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Associazioni 05 Giu 2009

Il Direttivo del sindacato del Veneto: "Bene il referendum ora concentriamoci sulla gestione della crisi e l'opposizione al Ddl Alfano fino allo sciopero generale"

Il Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto riunito a Venezia il 5 giugno 2009, esprime soddisfazione per i risultati del referendum sull’ipotesi d’accordo Fnsi-Fieg, siglato dalla Segreteria della Fnsi.

Il Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto riunito a Venezia il 5 giugno 2009, esprime soddisfazione per i risultati del referendum sull’ipotesi d’accordo Fnsi-Fieg, siglato dalla Segreteria della Fnsi.

I giornalisti italiani hanno approvato un nuovo contratto di lavoro ritenendo comunque che sia uno strumento idoneo per una categoria che sta affrontando una gravissima crisi di settore e un attacco frontale al diritto di cronaca e al diritto dei cittadini ad essere informati. I risultati del referendum (59 per cento sì contro 40 per cento no) nettamente favorevoli tra i contrattualizzati, i pensionati e i freelances all’ipotesi d’accordo per il rinnovo del contratto di lavoro Fnsi-Fieg 2009-2013, e la bassa affluenza al voto ci spingono comunque ad alcune considerazioni. Un 9,8 per cento di affluenza alle urne ci dice che i giornalisti non ritengono che il referendum sia lo strumento più adeguato per l’esercizio della democrazia sindacale. Il risultato delle urne infatti non fa che confermare il consenso già espresso dall’organismo statutario deputato, cioè la Giunta esecutiva della Fnsi e dagli organi consultivi, la Commissione contratto, il Consiglio nazionale e la Conferenza nazionale dei Cdr e dei fiduciari. E il fatto che abbiano votato 3.329 colleghi contro una media di affluenza al voto per i congressi della Fnsi di circa 10.000, conferma lo scarso interesse della categoria per lo strumento referendario. Va considerato altresì positivamente il fatto che il referendum è stata l’occasione per un confronto stretto tra vertice della Fnsi e categoria nel corso di decine di assemblee in tutto il paese. Ora, archiviata la procedura di consultazione il Sindacato tutto si deve concentrare nelle sue componenti di maggioranza e di opposizione, unitariamente, per affrontare due problemi cruciali: la gestione della crisi di settore e la difesa della libertà di informazione. Nel primo caso arginando la corsa allo stato di crisi come strumento per rottamare i colleghi imponendo regole precise per la gestione delle crisi in una logica di rilancio dell’editoria e non di mero taglio dei costi. Nel secondo caso ribadiamo la necessità, esplorate tutte le alternative e le diverse forme di lotta e di pressione, che la Fnsi metta in campo una grande iniziativa nazionale compreso lo sciopero generale di tutti i settori dell’informazione contro il ddl Alfano se non verrà modificato sostanzialmente e il governo confermerà la decisione di porre la fiducia sul provvedimento. Il Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto

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