Tutta l'editoria «ha bisogno di un sostegno vero per uscire da una crisi che è stata amplificata dal Covid», comprese la carta stampata e l'emittenza radiotelevisiva locale. E la speranza è che «anche l'intero comparto possa beneficiare dei fondi del Recovery Fund». Lo dice all'Adnkronos il neo sottosegretario all'Informazione e all'Editoria del governo Draghi, il senatore di Forza Italia Giuseppe Moles, che ribadisce: «Nessuno sarà lasciato indietro». L'esponente azzurro è pronto a confrontarsi con tutti i rappresentati di categoria: «Ho cominciato ad esaminare una serie di dossier con l'importante supporto della struttura del Dipartimento editor...
LeggiImputati 26 sauditi. Tra i sospetti, di cui Riad ha negato l'estradizione, anche due fedelissimi del principe Mohammed bin Salman: l'ex consigliere per i media Saud al-Qahtani e l'ex numero 2 dell'intelligence Ahmed al-Assiri. In aula anche la fidanzata del reporter ucciso.
Leggi«Hanno amato e raccontato la città e lo sport con grande passione e competenza, ma anche con un impareggiabile spirito di servizio verso i colleghi», il ricordo del Gruppo Ligure giornalisti sportivi.
LeggiOrganizzata dall'Università di Padova in collaborazione con Fnsi, Sindacato Veneto e associazione Articolo 21, l'iniziativa, rivolta anche a chi opera nell'ambito della comunicazione, prevede dieci lezioni online al termine delle quali verrà rilasciato un diploma. Adesioni entro il 10 marzo.
LeggiPer il sindacato «tutelare l'informazione di qualità è un obbligo per ogni sistema democratico perché solo un'informazione corretta e pluralista permette la formazione di un'opinione pubblica consapevole e matura». Fra le priorità: il contrasto al precariato, la definizione dell'equo compenso, la messa in sicurezza e la salvaguardia dell'autonomia dell'Inpgi, la...
Leggi«Altrimenti si creerebbero le condizioni per un allungamento di fatto del mandato dell'attuale Consiglio, che finirebbe così in ordinaria amministrazione al più tardi da fine giugno», ammonisce il segretario Usigrai, che ricorda: «La legge e lo Statuto fissano in maniera molto chiara i tempi».
Leggi«Negare la registrazione video e audio vuol dire negare un pilastro del racconto» di un processo che «non riguarda solo l'Italia, ma tutta l'Europa», rilevano i rappresentanti sindacali, che chiedono di cancellare il divieto e consentire così ai giornalisti di poter fare pienamente il loro lavoro.
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