CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Associazioni 17 Lug 2010

Sindacato dei giornalisti della Calabria: "Ennesima lettera anonima ad un giornalista: questa volta è toccato a Riccardo Giacoia. Le minacce non piegheranno la stampa" La solidarietà dell'Usigrai

Chi fa bene il proprio mestiere, per di più in una terra difficile come la Calabria, prima o poi finisce nel mirino di chi pensa che basti una lettera anonima per tapparti la bocca”. Carlo Parisi, segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria e componente della Giunta Esecutiva Fnsi, commenta così l’ennesima vigliaccata ai danni di un giornalista calabrese, “firmata”, come al solito, “dall’anonima mano di chi crede, così facendo, di imporre la vergognosa cultura del sopruso e della prepotenza”.

Chi fa bene il proprio mestiere, per di più in una terra difficile come la Calabria, prima o poi finisce nel mirino di chi pensa che basti una lettera anonima per tapparti la bocca”. Carlo Parisi, segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria e componente della Giunta Esecutiva Fnsi, commenta così l’ennesima vigliaccata ai danni di un giornalista calabrese, “firmata”, come al solito, “dall’anonima mano di chi crede, così facendo, di imporre la vergognosa cultura del sopruso e della prepotenza”.

 REGGIO CALABRIA – “ Questa volta, destinatario di una lettera con minacce di morte è Riccardo Giacoia, 47 anni, capo servizio di Raitre Calabria. Nella lettera, recapitata alla sede regionale Rai di Cosenza, c’è scritto, tra l’altr “caro amico nostro che sai tutto di noi della mafia, stai attento”, “chi ti ucciderà, chi ti creerà problemi, chi ti creerà incubi” e “saluti dagli amici”. La busta, indirizzata a Giacoia “il caro amico che segue noi, che usa i termini che vuole lui sulla mafia e noi, sempre per telegiornale a commentare i morti nostri”, reca la data del 6 luglio ed il timbro del centro meccanografico delle Poste di Lamezia Terme. “La lettera – ha commentato Giacoia – segue una lunga serie di minacce via sms sul mio telefonino su cui sta già indagando la Polizia”. Non è, infatti, la prima volta che il giornalista cosentino, che segue in particolare la cronaca e le principali inchieste sulla ‘ndrangheta, viene minacciato. Nell’esprimere a Riccardo Giacoia ed ai colleghi della sua redazione, la piena e convinta solidarietà del Sindacato dei Giornalisti della Calabria e della Federazione Nazionale della Stampa, Carlo Parisi ribadisce che “il quotidiano lavoro del giornalista, se fatto con serietà e passione nel pieno rispetto delle regole etiche e deontologiche della professione, è il giusto antitodo per combattere le assurde pretese intimidatorie di chi pensa di condizionare, così, l’esercizio della libera informazione”. “Difendere la libertà di stampa – ricorda Parisi – significa, infatti, non piegarsi alle logiche di chi, a qualunque livello, tenti di mettere il bavaglio ai giornalisti”. 'NDRANGHETA: VERNA (USIGRAI), SOLIDARIETÀ A GIORNALISTA RAI MINACCIATO

 ''Rivendichiamo che siano tanti i colleghi del servizio pubblico in prima linea che col racconto puntuale danno fastidio ai poteri criminali. Riccardo Giacoia della sede Rai di Cosenza è uno di questi. Le sue cronache dalla Calabria sono sempre puntuali ed esaustive. Non si sottovalutino le minacce nei suoi confronti perché la malavita organizzata teme sempre la continuità della cronaca. L'Usigrai con vicinanza esprime grande solidarietà''. Lo dichiara in una nota il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna, a proposito della lettera intimidatoria recapitata oggi a Riccardo Giacoia, giornalista della sede Rai di Cosenza. (ADNKRONOS)

ISF: SOLIDARIETA´ A COLLEGA RAI CALABRIA MINACCIATO SI FA RILANCIANDO INCHIESTE SU MAFIA SCOMPARSE DAI PROGRAMMI TV
" Esprimiamo la più  convinta solidarietà al collega Riccardo Giacoia della Rai della Calabria , fatto segno di pesanti minacce mafiose sia con una lettera che con sms sul suo cellulare privato, invitando le associazioni di categoria alla più attenta vigilanza e le autorità di polizia a mettere in atto tutte le misure atte a garantirne la sicurezza.
Questo il testo del comunicato emesso oggi dall’Esecutivo di Information Safety and Freedom, associazione internazionale per la libertà di stampa.
" Quelle al collega Giacoia - si legge ancora nel comunicato di ISF - sono minacce gravi assolutamente da non sottovalutare in un contesto come quello calabrese che vede una forte penetrazione delle attività mafiose anche nel campo sociale e delle stesse istituzioni e dove ha le sue radici la più pericolosa e potente delle organizzazioni criminali del nostro Paese, la Ndrangheta ".
" Ma la solidarietà ai colleghi che si trovano ogni giorno in prima fila sul fronte delle mafie - conclude il documento di ISF - non si deve fermare ad affermazioni verbali: media e giornalisti devono rispondere a queste minacce con un’offensiva informativa, rilanciando le inchieste sui fenomeni mafiosi. Un genere di giornalismo investigativo, un tempo prestigioso soprattutto sulla televisione di Stato e oggi di fatto estinto. Indagare e incalzare la mafia in prima serata è il modo concreto di reagire alle minacce e non lasciare soli i cronisti che presidiano il fronte delle guerre di mafia". (AGI)


 

@fnsisocial

Articoli correlati