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Vertenze 28 Mag 2009

"Il Messaggero" vuole chiudere la storica redazione di Civitavecchia: la solidarietà dell'Assostampa Romana

Il piano di riorganizzazione aziendale in presenza di crisi presentato dal Messaggero al Cdr, non chiede soltanto l'inaccettabile taglio di 48 giornalisti, quasi il 25% dell'organico. Tra le richieste dell'azienda c'è anche la chiusura di due redazioni, una delle quali nel Lazio. E' la storica redazione di Civitavecchia

Il piano di riorganizzazione aziendale in presenza di crisi presentato dal Messaggero al Cdr, non chiede soltanto l'inaccettabile taglio di 48 giornalisti, quasi il 25% dell'organico. Tra le richieste dell'azienda c'è anche la chiusura di due redazioni, una delle quali nel Lazio. E' la storica redazione di Civitavecchia

E' dal 1962 che il Messaggero è presente sul territorio con pagine dedicate a Civitavecchia, importante snodo di turismo e di commercio, punto focale dell'economia del Lazio. L'Associazione Stampa Romana guarda con preoccupazione a tutte le iniziative che segnano un arretramento sulla presenza nel territorio. La centralità della regione, non solo nella geografia e nell'economia del Paese, ma anche nell'informazione, è un patrimonio che va difeso, non che va abbandonato. L'idea che l'azienda Messaggero vuole perseguire è quella di raccontare una città lontano dalla città, di affidarsi alle tecnologie che permettono la confezione di un giornale "freddo", non più un giornale testimone in prima fila. E' l'idea di un'informazione di seconda battuta, purché riempia spazi e raccolga pubblicità, non importa se non è più informazione protagonista. E' un'idea che nuoce, inevitabilmente, all'autorevolezza della testata e al lavoro dei giornalisti. Un arretramento ancora più significativo se si pensa che il Messaggero ha nella città di Roma, nella sua cintura metropolitana, e nel Lazio la sua identità più forte. L'Associazione Stampa Romana conferma la sua solidarietà a tutti i colleghi della testata, patrimonio del Paese prima che del suo editore.

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