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Il tribunale di Enna (Foto: tribunale.enna.giustizia.it)
Associazioni 24 Ago 2023

Enna, Assostampa Sicilia e Odg regionale: «La querela temeraria contro Pierelisa Rizzo tocca tutta la categoria»

La corrispondente dell'Ansa dovrà  comparire davanti al Gup a seguito dell'opposizione mossa dai difensori del sacerdote don Giuseppe Rugolo, sotto processo per violenza sessuale, all'archiviazione chiesta dal pm forte anche della pronuncia della Cassazione favorevole alla collega. La solidarietà  dei rappresentanti dei giornalisti.

La procura chiede l'archiviazione per la giornalista denunciata, ma i legali del denunciante si oppongono e si va all'udienza camerale. L'ultimo caso arriva da Enna. Protagonista: la collega Pierelisa Rizzo.

La corrispondente dell'Ansa – spiega l'Associazione Siciliana della Stampa – dovrà comparire davanti al gup del tribunale di Enna il 21 marzo 2024 a seguito dell'opposizione mossa dai difensori del sacerdote don Giuseppe Rugolo, attualmente sotto processo per violenza sessuale, all'archiviazione chiesta dal pubblico ministero, forte anche della pronuncia della Cassazione favorevole alla giornalista che segue ormai da tre anni la vicenda.

A dar conto dell'accaduto sono la segreteria regionale di Assostampa Sicilia, la segreteria provinciale di Assostampa Enna e il Gruppo cronisti siciliani, che esprimono solidarietà alla collega.

«Il sindacato unitario dei giornalisti con il segretario regionale Giuseppe Rizzuto e provinciale per Enna Gianfranco Gravina assieme alla segretaria regionale del Gruppo cronisti siciliani Claudia Brunetto era stato al fianco della collega Pierelisa Rizzo già nel momento in cui questa vicenda iniziata con la richiesta inaccettabile di sequestro degli strumenti informatici e telematici fondamentali per il lavoro giornalistico e che oggi torna alla nostra attenzione nonostante la pronuncia della Cassazione e la richiesta di archiviazione della procura», si ricorda sul sito web dell'Assostampa.

Anche l'Ordine regionale dei giornalisti è al fianco della collega. Per il presidente Roberto Gueli «si tratta di un altro caso di querela temeraria che non tocca solo la collega Pierelisa Rizzo, ma tutta la categoria. Ci adopereremo nelle sedi opportune per fornire alla collega il supporto necessario, in una battaglia giudiziaria in cui un cronista non può essere lasciato da solo».

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