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Usigrai 11 Ott 2006

Congresso a Montesilvano Gli interventi

Il presidente del Senato, Franco Marini, nel suo intervento all’apertura del X Congresso nazionale dell'Usigrai ha sottolineato: “Sì a riassetto tv nell'interesse del paese. Azienda resti forte per mantenere la sua missione”

Il presidente del Senato, Franco Marini, nel suo intervento all’apertura del X Congresso nazionale dell'Usigrai ha sottolineato: “Sì a riassetto tv nell'interesse del paese. Azienda resti forte per mantenere la sua missione”

''E' fuor di dubbio che permanga oggi l'esigenza di un riassetto del sistema radiotelevisivo italiano. Non mi spingo nei dettagli perché non mi compete, ma sono fermamente convinto che ogni disegno debba preservare e salvaguardare la possibilità per la Rai di mantenere la sua missione, che non può essere garantita da un'azienda che non sia forte, in grado di reggere la competizione con le leggi del mercato''. E' quanto ha sottolineato il presidente del Senato, Franco Marini, nel suo intervento di apertura al X Congresso nazionale dell'Usigrai a Montesilvano (Pescara). Marini, in particolare, ha auspicato che ''maggioranza e opposizione sappiano costruire soluzioni che non abbiano di mira l’interesse di uno o di pochi, ma quello dell'intero paese''. Quanto al ruolo di servizio pubblico della Rai, ''queste due parole - ha detto ancora il presidente del Senato - ne connotano l'identità e la missione alla prova di nuove sfide. C'è dentro il pieno dello spirito della Costituzione, l'idea dell'interesse generale, lo sguardo ampio che comprende tutto l'orizzonte sociale e l'obiettivo di compartecipare al progresso civile del paese. Credo che la Rai, nella sua storia - ha concluso - abbia assolto a questa missione''. (ANSA) I messaggi del Presidente della Repubblica Napolitano e del Presidente della Camera Bertinotti ''Il congresso dell'Usigrai affronta questioni essenziali del sistema dell'informazione, ed è importante richiamare anche in questa occasione i valori di libertà e di pluralismo che la costituzione repubblicana pone a garanzia del nostro sistema democratico''. E' quanto ribadisce il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di saluto al segretario Usigrai, Roberto Natale, in occasione del X congresso del sindacato che si è aperto oggi a Montesilvano. ''La vostra attività professionale - continua il Capo dello Stato nel messaggio, che è stato letto alla platea dei delegati - si svolge in un segmento particolarmente esposto del mondo della comunicazione. Avete una grande responsabilità non solo nell'assicurare quotidianamente il diritto a una informazione libera e indipendente, ma anche nel qualificare il servizio pubblico radiotelevisivo, per rafforzarne il ruolo, diffondere conoscenza, contribuire alla crescita culturale e favorire il confronto delle idee. E' nella consapevolezza dai questo impegnativo sforzo - conclude Napolitano - che rivolgo a lei e a tutti i partecipanti ai lavori congressuali, un sentito saluto augurale''.(ANSA). Fausto Bertinotti, informazione sia obiettiva e trasparente. Pluralismo, imparzialità e qualità servono per democrazia La Rai deve ''affermare la propria presenza e la propria peculiare identità attraverso la costante ricerca di un'offerta informativa completa, obiettiva e trasparente, in linea con le specifiche finalità che ne ispirano l'azione''. E' quanto afferma il presidente della Camera Fausto Bertinotti in un messaggio al congresso nazionale dell'Usigrai indirizzato al segretario Roberto Natale. ''Pluralismo, imparzialità e qualità dell'informazione - sottolinea Bertinotti - sono componenti strutturali di ogni sistema democratico: per un verso, alimentano il circuito virtuoso che lega la decisione pubblica al controllo che su di essa esercitano i cittadini; per altro verso, quei canoni rappresentano il primo e più chiaro indice del grado di maturità di una democrazia''. Secondo il presidente della Camera ''è oggi essenziale che tutti coloro che operano all'interno del servizio pubblico radiotelevisivo riscoprano il senso profondo di questa missione, per costruire un percorso di crescita che punti con decisione su un progetto informativo avanzato, attento alle domande dei cittadini e capace nel contempo di promuoverne la crescita sociale e culturale''. ''Di questo percorso - prosegue il messaggio di Bertinotti - i giornalisti rappresentano la chiave strategica e la risorsa più preziosa, che il momento presente offre l'opportunità di valorizzare attraverso la definizione, che auspico tempestiva, di un contratto di categoria capace di raccoglierne le aspettative e di permettere alla RAI di affrontare le difficili sfide della comunicazione del Terzo millennio nel segno dell'autonomia e della qualità professionale''. Il messaggio si chiude con un augurio di buon lavoro ''per la vostra impegnativa, delicata ed indispensabile attività ''. (ANSA) Roberto Natale: “Rompere ora la logica delle 'caselle'” Per il vertice della RAi, che si prepara domani a varare una nuova serie di nomine, è ora di ''rompere la logica delle 'caselle'': è l'invito lanciato dal segretario dell'Usigrai, Roberto Natale, in uno dei punti centrali del suo intervento al X congresso del sindacato, in corso a Montesilvano, davanti alla platea dei delegati, ma anche in presenza del presidente della Tv pubblica Claudio Petruccioli, e dei consiglieri, Sandro Curzi e Carlo Rognoni. ''Siete disposti alla fluidità?'', ha chiesto Natale ai massimi esponenti dell'azienda. ''Siete disposti a rompere la rigidità asfissiante delle caselle, a dare il segno che comincia per la Rai una stagione nella quale i curricula contano molto di più delle appartenenze? Il segnale deve arrivare a partire dalle scelte dei direttori''. Alla vigilia della riunione del Cda di domani, che dovrebbe prendere nuove decisioni sulle direzioni di alcune testate, Natale ha ancora incalzato i vertici dell'azienda: ''Siete sicuri che in queste decisioni la casella politica non sia stata messa come condizione preliminare alla valutazione di qualsiasi profilo professionale? Alle urgenze editoriali - ha detto ancora il segretario dell'Usigrai - si risponde con scelte di carattere editoriale''. Natale ha citato, in particolare il caso di Raisport, auspicando che la scelta cada ''su un nome coerente con l'impegno di rinnovamento''; di Rai News 24, da rilanciare; di Rai International, che ''ha bisogno di un mandato nuovo, di un ripensamento profondo dell'offerta''; del GR, ''che in questi anni ha perso ascolti e autorevolezza. Per fortuna è stata accantonata l'ipotesi di una nuova tripartizione - ha detto - - ma ci è stato preannunciato uno scorporo di Gr Parlamento che non ci pare nasca da ragioni editoriali''. ''A partire da domani - ha insistito il segretario dell'Usigrai - si gioca una partita decisiva per la credibilità di questo vertice. Le elezioni e il cambio di governo, non sono per noi ragione per terremotare la Rai, ma questo non significa accettare un anno e mezzo di stallo politicamente motivato. Altrimenti l'unica soluzione - ha concluso - sarebbe una fortissima accelerazione della legge sui nuovi criteri di nomina''. (ANSA) Serventi Longhi: “Pronti a raccogliere sfida all'innovazione. Ma la politica faccia un passo indietro da tv pubblica” ''La Fnsi e l'Usigrai raccolgono le sfide all'innovazione, al cambiamento e alla fluidità lanciate tra l'altro dal presidente Rai Claudio Petruccioli. Ma chiedono anche all'azienda Rai di difendere la sua autonomia e di credere in un'informazione diffusa sì ma di qualità''. Lo ha sottolineato il segretario della Federazione della stampa, Paolo Serventi Longhi, intervenendo al congresso Usigrai di Montesilvano (Pescara). ''Siamo d'accordo con questa impostazione - ha aggiunto Serventi - purché si creda nella risorsa Rai e si abbia il coraggio di confrontarsi con il sindacato. Alla politica diciamo di fare un passo indietro, di accettare la cultura dell'autonomia nella gestione del servizio pubblico. Su questi aspetti - ha sottolineato - non vediamo ancora segnali nuovi dal governo Prodi. Abbiamo fatto molte battaglie contro la Gasparri per difendere il ruolo del servizio pubblico, ma siamo pronti a continuarle anche se il quadro è oggettivamente cambiato''. Serventi ha infine evidenziato ''come fatto importante che l'Usigrai sia tornata ad essere l'unica sede rappresentativa dei giornalisti Rai, dove si confrontano maggioranze e minoranze e ci sono candidati alternativi alla segreteria (Giuseppina Paterniti e Carlo Verna, ndr). Questa è una ricchezza, purchè non si determinino divisioni in frazioni che sarebbero controproducenti''. (ANSA) Franco Siddi, al congresso dell’Usigrai sottolinea l’appello di Marini: “Il contratto è interesse nazionale” Intervenendo al Congresso Usigrai in corso a Montesilvano, il Presidente della Fnsi, Franco Siddi, ha, fra l’altro detto: “Le parole del Presidente del Senato Marini segnalano ancora una volta il valore primario della negoziazione contrattuale e, nella specifica condizione che viviamo, del contratto di lavoro collettivo dei giornalisti. Ha ragione il Senatore Marini: i problemi e anche le ansie di crescita e sviluppo, delle imprese come dell’occupazione, in una condizione che si voglia positiva, si affrontano attraverso il serio confronto tra le parti sociali. La Fnsi è da tempo pronta a sedersi al tavolo e l’appello fatto oggi al congresso dell’Usigrai dalla seconda carica dello Stato alla Fieg ha la sua grande rilevanza e conferma, dopo il recente magistrale invito del Capo dello Stato, che le Istituzioni del Paese non possono considerare come fatto positivo l’oltranzismo delle imprese di settore. Si tratta di una materia di riflessione per la Fieg che ha, ora, l’opportunità di riprendere i fili di una storia di relazioni industriali avanzata, grazie alla convocazione del Ministro del Lavoro. Nessuna visione luddista della democrazia industriale può essere riproposta oggi a nessun livello. Fieg e imprenditori parlano genericamente di riformismo. Ma una visione fatta di rifiuto del confronto e della concertazione contrattuale come asse della democrazia del lavoro non è riformista e non è liberale. I giornalisti sono stati costretti alla legittima difesa con azioni sindacali dure per affermare il diritto dei lavoratori giornalisti ad operare in un quadro fatto di patti di reciproche garanzie e affidabilità. Dopo le parole del Capo dello Stato Napolitano, l’intervento odierno di Marini indica che questo è anche un interesse nazionale”. Giorgio Merlo, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai: “Bene Marini ma in riassetto criteri nomine” ''Dal congresso dell'Usigrai a Montesilvano arrivano segnali incoraggianti in merito alla credibilità a alla trasparenza del servizio pubblico radiotelevisivo. Ma alla vigilia di una importante tornata di nomine saranno solo i fatti concreti a confermare o meno la rispondenza ai criteri di professionalità ed imparzialità da parte del vertice aziendale''. Lo sottolinea il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai Giorgio Merlo. ''Criteri che devono essere funzionali al rilancio delle singole testate - spiega ancora Merlo - senza essere piegate al disvalore della sola appartenenza politica. Raisport e i servizi parlamentari sono le due vere sfide attorno alle quali si gioca oggi il rispetto - o meno- di un servizio pubblico che non può limitarsi a sistemare casi personali e a rispondere ad una mera logica politica. La credibilità di questo vertice, del resto, dipende in larga parte proprio dal capitolo nomine che, in piena autonomia, il CDA si appresta a fare. E' abbastanza evidente, infatti, che il rilancio o la crisi del servizio pubblico è anche la conseguenza della scelta dei vari direttori. Malgrado l'anomalia che caratterizza a tuttoggi la composizione del vertice Rai è altrettanto vero, come ha sottolineato il Presidente Marini al congresso dell'Usigrai, che è sempre più urgente un riassetto complessivo del sistema radiotelevisivo. pubblico. Un riassetto che, forse, si dovrà accompagnare ad una legge che disciplini i nuovi criteri di nomine''. (ANSA) Claudio Petruccioli: “Da noi sempre piena trasparenza faremo funzionare azienda o pronti ad andar via” ''Da noi aspettatevi piena trasparenza: non dico che riusciremo a fare tutto quello che ci siamo proposti, ma quando non ci riusciremo spiegheremo il perché e anche i motivi per cui tenteremo di rifarlo. Non metteremo mai la testa sotto la sabbia''. È questo il criterio che orienta le scelte del Cda Rai, come ha sottolineato il presidente Claudio Petruccioli nel suo intervento al congresso Usigrai, di Montesilvano, replicando in particolare alle osservazioni del segretario Roberto Natale sui rischi che le imminenti nomine possano essere ispirate a logiche di spartizione politica. È nostra intima convinzione - ha sottolineato Petruccioli - di essere in grado di evitare i rischi che ha indicato Natale. Le scelte fatte fin qui non ci sono state rimproverate come in contrasto con questi criteri. Spero che sarà così anche per le altre''. Con una sorta di provocazione, Petruccioli ha detto che gli ''piacerebbe sedere su una cattedra universitaria per commissionare una tesi su tutte le voci circolate nelle ultime settimane sulle nomine Rai, confrontate con quello che poi è realmente successo. Dobbiamo e vogliamo essere giudicati sui fatti - ha sottolineato - e questo vale anche per domani, anche se domani non è la prima tappa'', dopo le nomine ai vertici del Tg1 e del Personale. ''Voglio però ripetere - ha concluso Petruccioli - quello che ho detto alcuni giorni fa, con pacatezza, a un attento azionista: qualora questo Cda e questo presidente giungessero alla convizione di non essere più in condizioni di garantire il funzionamento minimo dell'azienda, non staremmo un minuto di più là dove siamo''. (ANSA) L'informazione ''non puo' essere limitata entro contenitori specifici: la comunicazione in generale e una crescente quantità di prodotti televisivi sono fisiologicamente permeati da un tasso crescente di informazione. E questo vale in particolare per la tv di servizio pubblico''. Per il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, ''una delle prime rigidità da superare è dunque quella che tende a racchiudere l'informazione quasi in un recinto: come i globuli rossi deve essere presente in tutta la comunicazione tv''. Nel suo intervento al congresso Usigrai di Montesilvano, Petruccioli ha sottolineato che ''l'azienda su questo punto avanzerà richieste e proposte. Il confronto sarà condotto con il massimo rispetto e la massima apertura. Ci aspettiamo soltanto - ha detto rivolto ai delegati in platea - che, come tutti anche voi vi assumiate la vostra parte di responsabilità''. Nel suo discorso Petruccioli ha ribadito la necessità per il servizio pubblico di ''puntare tutto sulla qualità'' anche alla luce dei segnali che arrivano dal pubblico e di un mercato che si è ormai arricchito di nuovi protagonisti, prima fra tutti Sky. Di fronte alle sfide future ''la sola risposta possibile è l'innovazione'', ha detto ancora Petruccioli ribadendo tuttavia la richiesta di ''certezze su tempi e modalità del passaggio definitivo al digitale. Abbiamo bisogno innanzitutto di sapere quale sarà la capacità trasmissiva cioè il numero di frequenze che avremo a disposizione al momento del passaggio alla nuova tecnologia''. Un interrogativo idealmente rivolto al ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, che si appresta a presentare il disegno di legge di riforma della Gasparri e che domani sarà a Montesilvano. (ANSA) Cdr Rai Sport: “Testata ha diritto ad una guida di alto profilo” ''Rai Sport ha diritto a una guida di alto profilo che segni una forte discontinuità con l'altra gestione e avvii il necessario rilancio della Testata''. Lo sostiene in una nota il Cdr, che spiega di condividere ''pienamente la relazione del segretario Roberto Natale che ha aperto il X Congresso Usigrai a Montesilvano''. ''Ribadendo piena fiducia nel metodo finora seguito dal vertice aziendale per le nomine - aggiunge il Comitato di redazione - il sindacato chiede con forza che anche per la Testata sportiva vengano adottati criteri di professionalità, trasparenza e rigore sul piano etico-morale nella scelta del nuovo direttore. Criteri tanto più indispensabili dopo il coinvolgimento di alcuni esponenti della Testata nello scandalo 'Calciopoli'. I vertici aziendali hanno a più riprese sottolineato il bilancio negativo dell'ultima direzione e la necessità di un cambiamento, che aveva portato all'individuazione di Clemente Mimun quale nuova guida della Testata. Una scelta, apprezzata dal Cdr, che non si è potuta realizzare, ma che rappresenta la traccia da seguire con coerenza - spiega ancora il sindacato - nell'individuazione di chi sarà chiamato a rilanciare e pacificare Rai Sport. Ci auguriamo che non prevalgano altre logiche, specie quelle legate a rigide attribuzioni politiche, che i giornalisti di Rai Sport, desiderosi solo di tornare a fare bene il loro mestiere, non potrebbero tollerare''. (ANSA) Cdr Gr-Usigrai: “No a scorporo Gr Parlamento. Non a logiche di spartizione compensativa” Il Cdr del Giornale Radio Rai e l'esecutivo Usigrai ''ribadiscono la preoccupazione, già espressa al direttore generale Cappon, per lo scorporo di Gr Parlamento, operazione che sembra ormai in dirittura d' arrivo nella totale assenza di un adeguato progetto industriale ed editoriale per la nuova testata''. ''Così come viene presentata - sottolineano il Cdr del Gr e l'esecutivo Usigrai in una nota diffusa al congresso di Montesilvano - la separazione di Gr Parlamento dal Giornale radio serve solo ad assecondare una spartizione politica di poltrone senza le necessarie garanzie per i giornalisti, i tecnici e tutti coloro che vi lavorano. Il Gr paga il prezzo di una direzione fallimentare che ha comportato una vistosa perdita di ascolti e di autorevolezza: questa testata - conclude la nota - necessita di una reale operazione di rilancio e non può essere oggetto di logiche di spartizione compensativa''. (ANSA) Renzo Lusetti (Margherita): “Bene il richiamo al pluralismo dalle istituzioni” ''Non è la prima volta che figure istituzionali come il Presidente della Repubblica e il Presidente della Camera intervengono su una materia delicata come l'informazione del servizio pubblico''. Lo sottolinea Renzo Lusetti, responsabile dell'informazione della Margherita. ''Oggi in occasione del congresso nazionale dell'Usigrai - aggiunge Lusetti - lo hanno fatto per ribadire la necessità di offrire agli utenti del servizio pubblico una informazione obbiettiva e trasparente che solo il pluralismo e la concorrenza dell’informazione possono garantire. Mi unisco poi all'invito del nostro Governo - spiega ancora l'esponente della Margherita - a cominciare a parlare della qualità dei programmi, così come previsto dal nuovo contratto di servizio. Liberandoci dalla schiavitù dell'audiece, dicendo basta ad una tv generalista e pretendendo dal servizio pubblico programmi televisivi di qualità. Teniamo poi presente che oggi i giovani si informano e comunicano anche tramite internet e i telefonini, quindi attenzione alla qualità anche per i nuovi mezzi di comunicazione''. (ANSA) Mario Landolfi, presidente della commissione di vigilanza: “Nomine siano improntate a meritocrazia” ''Le nomine devono essere ispirate a criteri di meritocrazia, non possono essere improntate ad altri parametri. Altrimenti saremmo alla lottizzazione, che mi sembra tutti abbiano negato che esista''. Così il presidente della commissione di vigilanza, Mario Landolfi, a proposito della nuova tornata di nomine che dovrebbe approdare domani sul tavolo del Cda Rai. (ANSA) Egidio Pedrini (Idv): “Dissenso per nomine” Egidio Pedrini, deputato dell'Italia dei Valori e componente della commissione di Vigilanza Rai, esprime ''il più profondo dissenso per il sistema dei provvedimenti assunti e le nomine fatte le quali non rispondono certo a principi di pluralismo e di scelte professionali''. (ANSA) Il ddl Gentiloni supera la prova del ‘Partito Rai’ (ANSA) - MONTESILVANO (PESCARA), 13 ottobre - All'indomani dell'approvazione in Consiglio dei Ministri, e prima di affrontare un iter parlamentare che si annuncia lungo e combattuto, il ddl Gentiloni di riforma del sistema tv supera intanto la prima prova, con l'accoglienza positiva da parte della platea del decimo congresso dell'Usigrai, riunito a Montesilvano (Pescara). In prima fila, anche il direttore generale della Rai Claudio Cappon. C'era grande attesa per l'intervento del ministro, che ha illustrato a grandi linee filosofia e contenuti di un disegno di legge che, tra l'altro, impone alla tv pubblica (come a Mediaset) di trasferire una delle sue reti sul digitale terrestre entro 15 mesi dall'approvazione definitiva della riforma, in anticipo rispetto al 30 novembre 2012, data in cui il vecchio sistema analogico sarà definitivamente spento. Anche in vista di questo impegno, Gentiloni ha spiegato che è intenzione del governo di impiegare ''buona parte'' dei fondi previsti in Finanziaria per incentivare il passaggio al digitale terrestre (120 milioni di euro nei prossimi tre anni) ''per assicurare che il servizio pubblico garantisca la copertura da servizio universale nella nuova tv digitale''. Più in generale, il ministro ha insistito sul ruolo centrale che il servizio pubblico dovrà conservare anche nel futuro panorama televisivo: ''La tv di domani - ha detto - avrà bisogno di più servizio pubblico, non di meno servizio pubblico. Ovviamente la qualità, la riconoscibilità, la differenza rispetto alla tv commerciale sarà la sfida per i prossimi anni, ma sono certo che la Rai farà i necessari passi avanti''. Tanto più perché il servizio pubblico ''è l'unico antidoto possibile all'incubo di un degrado generale del sistema che porti a due mondi televisivi separati: un'offerta di miglior qualità, ma a pagamento, e una di tv generalista gratuita, sempre più trash''. Gentiloni ha ribadito che all'assetto della Rai sarà dedicato un apposito ddl che approderà in Consiglio dei Ministri solo dopo un ampio confronto pubblico. Due gli obiettivi: ''delineare meglio la missione pubblica della Rai attraverso la separazione da ciò che è finanziato dal canone e ciò che è sostenuto dagli introiti pubblicitari'' e ''costruire un sistema di governance che renda più autonoma l'azienda dalla politica e quindi più stabile il suo vertice''. ''So che avremo tanto da discutere insieme - ha sottolineato Gentiloni - ma da parte mia avete una garanzia: quando tireremo le fila della discussione sul futuro assetto della Rai, lo faremo con un obiettivo chiarissimo, mio e del governo: consentire al servizio pubblico di andare con la serenità e la forza necessarie verso la tv del futuro. La Rai ha tutte le carte in regola per prendere questa direzione, a condizione che accetti la sfida del cambiamento: se la accetteremo e ne definiremo insieme i contorni - ha concluso il ministro, tra gli applausi - tra 5-10 anni avremo una Rai non solo necessaria, ma anche più forte''. Se il dg Cappon non ha voluto commentare i contenuti del ddl (''Dobbiamo prima approfondire la conoscenza del testo''), il consigliere Nino Rizzo Nervo ha sottolineato che la nuova legge ''dà sicuramente una risposta seria al problema della liberalizzazione delle frequenze, che è preliminare alla liberalizzazione del mercato televisivo italiano''. (ANSA)

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