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Vertenze 08 Nov 2008

A Bologna svolta nella vicenda de "Il Domani": sarà il gruppo reggiano Rete 7 a farsi carico del salvataggio del quotidiano ad un passo dalla chiusura Mazzoni (Rete 7): "Se son rose..."

Svolta nella vicenda del quotidiano bolognese "Il Domani", arrivato ad un passo dalla chiusura. Salvo ulteriori colpi di scena, sara' il gruppo editoriale Rete 7 a farsi carico di far proseguire l'esperienza della testata

Svolta nella vicenda del quotidiano bolognese "Il Domani", arrivato ad un passo dalla chiusura. Salvo ulteriori colpi di scena, sara' il gruppo editoriale Rete 7 a farsi carico di far proseguire l'esperienza della testata

E'quanto si legge in una nota dell'assessorato alle Attivita' produttive della Regione. Oggi, infatti, in un incontro in viale Aldo Moro, "si e' delineata una ipotesi di intesa tra l'editore de Il Domani" e il gruppo reggiano che controlla E'tv e le edizioni locali de 'l'Informazione', "finalizzata a dare continuita' al quotidiano" bolognese. La prossima settimana ci sara' un ulteriore incontro tra le parti "per il perfezionamento dell'accordo". L'assessore regionale alle Attivita' produttive, Duccio Campagnoli, e l'assessore provinciale al Lavoro, Paolo Rebaudengo, convocheranno nuovamente il tavolo istituzionale della Provincia entro i prossimi dieci giorni. (Dire) A quanto si e' appreso, l'accordo non dovrebbe contemplare la vendita ma il subentro del gruppo Rete 7, che fa capo all' imprenditore Spallanzani, nella proprieta' dell'Editoriale Bologna, con una quota di maggioranza. E dovrebbe essere scongiurata l'ipotesi paventata dal sindacato Aser di un accordo sul solo 'contenitore', senza i 17 giornalisti che dal luglio scorso sono in regime di contratto di solidarieta'. Al quotidiano lavorano anche otto poligrafici. ''Nella prossima settimana - prosegue il comunicato diffuso dalla Regione - le parti imprenditoriali si incontreranno per il perfezionamento dell'accordo'' e verra' riconvocato ''il tavolo istituzionale attivato presso l'amministrazione provinciale entro i prossimi dieci giorni''. Nelle scorse settimane Editoriale Bologna aveva ''dovuto prendere atto dello stato di crisi finanziaria e dell'impossibilita' di reperire le risorse necessarie per garantire la continuita' delle pubblicazioni'', annunciandone l'assenza in edicola dall'1 novembre. Poi il 29 ottobre, dopo un incontro in Provincia, era arrivato il rinvio di una settimana, fino all'intesa di massima raggiunta oggi. All'incontro in Regione hanno partecipato anche l'amministratore Tavazzi di Editoriale Bologna che edita Il Domani (affiliata a Legacoop, presente il presidente provinciale Calzolari) ed il direttore Mazzoni di Rete 7. (ANSA). E' prudente il direttore di E'tv, Giovanni Mazzoni, rispetto alla trattativa con le coop per l'acquisto del quotidiano Il domani di Bologna. "Se son rose fioriranno", commenta a caldo l'esito dell'incontro di oggi in Regione, che ha portato alla riapertura della trattativa che si era bloccata qualche settimana. Mazzoni, peraltro, attribuisce all'assessore regionale Duccio Campagnoli un ruolo chiave nella svolta odierna. "Ha fatto un lavoro notevole- ammette- per cercare di riprendere una situazione che non aveva molte possibilita' di essere rilanciata. Ha permesso di riallacciare un discorso, ma la conclusione non dipendera' solo dalla buona volonta', ma dalla reale fattibilita' delle cose". Insomma, "non c'e' niente di scontato". Inoltre, fa sapere il direttore "sono stati superati gli elementi di impraticabilita' politica", che avevano portato il gruppo reggiano a tirarsi indietro. Mazzoni, dopo le prese di posizione di Cgil e Pd, parlo' di "ingerenze politiche" nella trattativa per l'acquisizione della testata. "Ci sono state- conferma - ma il lavoro di ricucitura fatto dall'assessore ha permesso di superare questo ostacolo". Il resto e' da vedere. Perche', spiega ancora Mazzoni, "non si puo' tornare all'ipotesi del vecchio accordo, si dovra' fare un accordo nuovo, perche' sono cambiate le condizioni". Il Cdr de Il Domani ha sempre posto la condizione che il passaggio della testata avvenisse con tutto il corpo redazionale (in tutto 17 giornalisti). "Il problema dei lavoratori e' il minore- osserva Mazzoni- il problema e' rendere compatibile il progetto industriale con le condizioni che si sono determinate". (Dire)

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