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Askanews, i giornalisti respingono il piano con 27 esuberi presentato dall'azienda
Vertenze 11 Gen 2019

Askanews, i giornalisti respingono il piano di esuberi presentato dall'azienda

«Una proposta inaccettabile, a maggior ragione alla luce dell'apertura di un concordato annunciato e non ancora presentato», si legge in un documento approvato all'unanimità  dall'assemblea dei redattori, che chiedono garanzie sul pagamento di quanto dovuto e delle future mensilità  e fanno appello a editore e istituzioni «per evitare lo scenario peggiore».

«L'assemblea dei redattori di Askanews respinge e condanna il piano con 27 esuberi presentato nuovamente ieri alla delegazione sindacale nel corso del tavolo Fieg, in cui si chiede ancora una volta ai giornalisti di sostituirsi all'azionista di riferimento Luigi Abete nel rischio di impresa». È quanto si legge in un documento approvato all'unanimità dai giornalisti dell'agenzia di stampa all'indomani della prima riunione del tavolo di confronto sindacale.

«Una proposta – proseguono i redattori – che il Cdr e i giornalisti di Askanews ritengono inaccettabile, a maggior ragione alla luce dell'apertura di un concordato annunciato e non ancora presentato. Una procedura concorsuale che metterebbe in serio pericolo la stessa sopravvivenza dell'azienda. Per questo i giornalisti richiamano la società al dovere di non lasciare inesplorata alcuna delle ipotesi di confronto con le istituzioni per la conclusione positiva del contenzioso con il Dipartimento Editoria, al quale si rivolge un analogo appello a riaprire i canali, in modo da evitare lo scenario peggiore».

I giornalisti, che non hanno ricevuto lo stipendio di dicembre, chiedono, inoltre, «garanzie scritte sul pagamento integrale di quanto dovuto fino ad oggi e delle future mensilità». L'assemblea dei giornalisti chiede, infine, «di vagliare tutte le iniziative editoriali esistenti e nascenti, secondo quanto previsto dall'allegato D e dall'articolo 4 del Contratto nazionale, che fanno riferimento alla stessa proprietà, prima di chiedere un taglio del costo del lavoro seppur temporaneo ai giornalisti dell'agenzia».

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