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Fnsi 06 Giu 2003

Il documento dell’Assostampa Romana sugli scioperi del 10 e del 18 giugno

Il documento dell’Assostampa Romana sugli scioperi del 10 e del 18 giugno

Il documento
dell’Assostampa Romana
sugli scioperi
del 10 e del 18 giugno

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Stampa Romana, riunitosi il 5 giugno 2003, ha approvato all’unanimità il seguente documento e lo invia a tutti i colleghi. Cari colleghi, la Giunta della Federazione della Stampa ha indetto una giornata di sciopero per difendere l’autonomia dell’informazione: si fermano i giornali martedì 10, si spengono le radio e le tv il 18. Il problema dell’autonomia dei giornalisti è da lungo tempo al centro del lavoro sindacale dell’Associazione Stampa Romana. Ci siamo battuti contro la riduzione e addirittura la chiusura delle redazioni della Capitale di importanti quotidiani regionali perché così si limitano voci di pluralismo; abbiamo difeso in tutte le trattative sugli stati di crisi – e continuiamo a farlo – il valore della qualità della professione che è elemento vitale della sua autonomia. Ma la situazione di questi mesi è stata oggettivamente grave. Si sono spente voci importanti, sono state ridotte esperienze on-line sulle quali gli editori avevano prima creduto e poi marginalizzato. Si va diffondendo sempre più l’utilizzo dei giornalisti con le più diverse forme di lavoro precario, non garantito contrattualmente, che permette l’esercizio di pressioni ricattatorie di ogni genere e livelli retributivi bassissimi. Nelle redazioni pesa un clima di scarsa agibilità sindacale, che ha punte di gravissimo disagio, che sfociano addirittura in procedimenti disciplinari – spesso pretestuosi - contro i rappresentanti sindacali, quando non si arriva al licenziamento. Abbiamo denunciato le pressioni sulla nostra professione che arrivano dagli uffici marketing dei giornali, quando la pubblicità rischia di condizionare la produzione giornalistica, dai palazzi della politica e dell’economia, persino dalla magistratura. Ma nuovi inquietanti episodi si sono via via aggiunti. Fino ad oggi il sindacato romano ha reagito cercando di coinvolgere i cittadini. Ora è alle redazioni che deve essere lasciata la parola e la protesta: è necessario che nelle assemblee si discutano questi temi, che nulla sia lasciato per scontato, che le redazioni ritrovino la forza di reagire unite alle pressioni. E’ necessaria la massima e convinta adesione allo sciopero. Un’informazione libera è un nostro dovere, ma prima di tutto un diritto dei cittadini.

@fnsisocial

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