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Associazioni 17 Mar 2010

Elezioni Regionali, una lettera aperta ai candidati dall’Assostampa Subalpina

La Subalpina ha consegnato personalmente a tre dei candidati alla presidenza per le elezioni regionali del 28 e 29 marzo (Bresso, Bono e Cota) una lettera aperta, rivolta a tutti i candidati per le regionali, nella quale si chiedono precisi impegni circa alcuni temi importanti del giornalismo piemontese. Pubblichiamo integralmente la lettera:

La Subalpina ha consegnato personalmente a tre dei candidati alla presidenza per le elezioni regionali del 28 e 29 marzo (Bresso, Bono e Cota) una lettera aperta, rivolta a tutti i candidati per le regionali, nella quale si chiedono precisi impegni circa alcuni temi importanti del giornalismo piemontese. Pubblichiamo integralmente la lettera:

AI CANDIDATI PER LE ELEZIONI REGIONALI 28-29 MARZO 2010

Egregi candidati,

sono Alessandra Comazzi, segretario dell'Associazione Stampa Subalpina, il  sindacato dei giornalisti piemontesi. A nome della categoria che rappresento, desidero farvi presente la situazione dell'informazione nella nostra regione, certa prima di tutto che la conosciate già, e che, in secondo luogo, l'entità dei problemi non sfugga alla vostra sensibilità e al vostro impegno futuro.
Come sapete, per fronteggiare la crisi che ha investito il settore editoriale, nell'ultimo anno le due principali testate piemontesi, "La Stampa" e "Tuttosport" hanno dovuto ricorrere a piani di ristrutturazione che hanno portato a una notevole riduzione degli organici. Numerosi giornalisti sono stati pensionati anzitempo e il ritmo delle nuove assunzioni nei prossimi anni sarà inevitabilmente rallentato: quello che vi chiedo è un impegno comune perché queste testate, che rappresentano voci importanti del nostro territorio oltre che una insostituibile ricchezza culturale, non subiscano ulteriori ridimensionamenti.
Lo stesso impegno vi chiedo per la sede Rai di Torino, che proprio in questo periodo sta subendo un grave impoverimento della sua capacità produttiva. Per ora tale impoverimento riguarda soprattutto i programmi per i ragazzi, ma in un futuro non lontano potrebbe riguardare anche l'informazione.
In Piemonte, però, non vi sono soltanto le grandi testate. Ci sono altri due temi fondamentali, sui quali crediamo che la Regione possa impegnarsi direttamente:
 - EMITTENZA ED EDITORIA LOCALE. La norma introdotta dal Governo nel Decreto Milleproroghe, che taglia le provvidenze statali a emittenti radiofoniche e televisive locali (26 milioni di euro destinati, per esempio, a ridurre tariffe elettriche e telefoniche, abbonamenti alle agenzie stampa), mette a rischio numerosi posti di lavoro e colpisce un settore fondamentale nella nostra regione, dove l'informazione è ampiamente diffusa sul territorio.
Dove operano, anche, numerose testate settimanali e bisettimanali locali, che per la loro capillarità svolgono un ruolo insostituibile nel panorama informativo. Pure queste sono attaccate dalla crisi della pubblicità e dalle generali difficoltà del settore. La situazione è resa ancora più grave dalla precarietà del lavoro giornalistico, al centro di una vera e propria rivoluzione copernicana. In questa rivoluzione, spesso, i colleghi lavorano senza contratto o con contratti non pertinenti, non giornalistici. Sono, in una parola, ricattabili.
So quanto la Regione Piemonte si sia impegnata anche economicamente nel sostenere queste realtà: quel che vi chiedo è però che le provvidenze vengano legate a corretti rapporti di lavoro, nel rispetto dei contratti.
I giornalisti devono essere assunti con i contratti dei giornalisti, e non con quelli propri di tecnici e grafici, come purtroppo accade in numerose di queste testate.
- UFFICI STAMPA DELLA REGIONE. I colleghi giornalisti che lavorano negli Uffici Stampa della Regione continuano a non avere il contratto giornalistico. Nonostante i nostri reiterati incontri, proteste, proposte.
Questo mi sembra un «vulnus» che, a cascata, condiziona anche il comportamento degli altri enti locali: penso e sono convinta che la Regione Piemonte potrebbe dare il "buon esempio", come hanno già fatto altre regioni, intraprendendo così un percorso virtuoso.
Vedete, non ho parlato pomposamente di "libertà di informazione": ma di lavoro. Fondamentale per ogni libertà. A nome dei colleghi che rappresento, dunque, auguro a voi "buona competizione" e chiedo a chi governerà il Piemonte un impegno fattivo, concreto, per trovare insieme una soluzione a questi problemi.
Grazie dell'attenzione.

Alessandra Comazzi
Segretario Associazione Stampa Subalpina

@fnsisocial

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