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Alcuni momenti della presentazione
Alcuni momenti della presentazione
L'iniziativa 18 Apr 2016

"Roma Città  Aperta", presentato in Fnsi il libro di Simonetta Ramogida

Giovedì 14 aprile è stato presentato nella sala “Tobagi” della Fnsi il libro della giornalista di Askanews Simonetta Ramogida ispirato al film “Roma Città  Aperta”, «una storia - ha commentato il segretario generale Lorusso, aprendo la presentazione - che non stanca mai di essere vista perché è anche la storia del nostro Paese». Presenti, tra gli altri, anche l'autrice, l'attore Vito Annicchiarico, il critico cinematografico Adriano Aprà  e la giornalista e scrittrice Laura Delli Colli, presidente del Sngci.

«Siamo di fronte ad una storia, quella di Roma Città aperta, che non stanca mai di essere vista, perché è anche la storia del nostro Paese. Il film di Roberto Rossellini infatti è ispirato ad una storia vera, e alle vicende di una città ferita e martoriata, e oggi la ricordiamo attraverso gli occhi di uno dei protagonisti, Vito Annicchiarico". Così il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha introdotto la presentazione del libro di Simonetta Ramogida, che si è tenuta giovedì 14 aprile presso la sala “Tobagi” nella sede di corso Vittorio Emanuele, dal titolo “Roma Città Aperta, Vito Annicchiarico racconta il set”, edito da Gangemi.
Erano presenti il critico cinematografico Adriano Aprà, la giornalista e scrittrice Laura Delli Colli, presidente Sngci, e il "piccolo Marcello", mentre Gianni Todini, consigliere Fnsi ha moderato l'incontro cui hanno partecipato anche l'autrice e Umberto Gullace, figlio di Teresa Gullace, la martire cui si ispira Rossellini per mettere a punto il personaggio interpretato da Anna Magani.
In particolare, Aprà ha sottolineato che "Roma città aperta" è «un film fin troppo ben costruito, è stato girato in condizioni difficilissime, ma la qualità romanzesca del film è affascinante. Il film ha una forza comunicativa del tutto nuova, è un film che fa da spartiacque nel cinema italiano dove c'è un prima e un dopo "Roma città aperta"».
Laura Delli Colli, che del libro ha curato la prefazione, dice che «questo libro è davvero speciale». L'emozione che c'è nel ritrovare i filmati, i documenti, è la stessa che abbiamo provato noi al sindacato dei giornalisti cinematografici italiani, che ha festeggiato come “Roma città aperta” i suoi 70 anni».
La regista Muscardin, che ha realizzato per la produzione di Amedeo Bacigalupo "I figli di Roma città aperta", con interviste a Renzo Rossellini, Luca Magnani, lo stesso Aprà e altri critici cinematografici, vincendo il Tribeca film festival di Robert De Niro a New York, si è soffermata sulla figura di Vito Annicchiarico, e su come «la sua commozione è stata contagiosa», ha detto. «Abbiamo cercato di ricostruire quella umanità che hanno i personaggi di Rossellini come caratteristica».
Gianni Todini, nel ricordare che la presentazione del libro è avvenuto proprio nella sala dedicata a Walter Tobagi, ha rimarcato l'importanza della libertà di stampa: «Non è un caso che anche Roma città aperta ne parli, Francesco è un tipografo, oggi diremmo un poligrafico e stampa clandestinamente l'Unità».
Marcello, infine ha ricordato alcuni aneddoti e curiosità del set, le litigate con Aldo Fabrizi, la tenerezza di Anna Magnani, la grande umanità di Rossellini. In chiusura, è stato l'intervento di Gullace a ricordare «quella tragica mattina del 3 marzo 1944, la retata dei nazisti, le mitragliate a viale Giulio Cesare , la mamma che non c'era più e tante tante mimose, sopra quella enorme chiazza di sangue... che si allargava, diveniva più grande e il padre dalle vetrate della caserma della 81esima fanteria che aveva visto... e faceva "il matto"... la sua Teresa era incinta di sette mesi e quella mattina aveva preparato delle patate bollite che aveva messo in due sfilatini per lui ed era andata a portarglieli...».

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