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Il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani
Usigrai 23 Giu 2016

Rai, l'Usigrai: «Sconcerto per l'ennesima infornata di esterni. La trasformazione dov'è?»

«Apprendiamo con stupore e sconcerto le indiscrezioni sui nuovi palinsesti che trapelano dai giornali e che sembrano ancora una volta rispondere a logiche ben precise: mortificazione dei professionisti interni, strapotere di agenti esterni». Così l'esecutivo dell'Usigrai commenta le ultime novità  che riguardano l'azienda del servizio pubblico radiotelevisivo. «La trasformazione dov'è?», chiede il sindacato del giornalisti Rai.

«Apprendiamo con stupore e sconcerto le indiscrezioni sui nuovi palinsesti che trapelano dai giornali e che sembrano ancora una volta rispondere a logiche ben precise: mortificazione dei professionisti interni, strapotere di agenti esterni. E la trasformazione dov'è? Quella esibita dai vertici ad ogni occasione per rilanciare la Rai Servizio Pubblico nel presente e nel futuro, dov'è?». Così l’esecutivo dell’Usigrai commenta le ultime novità che riguardano l’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo.

Una trasformazione che il sindacato dei giornalisti Rai chiede da tempo e che «pretendiamo oggi – prosegue la nota dell’Usigrai – perché in gioco più che mai c'è il futuro dell'informazione di servizio pubblico, di quest'azienda e delle sue professionalità».

Mentre quel che emerge dalle indiscrezioni di stampa è, ancora una volta, un'altra «incomprensibile infornata di esterni. Strada percorsa fin dall'inizio dalla dirigenza e che già negli anni scorsi si è ampiamente dimostrata fallimentare».

Di più: «In molti casi – sottolinea l’Usigrai – l'arrivo di esterni ha coinciso con flop o inedite sconfitte. E invece molte trasmissioni di successo fatte per le reti sono condotte da giornalisti interni. Vediamo la vecchia abitudine di mortificare le professionalità interne per premiare chi viene da fuori. E per questo i soldi si trovano. Non si trovano invece per il cambiamento. Non si trovano per una rivoluzione a cui i giornalisti Rai sono pronti da anni. Come ormai invocato da tutti, dirigenza compresa, la rapidità di trasformazione è necessaria per non perdere altro tempo prezioso».

L’esecutivo del sindacato aziendale lancia quindi un appello: «Noi siamo pronti per scelte condivise nell'interesse dei cittadini, dell'azienda e di chi ci lavora. Quindi prima e meglio. Ritenevamo e riteniamo ancor più oggi che questa doveva essere la stagione della radicale riforma editoriale».
I vertici dell’Usigrai invocano una trasformazione, «e invece – osservano – siamo di fronte alla ennesima stagione di esterni e nomine».

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