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Associazioni 17 Lug 2008

Genova, le nuove frontiere della cronaca. Il pm fa “fermare” i giornalisti: "E' un palazzo teatro di un omicidio, non si fotografa"

Ormai la gara è a chi la fa più grossa. Forse è colpa del caldo oppure del volere essere più realisti del re. Fatto è che le ultime ventiquattrore a Genova sono state teatro di due nuovi episodi della insofferenza alla cronaca.

Ormai la gara è a chi la fa più grossa. Forse è colpa del caldo oppure del volere essere più realisti del re. Fatto è che le ultime ventiquattrore a Genova sono state teatro di due nuovi episodi della insofferenza alla cronaca.

Nella notte avviene un omicidio in un quartiere cittadino ed ai fotogiornalisti alcuni solerti agenti vorrebbero impedire di fotografare il palazzo teatro della vicenda. Il motivo? “Bisogna aspettare il dirigente per avere l’autorizzazione”. Se non fosse vero ci sarebbe da ridere pensando ad una cronaca di Paperopoli sera. Ma non è così, è la realtà. Poche ore dopo in Questura tocca al pm titolare dell’inchiesta, Federico Panichi, “pressato” da un gruppo di cronisti, invitare il dirigente della Squadra Mobile a fermare i giornalisti per consentirgli di uscire dalla Questura. Ultima perla: l’identità della vittima, una badante di origine ecuadoriana, viene rivelata solo nella tarda mattinata di oggi, a distanza di ore dai fatti con i cronisti che, pur faticando, avevano già recuperato elementi utili per le loro cronache dell’ultima ora della notte, teleradiogiornali, giornali on line. “E’ la stampa bellezza?”: la risposta, non solo per i giornalisti ma anche per i cittadini lettori-ascoltatori-internauti dovrebbe essere preoccupante e preoccupata: “Non c’è più stampa, bellezza”. Associazione ligure dei giornalisti, Gruppo cronisti liguri

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