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Il comunicato sindacale pubblicato sul sito web della Provincia pavese
Vertenze 16 Mag 2018

Ancora tagli in redazione: primo giorno di sciopero alla Provincia pavese

Il giornale oggi non è in edicola: l'assemblea dei redattori ha votato ieri tre giorni di sciopero, di cui uno da fare immediatamente. I giornalisti protestano contro la politica di riduzione dell'organico attuata ormai da anni. «Le proposte del Cdr, avanzate per ridurre i costi a parità  d'organico, sono state rifiutate», lamentano. La solidarietà  dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti.

L'assemblea dei redattori della Provincia pavese ha votato ieri tre giorni di sciopero, di cui uno da fare immediatamente per impedire l'uscita del giornale mercoledì 16 maggio. La decisione è stata assunta dopo la comunicazione del taglio di un ulteriore posto di lavoro in redazione. «Nel 2009 – spiega il comunicato sindacale – i giornalisti dipendenti erano 31, ora sono 25 ed è stato annunciato che non sarà confermato il contratto a termine avviato un anno e mezzo fa per sostituire una collega andata in pensione. Così diventeremo 24».

Dal mese di novembre 2017, proseguono i giornalisti «la redazione è impegnata in un lavoro ancora più capillare e approfondito, frutto di un progetto di miglioramento del giornale (fatto del giorno, pagine dedicate ai quartieri di Pavia, inserto 'la piazza'), ma presto ci troveremo ad affrontare questo impegno con una persona in meno».

E questo nonostante le proposte avanzate dal comitato di redazione per ridurre i costi a parità d'organico. Proposte rifiutate dall'azienda. «Anche nelle aziende in stato di crisi – insiste il Cdr – è previsto per legge l'ingresso di un giornalista ogni tre uscite: la Provincia pavese continua a registrare un utile importante, ma come tutta risposta dal 2011 abbiamo avuto sette uscite e nessuna assunzione. Il blocco del turnover ha innalzato l'età media dei giornalisti in organico e impedito l'ingresso di giovani».

La redazione contesta inoltre il modello produttivo che il gruppo Gedi sta di fatto perseguendo: «Riduzione dell'organico – conclude la nota – e affidamento di compiti sempre più importanti ai collaboratori esterni, precari poco pagati».

Da quando sono state chiuse le redazioni di Voghera e Vigevano, infine, l'azienda ha unificato la prima pagina ignorando le diversità territoriali. L'assemblea chiede «di tornare alle prime pagine differenziate, che sono la vetrina di aree con interessi molto diversi: Pavia, Voghera, Vigevano».

PER APPROFONDIRE
Di seguito il comunicato di solidarietà dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti.

Investire sulla qualità del prodotto significa, innanzitutto, non sacrificare il valore delle risorse umane giornalistiche che quotidianamente contribuiscono alla realizzazione dei giornali. Un gruppo importante come Gedi non può non cogliere questo valore: anzi, dovrebbe essere d’esempio positivo per tutto il sistema. L’Associazione Lombarda dei Giornalisti esprime la piena solidarietà ai colleghi del quotidiano 'La Provincia Pavese' (che fa parte del gruppo editoriale de L'Espresso, La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX). La redazione ha infatti proclamato tre giorni di sciopero dopo che l'azienda ha annunciato il taglio di un ulteriore posto di lavoro in redazione non confermando il contratto a termine avviato un anno e mezzo fa per la sostituzione di una collega andata in pensione. «Tutto ciò è inaccettabile. L'editore torni sui suoi passi: non riduca l’organico e, se di risparmi si deve parlare, accolga, invece di rifiutare, le proposte di riduzione dei costi avanzate dal Cdr», ha dichiarato il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini.

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