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Parlamento 24 Giu 2009

Ddl Alfano: giornalisti, giuristi, parlamentari e avvocati uniti contro il bavaglio all'informazione Fronte del no: "Sciopero e disobbedienza"

Una battaglia intensa che potrebbe culminare con una giornata di sciopero dei giornalisti e con forme massicce di disobbedienza civile: e' quella contro il provvedimento sulle intercettazioni annunciata dal 'Fronte del No' che unisce parlamentari, giornalisti, giuristi, avvocati, investigatori. E che vede in prima linea la Federazione nazionale della stampa, l'Ordine nazionale dei giornalisti, l'Unione nazionale cronisti e l'Associazione stampa romana

Una battaglia intensa che potrebbe culminare con una giornata di sciopero dei giornalisti e con forme massicce di disobbedienza civile: e' quella contro il provvedimento sulle intercettazioni annunciata dal 'Fronte del No' che unisce parlamentari, giornalisti, giuristi, avvocati, investigatori. E che vede in prima linea la Federazione nazionale della stampa, l'Ordine nazionale dei giornalisti, l'Unione nazionale cronisti e l'Associazione stampa romana


L'appuntamento di ieri sera era al teatro Ambra Jovinelli per assistere alla rappresentazione dal titolo 'In galera! Gli articoli che non leggeremo piu' '. Attori e giornalisti hanno letto articoli e brani tratti da intercettazioni e brogliacci che non potranno piu' essere ne' realizzati dalla magistratura ne' raccontati dalla stampa. Il coordinamento e' a cura di Gianni Barbacetto e la regia e' di Silvano Piccardi. Ricco il parterre con Franco Siddi, segretario della Fnsi, Roberto Natale, presidente Fnsi, Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, Vincenzo Vita e Felice Casson, senatori del Pd. E ancora Giuseppe Cascini, segretario dell'Anm (Associazione Nazionale Magistrati), Luca Palamara, presidente dell'Anm. E poi tanti giornalisti tra cui Antonio Padellaro, Sandro Ruotolo, Liana Milella.
''Proponiamo - dice Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 - una sorta di obiezione di coscienza sulla stregua dei medici rispetto al giuramento di Ippocrate''. Si fa anche largo l'idea di rivolgersi alla Corte Costituzionale, e alla Corte di Strasburgo. ''Ma non ci accontentiamo di quello che avverra' - sottolinea Natale - perche' intendiamo proclamare una giornata di sciopero dei giornalisti proprio a ridosso del dibattito in aula al Senato esattamente come accadde 2 anni fa contro il ddl Mastella''. Natale condanna forme di censura ma anche di autocensura come quelle che, secondo lui, sono state messe in
atto in questi ultimi giorni: ''la scelta di alcuni tg, con il Tg1 in testa, ha coperto di ridicolo le stesse testate e i tanti professionisti che vi lavorano. Non e' possibile tentare di
oscurare fatti considerati tali da quotidiani italiani e stranieri, compresi quelli considerati vicini al presidente del Consiglio''.
Insomma, si affilano le armi per bloccare un provvedimento giudicato liberticida e anticostituzionale. Giulietti, a nome di Articolo 21, dichiara il proprio impegno per creare un comitato di giuristi e costituzionalisti per sottoporre il caso al tribunale europeo. E secondo Felice Casson ci sono ampi margini: ''c'e' gia' la della Corte di Strasburgo che il 25 febbraio 2003, che riaffermo' l'importanza straordinaria della stampa e della liberta' di espressione. La sentenza riguardava la Francia condannata per aver duramente punito due giornalisti che avevano pubblicato articoli sui servizi segreti all'epoca di Mitterand''. (ANSA)

@fnsisocial

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