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Emittenza locale 13 Nov 2014

Tv locali: "Allarme per sistema sconvolto da alcuni editori Licenziamenti e forzature inaccettabili, appello al Governo"

“Allarme rosso per il sistema delle Tv locali, che paga la crisi dei mercati pubblicitari, per i gravi ritardi nell’erogazione dei contributi pubblici, per l’esplosione del problema delle frequenze di confine e delle interferenze estere che possono portare a breve allo spegnimento di decine di emittenti. Ma la crisi sta diventando ancora più grave per i comportamenti irresponsabili di alcuni imprenditori del sistema televisivo locale che tendono a scaricare con leggerezza assoluta e intollerabile tutto sui lavoratori con piani di tagli generalizzati e licenziamenti fuori da ogni criterio di correttezza e responsabilità sociale. Il fenomeno è diffuso e sta alimentando fortissimi contenziosi in moltissime Regioni.

“Allarme rosso per il sistema delle Tv locali, che paga la crisi dei mercati pubblicitari, per i gravi ritardi nell’erogazione dei contributi pubblici, per l’esplosione del problema delle frequenze di confine e delle interferenze estere che possono portare a breve allo spegnimento di decine di emittenti. Ma la crisi sta diventando ancora più grave per i comportamenti irresponsabili di alcuni imprenditori del sistema televisivo locale che tendono a scaricare con leggerezza assoluta e intollerabile tutto sui lavoratori con piani di tagli generalizzati e licenziamenti fuori da ogni criterio di correttezza e responsabilità sociale. Il fenomeno è diffuso e sta alimentando fortissimi contenziosi in moltissime Regioni.

Elementi di acutezza particolare si registrano in queste giornate di nuovo a Roma, dove a Ies Tv l’editore – il Gruppo Garofalo – ha cacciato di punto in bianco i giornalisti.
Su tutti questi casi la Fnsi interviene assicurando il massimo di solidarietà e sostegno ai colleghi, ma, anche chiedendo un monitoraggio rigoroso, fino all’applicazione di sanzioni, ove previsto, per tutti quegli imprenditori televisivi (non tutti per fortuna) che vengono meno ai più elementari obblighi di responsabilità sociale o che proseguono le trasmissioni utilizzando impropriamente e irregolarmente personale e servizi giornalistici. Nessun contributo deve essere dato – e se concesso revocato – a chi non faccia veramente l’editore con organizzazione e produzione propria di informazione nel rispetto di tutti gli obblighi di legge, sia sul piano professionale, sia per quanto concerne la disciplina dei rapporti di lavoro.
Certi atteggiamenti inqualificabili che si registrano in alcune parti del Paese sono un danno per gli imprenditori onesti e per l’intero sistema dell’emittenza locale, che non può essere travolto a causa di chi gioca con il destino delle persone o passa il tempo a esercitarsi in artifici per drenare denaro pubblico con manovre sleali.
La Fnsi ha indirizzato una segnalazione al Governo, ha chiesto l’intervento del Sottosegretario alle Comunicazioni perché sia sgombrato il terreno da qualsiasi alibi sui contributi e perché si dia una scossa di certezze e di chiarezza definitiva rispetto alle questioni oggettive che sono aperte.” Roma, 13 novembre 2014

TV, UN MILIONE E MEZZO AL FVG

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (la n° 274 del 25 novembre 2014) il decreto del Ministero dello sviluppo economico (datato 10 novembre) che ripartisce le misure a sostegno all’emittenza televisiva per l’anno 2013: si sblocca così il pagamento dei tanto attesi contributi alle televisioni regionali cui andranno in tutto quasi 57 milioni di euro (56.915.002,95 euro, per la precisione). L’importo, derivante dall’ammontare annuo dello stanziamento previsto per le emittenti televisive locali dall’articolo 45, comma 3, della legge n. 448/98, dall’art. 27, comma 10 della legge n. 488/1999, dall’art. 145, comma 18 della legge 388/2000, dall’art. 52, comma 18 della legge 448/2001, dall’art. 80, comma 35 della legge 289/2002, dall’art. 4, comma 5 della legge 350/2003, dall’art. 1, comma 213 della legge 311/2004, dall’art. 2, comma 296 della legge 244/2007, dall’art. 1, comma 61 della legge 220/2010, dall’art. 1, comma 297 della legge 228 del 2012 è così ripartito tra i bacini di utenza televisiva coincidenti con le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano:

ABRUZZO € 971.514,19
BASILICATA € 140.977,08
BOLZANO € 239.346,64
CALABRIA € 1.305.109,72
CAMPANIA € 4.915.481,96
EMILIA ROMAGNA € 3.425.836,20
FRIULI VENEZIA GIULIA € 1.542.157,68
LAZIO € 3.097.691,72
LIGURIA € 1.623.942,70
LOMBARDIA € 7.393.728,93
MARCHE € 343.593,74
MOLISE € 690.930,50
PIEMONTE € 3.940.502,47
PUGLIA € 7.809.917,12
SARDEGNA € 1.518.192,20
SICILIA € 6.118.868,91
TOSCANA € 2.669.408,50
TRENTO € 464.142,27
UMBRIA € 823.891,77
VALLE D’AOSTA € 27.948,53
VENETO € 7.851.820,12

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