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Fnsi 08 Ott 2002

In Campania Autonomia e Solidarietà critica l’avvicendamento alla presidenza dell’Associazione

In Campania Autonomia e Solidarietà critica l’avvicendamento alla presidenza dell’Associazione

In Campania Autonomia e Solidarietà critica l’avvicendamento alla presidenza dell’Associazione

Comunicato stampa della Segreteria campana di Autonomia e Solidarietà Il 15 ottobre s'insedia il nuovo presidente dell'Associazione napoletana della stampa. Gianni Ambrosino, eletto con 8 voti, sostituisce Franco Maresca che dal marzo '94 guidava il sindacato. Un cambiamento che non porta il segno del nuovo ma del vecchio: avviene infatti all'interno del gruppo che alle elezioni del maggio 2001 aveva conquistato la totalità dei consiglieri della napoletana. Il gruppo, subito dopo il voto, si era spaccato in due tronconi di forze quasi pari: 4 professionisti e 2 pubblicisti con Maresca, gli altri 5 professionisti con Ambrosino. Dopo 15 mesi di guerra quotidiana del gruppo di Ambrosino, in accordo con il presidente dell'Ordine regionale e consigliere nazionale, Ermanno Corsi, che ha indebolito la già gracilissima struttura dell'Associazione napoletana, Maresca getta la spugna. Le responsabilità di Maresca nella cattiva gestione del sindacato in questi anni sono purtroppo note a tutti i giornalisti napoletani e non solo. E Autonomia e solidarietà le ha denunciate con puntualità. Va, però, detto che nell'ultimo anno Maresca ha tentato di uniformarsi alla linea unitaria degli organismi nazionali di categoria, incontrando una resistenza feroce da parte del movimento Ambrosino-Corsi. Una scelta, questa, dettata da motivi personali che, non a caso, è costata a Napoli posizioni di marginalità e isolamento. Il risultato di questa linea autolesionistica, ha condannato e condanna la realtà napoletana, che sulla carta dovrebbe essere tra le principali del paese, a non avere alcun ruolo di rilievo negli organismi di categoria e nessuna incidenza sul dibattito politicosindacale. Maresca qualche piccolo risultato l'ha ottenuto sul versante economico, attraverso il tentativo di contenere il deficit e la chiusura di un accordo con la Federazione nazionale della Stampa, per azzerare i debiti accumulati negli ultimi anni. Né va dimenticato il tentativo di difendere i giornalisti del Roma e di Radio Kiss Kiss, denunziandone in tribunale gli editori per attività antisindacale. Ambrosino è un uomo del passato. Nel 1983, cioè 20 anni fa, era il segretario dell'Associazione della stampa napoletana presieduta da Giacomo Lombardi. Tandem che negli ultimi anni viene candidato ed eletto in rappresentanza della Campania, all'Ordine nazionale dei giornalisti. Sarebbe logico chiamare immediatamente ad un rinnovo vero della rappresentanza sindacale, i giornalisti napoletani. Ma l'impegno speso dal gruppo Ambrosino-Corsi, per conquistare la presidenza, non lascia prevedere che s'imbocchi questa strada. Ciò che certamente Ambrosino può e deve fare, è convocare nella prossima primavera le elezioni per il rinnovo degli organismi sindacali, come previsto dallo statuto della napoletana e sancito, nel marzo scorso, da una sentenza della magistratura.

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