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Il comunicato del Cdr pubblicato sul sito web di Askanews
Vertenze 25 Gen 2018

Askanews, l'azienda annuncia che non pagherà  gli stipendi entro il 27 gennaio: giornalisti in sciopero

Il Cdr ha proclamato una giornata di astensione dal lavoro per domani, 26 gennaio. «Ancora una volta il management, l'editore e l'azionista di riferimento, Luigi Abete, scaricano sui redattori e sui dipendenti poligrafici i problemi congiunturali dell'agenzia», spiega una nota.

Il Cdr di Askanews denuncia la grave violazione da parte dell'azienda che per bocca dell’amministratore delegato Daniele Pelli ha annunciato che non pagherà entro il 27 gennaio gli stipendi. «Una mossa ingiustificata e tanto più pesante in quanto colpisce una redazione che da anni dimostra alto senso di responsabilità, tramite accordi di solidarietà, prepensionamenti e cassa integrazione, che hanno consentito di traghettare l'agenzia nel corso di fasi molto difficili», spiega una nota del Cdr.

«Ancora una volta – prosegue il comitato di redazione – il management, l'editore e l'azionista di riferimento, Luigi Abete, scaricano sui redattori e sui dipendenti poligrafici i problemi congiunturali dell’agenzia. Un comportamento inaccettabile e che mette a rischio oltre 130 famiglie».

Per i giornalisti, inoltre, «il mancato completamento dell’assegnazione di tutti i lotti alle agenzie di stampa non deve essere un pretesto per imporre ai lavoratori oneri sul reperimento di finanziamenti che spettano invece ai vertici e all’azionista di riferimento».

E, malgrado il Cdr abbia più volte sollecitato di avere una visione trasparente sui conti, queste richieste sono rimaste sostanzialmente inevase con informazioni contraddittorie e lacunose da parte dell’azienda. «Alcune operazioni opache sul bilancio 2016 insinuano dubbi sull’effettiva carenza di fondi a disposizione e non giustificano un ulteriore impatto sui lavoratori», incalza il Cdr, che chiede di avere immediatamente il bilancio previsionale per il 2017.

Il Comitato di redazione dell’agenzia Askanews, infine, si rivolge al governo per un incontro urgente sulla situazione di una delle prime agenzie di stampa sul panorama italiano, «unica – sottolineano i giornalisti – ad aver fatto la sua parte, con una fusione onerosa (per i lavoratori), nel processo di razionalizzazione del settore. A rischio non sono soltanto i posti di lavoro dei giornalisti e dei poligrafici ma anche la pluralità dell’informazione primaria».

Per queste ragioni, il Cdr proclama uno sciopero per la giornata di domani, 26 gennaio.

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