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Il presidente dell'Associazione della Stampa della Puglia, Bepi Martellotta
Associazioni 27 Lug 2017

Alberobello, ancora un bando per addetti stampa illegittimo. Assostampa Puglia: «Il Comune lo ritiri»

Una selezione pubblica che non rispetta la legge professionale, le norme in materia di uffici stampa né il recente protocollo d'intesa fra Fnsi e Anci. «Il sindaco la revochi e laddove vi siano scelte 'sartoriali' da seguire se ne assuma la responsabilità », commenta il sindacato regionale.

«Non sono evidentemente serviti i consigli del sindacato dei giornalisti pugliesi, su esplicita richiesta del vicesindaco di Alberobello, ad impedire alla città dei trulli di pubblicare sull'Albo pretorio un bando di concorso per un addetto stampa palesemente illegittimo». È il commento dell'Associazione della Stampa di Puglia all’ennesima notizia di una ricerca del personale nella Pubblica amministrazione che non rispetta la legge professionale e le norme in materia di uffici stampa.

«Nel bando – spiega l'Assostampa – non solo si prevede una prestazione part-time a 18 ore, come se il sindaco e la sua giunta, le cui attività dovrebbero essere comunicate dall’addetto stampa in continuità, lavorassero per l'amministrazione solo a metà tempo, ma anche una corsia preferenziale per i soli pubblicisti, dimenticando in un sol colpo la legge professionale 69 del '63, i principali dettami della Costituzione e il più recente protocollo d’intesa concordato dall’Anci e dalla Fnsi sul reclutamento di personale giornalistico negli enti locali».

 «Per di più – rileva ancora il sindacato – il ruolo di addetto stampa viene identificato come 'addetto alle relazioni esterne e istituzionali, in netta contrapposizione con i dettami della legge 150/2000 sull'attività di comunicazione nella Pa e sul ruolo di pubblicisti e professionisti».

Ciò che più colpisce, però, i rappresentanti dei giornalisti pugliesi è la celerità con la quale «gli zelanti funzionari del Municipio hanno inteso mandare in pubblicazione un bando che i vertici dell’amministrazione, nelle stesse ore, dichiaravano di voler approfondire proprio per individuare, d’intesa col sindacato, il percorso più opportuno. Ovvio che tale decisione comporterà ricorsi da parte di tutti coloro i quali sono o saranno interessati a partecipare entro la scadenza del 24 agosto. E, soprattutto, un esborso per la gestione legale dei contenziosi da parte del Comune che, a dir poco, confligge col tentativo di risparmio adottato richiedendo una prestazione part-time per l’attività giornalistica», osserva l’Assostampa.

Per queste ragioni il sindacato regionale chiede al sindaco Longo di revocare in autotutela quanto prima la procedura di evidenza pubblica adottata e, «laddove vi siano scelte "sartoriali" da seguire, cucite su misura per il pubblicista di turno beneficiario del bando, di assumersene la responsabilità sulla base di ciò che gli è consentito dalle norme, tramite chiamata diretta nel proprio staff. Se, invece, si parla di concorso pubblico, che almeno lo si faccia nel rispetto della legislazione vigente e delle norme che regolano l'accesso alla professione giornalistica».

@fnsisocial

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