CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 21 Gen 2005

Uffici stampa e legge150. Sentenza Giovanni Ingoglia per l'applicazione del contratto Fnsi. La soddisfazione del Gus Sicilia: "Intensificare l'azione unitaria del sindacato". Il comunicato dell'Assostampa siciliana

Uffici stampa e legge150. Sentenza Giovanni Ingoglia per l'applicazione del contratto Fnsi. La soddisfazione del Gus Sicilia: "Intensificare l'azione unitariadel sindacato". Il comunicato dell'Assostampa siciliana

Uffici stampa e legge150. Sentenza Giovanni Ingoglia per l'applicazione del contratto Fnsi. La soddisfazione del Gus Sicilia: "Intensificare l'azione unitaria
del sindacato". Il comunicato dell'Assostampa siciliana

“L’esemplare sentenza del giudice del lavoro di Trapani, che ha finalmente riconosciuto, dopo una lunga vertenza sindacale, il diritto del collega Giovanni Ingoglia alla piena applicazione, da parte della Provincia Regionale, del Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico, deve rappresentare un ulteriore segnale e un preciso monito per tutte quelle Amministrazioni Pubbliche, ancora tante in Sicilia, che nonostante gli appelli e l’azione propositiva del Sindacato continuano a portare avanti, nei confronti dei giornalisti che operano negli Uffici Stampa, la comoda politica clientelare delle consulenze e dei compensi fiduciari, ignorando la specifica normativa regionale in materia. In un quadro complessivo ancora estremamente confuso e di “deregulation” selvaggia – in paradossale e colpevole contraddizione con una normativa specifica all’avanguardia in Italia, che se correttamente applicata garantirebbe centinaia di posti di lavoro per i giornalisti e la certezza di una informazione professionalmente qualificata, a garanzia dei cittadini - , dove il rispetto di norme e regole nei confronti degli addetti stampa pubblici siciliani non è certamente la prassi e all’interno del quale si registra addirittura la preoccupante scomparsa di dotazioni organiche per gli uffici stampa in Amministrazioni importanti, la positiva soluzione del caso di Giovanni Ingoglia (certamente un significativo successo della Segreteria provinciale di Trapani e dell’intero sindacato dei giornalisti siciliani) insieme a quella precedente relativa al collega Gino Mauro, capo ufficio stampa della Provincia Regionale di Messina, vanno considerate punto di partenza e valida roccaforte giurisprudenziale per la soluzione di vari casi analoghi in Sicilia, sui quali il Gruppo Uffici Stampa continuerà a fornire il suo costante contributo tecnico e di denuncia. Ancor di più alla luce di questa sentenza, il Gruppo Uffici Stampa sollecita l’impegno e l’azione unitaria dell’intero Sindacato dei Giornalisti Siciliani per dare concretezza a quanto previsto dalla nuova Legge Regionale Finanziaria Siciliana, che prevede l’obbligo per gli Enti pubblici di rivedere, entro il prossimo mese di maggio, le dotazioni organiche, con l’inserimento degli uffici stampa nel rispetto della Legge nazionale del 7 giugno 2000. Condizione, questa, indispensabile per avviare finalmente la stagione dei concorsi pubblici”. Gaetano Perricone Presidente Gus Sicilia Segretario Gus Nazionale ASSOCIAZIONE SICILIANA DELLA STAMPA Sezione di Trapani Trapani 20 dicembre 2005 Qualcosa si muove nel panorama desolante degli uffici stampa. Una sentenza del giudice del lavoro di Trapani ha, infatti, riconosciuto l’attività giornalistica svolta dal collega Giovanni Ingoglia condannando la Provincia Regionale di Trapani all’applicazione del contratto di lavoro sottoscritto dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, con la qualifica di capo redattore, qualifica e contratto che, in questo caso, non potevano essere demandati alla discrezionalità dell’Ente ma dovuti per legge. E’ un primo importante segnale che potrà servire a far inceppare l’oliato meccanismo della "consulenza selvaggia", sistema a cui ricorrono ormai sistematicamente le pubbliche amministrazioni per non istituire gli Uffici Stampa e bandire i concorsi o, peggio, laddove sono istituiti, per evitare di utilizzare professionalità già a loro disposizione in organico ma non disponibili a tradire la deontologia professionale. Ormai sono molti gli Enti pubblici che utilizzano la comunicazione in assoluto dispregio delle regole dell’informazione, come espediente per allungare la lista delle clientele, sfruttando l’endemica mancanza di lavoro giornalistico tutelato del nostro territorio. Molti gli Enti che hanno aperto la porta alle consulenze con i giornalisti e alle convenzioni con le emittenti e le radio: la Provincia Regionale di Trapani, non avvalendosi delle professionalità interne all’Ente, ha ingaggiato tre giornalisti per seguire e divulgare i lavori del Consiglio e l’attività delle Commissioni e dei Gruppi, aprendo un fronte di polemiche e di dissensi all’interno dello stesso Consiglio, che si sente defraudato del proprio ruolo con l’imposizione dall’alto di un ufficio stampa; il Comune di Castelvetrano ha dato a due radio locali (ai cui giornalisti non viene applicato il contratto di lavoro) il compito di pubblicizzare l’attività del Comune (giunta e consiglio); il Comune di Mazara ha recentemente ha assunto, a tempo determinato, un secondo giornalista per l’attività del consiglio; a Marsala i colleghi dell’Ufficio Stampa comunale, per l’affermazione dei propri diritti, hanno intentato un’azione legale contro l’Amministrazione; il comune di Alcamo, benché abbia assunto un contrattista ex art. 23 con la qualifica di giornalista, continua a pagare un esperto per la comunicazione; il Comune di Trapani ha stipulato un’ampia convenzione con un’emittente televisiva per pubblicizzare l’attività dell’amministrazione. Atti compiuti nel rispetto formale della legge. Tuttavia non è tollerabile che un Ente dispensi lavoro con criteri molto discutibili ed è illegale che promuova la sua attività avvalendosi di radio ed emittenti televisive che non garantiscono l’applicazione del contratto di lavoro ai propri dipendenti. Significa, così facendo, legittimare, con il denaro pubblico, il lavoro nero. Ancora più grave è che in molte di queste emittenti prestino attività giornalistica persone non iscritte all’albo professionale e che operano quindi nell’assoluta illegalità. Come sindacato dei giornalisti siamo consapevoli di non avere armi o di averle spuntate ma possiamo sollecitare ad una riflessione sugli aspetti deontologici della professione e vigilare laddove invece si agisce in deroga alle leggi, ricordando e ricordandoci una massima latina: "Non omne quod licet, honestum est" L’Associazione provinciale della Stampa, se da un lato accoglie con soddisfazione l’operato del Giudice del Lavoro del tribunale di Trapani per il caso di Giovanni Ingoglia, esprime seria preoccupazione per la diffusa condizione di illegalità perpetrata dagli Enti pubblici che, proprio con la corsa alle consulenze giornalistiche senza prevedere l’istituzione degli uffici stampa così come ha disposto la nuova Legge Finanziaria Regionale, hanno determinato gravi scompensi nell’informazione locale, nocivi all’informazione stessa ma anche a molti colleghi che da anni vivono in situazione di precariato. Tali scompensi, in un territorio sempre più povero di giornali , televisioni e radio, che dovrebbero raccogliere questo "fiume" di notizie istituzionali, rendono l’informazione strumento utile a vantaggio di alcuni e ne sviliscono la sua funzione. Ed è in questa direzione che chiediamo ai vertici regionali del Sindacato un impegno e una considerazione che negli ultimi mesi sono mancati, all’Ordine dei giornalisti di Sicilia di vigilare sul rispetto della deontologia e intervenire qualora riscontri irregolarità, noi siamo pronti a denunciare agli organi competenti tutti quei casi che sconfinano nell’illegalità. Il segretario provinciale Mariza d’Anna

@fnsisocial

Articoli correlati