fissata per il prossimo 13 giugno.
In quella sede, riteniamo importante siano assunti nella discussione gli orientamenti proposti dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, per cui si indica come riferimento il livello retributivo lordo, calcolato al costo aziendale del redattore dipendente (comprensivo di indennità di contingenza, contributi Ingpi ed altre spettanze a carico del datore di lavoro, ivi comprese eventuali assicurazioni obbligatorie), in coerenza con il contratto collettivo e il livello d’inquadramento corrispondenti, salvo diversa pattuizione scritta tra le parti, che non può comunque prevedere in nessun caso una retribuzione inferiore a quella così individuata. Il pagamento delle prestazioni va liquidato entro 30 giorni dalla consegna a prescindere dalla pubblicazione, le spese rimborsate a piè di lista.
Sul piano territoriale, si rinnova l’impegno a proseguire e concludere positivamente il percorso di interlocuzione avviato con la Regione Veneto per una legge regionale di sistema per l’informazione, in armonia con lo spirito della legge nazionale sull’equo compenso.
Si auspica un coordinamento sempre più stretto ed efficace tra Sindacato e Ordine, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, per l’applicazione della Carta di Firenze, strumento deontologico che sanziona lo sfruttamento come violazione del dovere di colleganza.
Più in generale, si auspica un raccordo sempre saldo tra i colleghi impegnati a tutti i livelli (Sindacato, Ordine, Inpgi, Casagit, Coordinamenti territoriali, Cdr) per mettere fine allo sfruttamento della maggioranza dei giornalisti autonomi, parasubordinati, precari. L’informazione è un bene comune e come categoria abbiamo il dovere di indicare nel concreto una prospettiva nuova e lungimirante.

@fnsisocial

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